Formato: cm 17,0 x 24,0 Pagine: 122 Colore: Colore Caratteristiche: Brossura con ali
Psiconauti è una narrazione poetica, intensa, nella quale non mancano la tenerezza, l'amore, l'amicizia e la speranza di un futuro migliore.
Dinky e Birdboy, i due protagonisti, desiderano sfuggire alle proprie esistenze, scappare dalla loro opacità, alienandosi e rifugiandosi nelle sostanze stupefacenti.
"Una storia sulle barriere che trovano coloro che non rientrano nella normalità. Tenerezza e crudeltà in ugual misura, nello stile Tim Burton, ma con guanti da boxe. " Andrés S. Braun. EP3 El País
Promessa del fumetto spagnolo, Alberto Vázquez,1980, inizia a studiare Belle Arti in Galizia per poi completare i suoi studi a Barcellona, nella scuola della Massana. Con il nuovo millennio si appassiona di fumetto.
Psiconauti, di Alberto Vázquez, è finalmente un lungometraggio
Pedro Rivero si è innamorato del graphic novel e nel 2012 assieme all'autore hanno realizzato una prima riduzione cinematografica dell'opera di Vázquez con il cortometraggio Birdboy, vincitore quello stesso anno del Premio Goya per il miglior cortometraggio di animazione.
Nel 2015 Vázquez e Rivero hanno finalmente terminato il lungometraggio Psiconautas, the forgotten children, presentato nella sezione Zabaltegi del San Sebastián Film Festival, e vincitore del Primo Premio Lungometraggi al ToHorror Film Fest 2016, in cui estendono e approfondiscono le tematiche e lo stile di cui hanno dato prova in Birdboy, basandosi sul graphic novel del 2006. Nel film torniamo a incontrare Birdboy e Dinki, in lotta per fuggire da un'isola su cui si è abbattuto un disastro ambientale: Birdboy isolandosi dal mondo, Dinki intraprendendo un rischioso viaggio nella speranza che Birdboy la accompagni. Il film coinvolge per la forza dei personaggi, nel racconto di un mondo metaforico difficilmente dimenticabile. Ha la forza di un nuovo classico.
Illustratore sporadico per El País settimanale ha ricevuto svariate menzioni per Miglior Disegno, Sceneggiatura e Opera nel Salone del fumetto di Barcellona.
Formato: cm 17,0 x 24,0 Pagine: 208 Colore: Colore Caratteristiche: Cartonato
Premio come autore rivelazione al Saló de Cómic de Barcelona 2012
Complessi edipici non risolti, rivalità fra fratelli, genitori assenti (anche se non fisicamente), bambini che vivono nel proprio mondo, adolescenti eccentrici e con una sensibilità "diversa"… Un mondo diverso, realista e magico, tra l'ingenuo e conturbante, in cui il lettore si addentra, perdendosi nel tratto di Lola Lorente che gioca con le sottigliezze dei paradossi della giovane età, che oscilla tra l'innocenza e la crudeltà, la violenza e il gioco.
Lola Lorente
Nel 2006 vincitrice del INJUVE award of illustration.
Nata nel 1980 a Bigastro, piccola cittadina nel sud della Spagna, si è laureata in belle arti all'Università Politecnica di Valencia, specializzandosi poi in illustrazione alla scuola Messana di Barcellona.
I suoi lavori sono stati pubblicati sulle pagine di diverse riviste di fumetti come Nosotros Somos Los Muertos, Humo, Tos o Fanzine Enfermo, collettivo fra i più conosciuti in Spagna. Nominata nel 2007 autrice rivelazione alla Fiera Internazionale del Fumetto di Barcellona, ha vinto numerosi premi, tra cui lo INJUVE award of illustration nel 2006. Lavora come docente e illustratrice freelance, collaborando con giornali e riviste spagnole come SMODA de El País, La Vanguardia, o Diario Público.
Sangue del mio sangue è il suo primo Graphic Novel, realizzato con il sostegno della Fondazione Arte e Diritto, durante un periodo di residenza presso la Maison des Auteurs de Angoulême (Francia).
Formato: cm 19,0 x 19,0 Pagine: 172 Colore: Colore Caratteristiche: Brossurata
LA FABBRICA DELLE MERAVIGLIE...
"Dimenticate i colori sgargianti dei cartoni animati per bambini, gli animaletti canterini dei film della Disney e le storie tranquillizzanti per famigliole felici con lieto fine assicurato, perché la stop-motion è la parte nascosta dell'animazione, quella più misteriosa, oscura, perturbante, quella che le persone 'normali' generalmente cercano di evitare e che spesso frettolosamente tendono a etichettare come inquietante. I materiali prediletti degli autori che fanno stop-motion sono le ossa, gli stracci, i vecchi balocchi e gli oggetti dimenticati in soffitte polverose e i temi affrontati sconfinano spesso nel gotico e nel macabro, ma se si perde quella ritrosia ingiustificata, quel timore iniziale che a volte può infondere sensazioni sbagliate, si potrà scoprire un mondo meraviglioso, forse un po' sinistro, ma sicuramente affascinante e coinvolgente. Da sempre considerata la sorella più piccola, bruttarella e un po' birichina dell'animazione tradizionale, la stop-motion si è vista a un certo punto superare con altezzosità anche dall'avvento dell'animazione 3D e proprio come Cenerentola aveva bisogno dell'intervento di una fata che con i suoi incantesimi rimettesse a posto le cose e facesse finalmente giustizia. Un bel giorno questa fata arrivò, aveva i capelli arruffati, forse mai pettinati in vita sua, il volto scavato e il sorriso dell'eterno fanciullo, veniva da Burbank e si chiamava Tim Burton." – Stefano Bessoni
Con l'introduzione scritta da Barry JC Purves, ecco che Stefano Bessoni allestisce un manuale illustrato dedicato all'animazione stop-motion. Partendo da Cosa è la stop-motion?, ne analizza la storia e le tecniche, prima di passare alla descrizione passo passo e corredata da dettagliate fotografie della fabbricazione di un burattino per le vostre animazioni, senza trascurare la preparazione del set, l'utilizzo di Dragonframe e le tecniche di montaggio e postproduzione, concludendo con una carrellata su alcuni film in stop-motion che, se non l'avete già fatto, dovete assolutamente vedere, tra cui Něco z Alenky (Qualcosa di Alice) e Lekce Faust (Lezione di Faust) di Jan Švankmajer, Rigoletto di Barry JC Purves, The maker di Christopher Kezelos, La noria di Karla Castañeda e naturalmente il suo Canti della forca.
L'autore e illustratore:
Stefano Bessoni, regista, illustratore e animatore stop-motion, nasce nel 1965 a Roma, dove si diploma all'Accademia di Belle Arti. Dal 1989 realizza film sperimentali, installazioni videoteatrali e documentari, suscitando l'attenzione della critica. Negli anni '90 lavora per alcune società di produzione televisiva come operatore, direttore della fotografia e montatore. È stato docente di regia cinematografica presso la NUCT a Cinecittà e presso l'Accademia Griffith di Roma. Ha tenuto e tiene numerosi workshop in Italia e all'estero, presso scuole e festival specializzati. Insegna inoltre illustrazione e animazione stop-motion presso La Fabbrica delle Favole a Macerata.
Diversi i riconoscimenti ricevuti con i suoi ultimi film Canti della forca, riconosciuto di interesse culturale nazionale da parte del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, e Krokodyle, miglior film fantasy al 6° CINEFANTASY a San Paolo in Brasile, miglior film internazionale a PUERTO RICO HORROR FILM FEST 2011, Menzione Speciale al SITGES 2011 – 44° Festival Internacional de Cinema Fantastic de Catalunya, che si aggiunge a quella ottenuta al FANTASPOA 2011.
Con #logosedizioni ha pubblicato: Alice sotto terra (disponibile anche in inglese e in spagnolo), Canti della forca (disponibile anche in inglese), Homunculus, Mr Punch, Pinocchio, Stop-motion. La fabbrica delle meraviglie, Workshop di stop-motion. Primo livello e Wunderkammer.
Film:
2013 Canti della forca – Prod. e distr. Interzone Visions (Italia)
2011 Krokodyle – Prod. Interzone Visions (Italia) www.krokodyle.com
2009 Imago mortis – Prod. Pixstar (Italia) / Telecinco Cinema (Spagna) – Distr. Medusa (Italia) / Telecinco Cinema (Spagna) – Film riconosciuto di interesse culturale nazionale – Interpreti: Alberto Amarilla, Oona Chaplin, Alex Angulo, Leticia Dolera, Geraldine Chaplin, Francesco Carnelutti, Jun Ichikawa
2005 Frammenti di scienze inesatte – Prod. White Shark Production
Premi e riconoscimenti:
2013 Canti della forca: Riconoscimento dell'interesse culturale nazionale da parte del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali Direzione Cinema
2012 Krokodyle: Miglior film per ragazzi, fascia 16-25 anni, e Menzione speciale della giuria di qualità al Vittorio Veneto Film Festival 2012, Festival internazionale di cinema per ragazzi
2011 Krokodyle: Menzione Speciale, Méliès d'Argento al Sitges, Festival Internacional de Cinema Fantàstic de Catalunya, Sitges, Spagna; Miglior film internazionale al Puerto Rico Horror Film Fest, Puerto Rico, USA; Miglior film fantasy al CineFantasy, San Paolo, Brasile; Miglior film, Migliore fotografia, Migliore scenografia, Migliori costumi al Festival del Cinema della Ciociaria "Nino Manfredi", Frosinone, Italia; Menzione d'onore per il miglior contributo artistico al Fantaspoa 2011, Porto Alegre, Brasile
2006 Imago mortis: Riconoscimento dell'interesse culturale nazionale del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali Direzione Cinema
2006 Frammenti di scienze inesatte: Primo premio, sezione lungometraggi, al Fano International Film Festival; Premio della Giuria Giovani al Festival Valdarno Cinema Fedic; Miglior lungometraggio al Tenebria Film Festival, Roma; Evento speciale a Filmvideo, Mostra Internazionale del Cortometraggio di Montecatini Terme; Evento speciale (Orrende "prime" visioni) al PesarHorrorFest.
Formato: cm 14,8 x 21,0 Pagine: 64 Colore: Colore Caratteristiche: Cartonato
Sotto terra perché lontano dalla vista e dai nostri sensi.
Sotto terra perché lontano dalla luce.
Sotto terra perché è lì che si annida il perturbante.
Sotto terra perché è lì che si mettono a dormire i morti e si trovano le ossa.
Sotto terra perché per Lewis Carroll era lì il paese delle meraviglie.
Il primo manoscritto, creato per la piccola Alice Liddell, si intitolava infatti "Alice's adventures under ground".
A tre anni dall'uscita di #AliceSottoTerra, #logosedizioni ripropone una nuova edizione ampliata, con l'aggiunta di 7 tavole e nuovi spassosi personaggi, di questo omaggio dell'autore e illustratore Stefano Bessoni al genio di Lewis Carroll. Liberamente tratto da Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie e Attraverso lo specchio, il libro è un taccuino di viaggio con schizzi e appunti sugli abitanti del paese delle meraviglie, un "bestiario" stilato con lo sguardo di un naturalista dall'animo vittoriano, diviso tra la passione per gli insetti, gli scheletri, gli spettri, la fotografia... È un piccolo viaggio tra gli abitanti del sottosuolo visti con uno sguardo personale, macabro, quasi da "intruso", dove Alice diviene una di loro, perfettamente calata in quella realtà ribaltata che dovrebbe invece meravigliarla.
L'autore:
Stefano Bessoni, regista, illustratore e animatore stop-motion, nasce nel 1965 a Roma, dove si diploma all'Accademia di Belle Arti. Dal 1989 realizza film sperimentali, installazioni videoteatrali e documentari, suscitando l'attenzione della critica. Negli anni '90 lavora per alcune società di produzione televisiva come operatore, direttore della fotografia e montatore. È stato docente di regia cinematografica presso la NUCT a Cinecittà e presso l'Accademia Griffith di Roma. Ha tenuto e tiene numerosi workshop in Italia e all'estero, presso scuole e festival specializzati. Insegna inoltre illustrazione e animazione stop-motion presso La Fabbrica delle Favole a Macerata.
Diversi i riconoscimenti ricevuti con i suoi ultimi film Canti della forca, riconosciuto di interesse culturale nazionale da parte del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, e Krokodyle, miglior film fantasy al 6° CINEFANTASY a San Paolo in Brasile, miglior film internazionale a PUERTO RICO HORROR FILM FEST 2011, Menzione Speciale al SITGES 2011 – 44° Festival Internacional de Cinema Fantastic de Catalunya, che si aggiunge a quella ottenuta al FANTASPOA 2011.
Con #logosedizioni ha pubblicato: Alice sotto terra (disponibile anche in inglese e in spagnolo), Canti della forca (disponibile anche in inglese), Homunculus, Mr Punch, Pinocchio, Stop-motion. La fabbrica delle meraviglie, Workshop di stop-motion. Primo livello e Wunderkammer.
Formato: cm 21,0 x 28,0 Pagine: 96 Colore: Colore Caratteristiche: brossurato con alette
Caboto? Cabot? Gavotto? Caputo? Gaeta? Di colui che fu Piloto Mayor del Regno di Castiglia per trent'anni e a cui si attribuisce il merito di aver tracciato il primo mappamondo non sappiamo con certezza neppure il nome. Di sicuro l'uomo noto ai più come Sebastiano Caboto nacque a Venezia, figlio dell'esploratore Giovanni Caboto, intorno agli anni 1477–1484, fu presto condotto in Inghilterra e tra questa e la Spagna divise per tutta la vita i suoi servigi di cartografo ed esploratore. Alcuni dicono che fu un ciarlatano, bugiardo e intrigante.
Fin da quando Jorge Zentner iniziò a lavorare al testo, gli fu subito chiaro che il "racconto storico" al quale si accingeva in realtà non poteva che essere un "racconto del mistero".
Scrivere una biografia era impossibile: sarebbe stato come tentare di navigare per mari ignoti con l'ausilio di poche mappe incomplete e imprecise. Ma della mancanza di testimonianze certe e coerenti, l'autore e l'artista decisero di avvantaggiarsi, scegliendo di porre proprio il mistero al centro della loro opera.
Le riflessioni sulla possibilità di narrare questa storia prendono così corpo nel lento monologo del narratore alle prese con una biografia ricca di lacune, le stesse delle carte geografiche di fine XV secolo, in cui vastissime zone inesplorate erano ancora bianche o contrassegnate da un punto di domanda. Rendendoci partecipi del proprio flusso di coscienza, il narratore cerca di addentrarsi nell'oscurità della mente di Caboto e dei suoi uomini e al contempo si interroga sulla difficoltà di un racconto che richiede di compiere delle scelte, orientarsi tra fonti contraddittorie, tessere insieme le fibre di innumerevoli destini personali, senza alcuna certezza del confine tra la verità storica e la propria immaginazione.
L'avventura intorno alla quale ruota il libro cominciò il 3 aprile del 1526, a Sanlúcar de Barrameda, con l'obiettivo di trovare un passaggio verso le Molucche, verso il territorio delle spezie. Le navi arrivarono alla costa del Brasile, all'altezza del Pernambuco, e qui Caboto riunì gli ufficiali della spedizione comunicando un cambiamento nei piani: voleva entrare, per esplorarlo, nel Río de la Plata. I motivi del cambio di rotta sono ignoti: alcuni parlano di un incidente di navigazione, altri di patti segreti con Re Carlo I, altri ancora vi leggono la febbre dell'ambizione economica, alimentata dai racconti di chi era sopravvissuto alle precedenti spedizioni.
Ma, al di là della vicenda, a emergere da queste pagine è soprattutto il carattere forte ed enigmatico di Caboto, emblema di una civiltà imperialista e al tempo stesso novello Ulisse dantesco, incarnazione dell'ambizione e della sete di conoscenza.
Le tavole, realizzate con pastelli e matite colorate, si richiamano ai dipinti del Cinquecento e del Seicento (in particolare, quelli di Caravaggio e Velázquez) e a opere cinematografiche come Aguirre, furore di Dio di Werner Herzog. In alcune immagini Mattotti integra fotocopie a colori di documenti storici, ritoccate in modo da ricreare l'aspetto polveroso degli antichi manoscritti. Dominano immensi paesaggi con una prevalenza di tonalità scure, che ci invitano a far saltare ogni punto di riferimento per addentrarci nel cuore di tenebra, abbandonarci a un viaggio senza ritorno verso l'ignoto.
Prima opera di Mattotti a tema storico, Caboto è stato originariamente realizzato su commissione dell'editore spagnolo Planeta per il cinquecentenario della scoperta dell'America. Apparso in traduzione italiana nel 1997 per l'editore Hazard, il libro è oggi ripubblicato come terza tappa di un progetto editoriale che ripercorre l'evoluzione artistica del Lorenzo Mattotti fumettista. Preceduta nel 2017 dalla pubblicazione di Ghirlanda, opera vincitrice del Gran Guinigi 2017, che ha segnato il ritorno di Mattotti al fumetto dopo quasi quindici anni, la collana è stata inaugurata lo scorso marzo con l'uscita del volume L'uomo alla finestra, seguito da Stigmate. Nella primavera del 2019 vedrà la luce il quarto titolo, Lettere da un tempo lontano e a seguire La zona fatua, Il signor Spartaco, Labirinti, Chimera e Doctor Nefasto. I volumi sono riproposti in una nuova veste grafica di grande formato e arricchiti da contenuti inediti.
Formato: cm 17,0 x 24,0 Pagine: 108 Colore: b-n Caratteristiche: Brossura con ali
Una ragazzina si aggira per un luna park ma non ha abbastanza soldi per nessuno dei divertimenti finché trova un tendone con su scritto "Cinema Panopticum". All'interno ci sono cinque scatole, ciascuna delle quali contiene uno schermo su cui viene proiettato un film. Per assistere a una proiezione basta un penny, così la bambina infila una monetina nella prima scatola e, uno dopo l'altro, i film scorrono sotto i suoi occhi e sotto i nostri… Le uniche parole che si accompagnano alle immagini sono i titoli che appaiono sugli schermi: L'hotel, Il campione, L'esperimento, Il profeta, La ragazza.
Le incisioni allucinate di Thomas Ott, realizzate con la tecnica dello "scratchboard", ci sprofondano nell'oscurità attraverso cinque racconti horror, inclusa la storia della ragazza che funge da cornice.
L'aspetto grezzo connaturato alla tecnica, che consiste nel ricoprire di inchiostro nero il foglio e grattarlo via con un pennino per far emergere i disegni, è sapientemente controbilanciato dalla ricchezza di dettagli e dalla finezza delle espressioni che l'artista conferisce ai personaggi. I loro volti trasmettono con grande efficacia i pensieri e i sentimenti più svariati: curiosità, gioia, diffidenza, disgusto… e, soprattutto, terrore. Un'opera surreale e intrisa di humour nero, una brillante graphic novel difficile da dimenticare.
L'autore e illustratore:
Thomas Ott nnasce a Zurigo nel 1966. Dopo la scuola dell'obbligo, a 16 anni si iscrive a una scuola di arti applicate, e già durante gli anni della formazione comincia a eseguire i primi disegni su commissione, mentre parallelamente crea fumetti propri. Ottenuto il diploma di grafico, inizia a guadagnarsi da vivere come illustratore freelance per riviste svizzere, tedesche e francesi, e nel giro di breve tempo viene pubblicato il suo primo fumetto, Tales Of Error.
Nel 1990 si trasferisce a Parigi, dove ha modo di fare tutte quelle esperienze che gli sarebbero state precluse nella tranquilla Zurigo. Tuttavia, con il tempo sente il bisogno di tornare a studiare, questa volta presso una scuola di cinema e, poiché quelle di Parigi non sono di suo gradimento, sceglie di tornare a Zurigo, dove si iscrive alla Scuola superiore d'arte e design (HGKZ) e dove risiede tuttora. Dal 2007 insegna alla Scuola superiore d'arte (ZHdK).
Con #logosedizioni ha pubblicato Cinema Panopticum e The Number.
Bibliografia
2008 THE NUMBER, Edition Moderne, Zurigo
2005 Cinema Panopticum, Edition Moderne, Zurigo
2002 t.o.t.t., Edition Moderne, Zurigo
1998 La Grande Famiglia, Edition à la pulpe, l'Association, Parigi
1997 Exit, Edition Délcourt, Parigi
1996 La Douane, Edition à la pulpe, l'Association, Parigi
La Bête à 5 Doigts, Edition à la pulpe, l'Association, Parigi
Dead End, Edition Moderne, Zurigo
1994 Greetings From Hellville, Edition Moderne, Zurigo
Argent Roi, Edition Autrement, Parigi
Phantom der Superheld, Edition Moderne, Zurigo
1989 Tales Of Error, Edition Moderne, Zurigo
Filmografia parziale
2001 Sjeki Vatcsh! cortometraggio, 35mm/15min, produzione HGK Zürich
2000 Fleisch, cortometraggio, 35mm/5.50min, produzione HGK Zürich
1999 Nocturne, documentario, 16mm/8min, produzione HGK Zürich
1998 Sandmännchen, cortometraggio, Beta/8min, produzione HGK Zürich
1993 Robert Creep – une vie de chien, cartone animato, 35mm/25min, produzione La Fabrique, Montpellier
1984 La grande illusion, cartone animato, 16mm/3min, produzione Studio GDS
Formato: cm 17,0 x 17,0 Pagine: 228 Colore: Colore Caratteristiche: Cartonata
Una giornata di vacanza sulla costa danese, che affiora vivida dagli anni '80, portando con sé tutta l'atmosfera di quel decennio, nel linguaggio, nelle canzoni, nei marchi allora in voga. Una giornata al mare, come tante altre, fatta di piccole grandi avventure ma soprattutto di dettagli familiari della nostra infanzia… e poi gelati e bibite, canzoni e filastrocche, giochi da spiaggia, nuotate, tanti dettagli che sanno di sabbia e acqua salata. Un piccolo albo in cui le immagini, una per pagina, scorrono sotto i nostri occhi come le amate-odiate diapositive un tempo immancabili alle riunioni di famiglia. Glimt, ovvero scorci, visioni che luccicano nella nostra coscienza come il sole che indora le onde del mare del Nord. L'autrice adotta un'estetica frammentaria, che segue la memoria nel suo vagare, riaccendendo di volta in volta sensazioni vissute con l'intensità tipica dell'infanzia: gioia, noia, rabbia. Attingendo alla propria personale esperienza, persegue una dimensione universale e invita il lettore a riacciuffare a sua volta i propri ricordi in fuga. Il paesaggio costiero del mare del nord, con le sue dune, i pini, l'erba alta, il cielo gravido di pioggia, sono resi in modo mirabile dal tratto fresco e sottile di Rikke Bakman che ci riporta volutamente ai disegni dei bambini, rapidamente colorati a matita. Un'opera al crocevia tra un libro di ricordi, una graphic novel e un albo illustrato, perfetta per ogni età. Un libro divertente, toccante, e a tratti vagamente disturbante, con una serie di personaggi che rimangono impressi come i protagonisti delle strisce dei Peanuts.
Con il contributo di:
Danish arts foundation
Premio per il miglior albo danese al Ping Prinsen 2012
"Glimt è una descrizione delicata e poetica dei territori dell'infanzia. Spassosa e triste a un tempo, sottile, invita alla riflessione con il suo tratto fintamente semplice e infantile."
Elle
"Glimt combina scrittura e disegno in maniera impressionante. Rikke Bakman è senz'altro all'altezza dei suoi maestri, Tove Jansson, la creatrice dei Moomin, o Charles Schulz, padre dei Peanuts."
Berlingske Tidende
"Di tanto in tanto, e piuttosto di rado, spunta un libro che mi toglie letteralmente in fiato. È il caso di Glimt, dell'artista danese Rikke Bakman."
The Comics Journal
Rikke Bakman, nata nel 1980, è cresciuta nel nord della penisola dello Jutland, in Danimarca – territorio in cui è ambientato Glimt. Si è laureata all'Accademia di Belle Arti di Fiona e alla Scuola di fumetto di Malmö, Svezia, nel 2009. Ha esordito con Tag mig med (Portami con te) nel 2007 e nel 2011 ha pubblicato Glimt. Le sue opere sono entrate a far parte di svariate esposizioni e antologie. Glimt, pubblicato nel 2011, è il suo progetto più importante realizzato finora e ha vinto il premio come miglior albo al Ping Prisen 2012.
Formato: cm 17,0 x 24,0 Pagine: 80 Colore: b-n Caratteristiche: brossura con ali
Il Libro sacro reinterpreta sette episodi dell'Antico testamento: la Genesi, il sacrificio di Isacco, la venuta dell'Angelo vendicatore, i dubbi di Giobbe, le lamentazioni di Geremia, le profezie di Ezechiele e la punizione di Giona. Sulla scia dell'operazione compiuta in Pinocchio e Moby Dick con il mito del Leviatano, e mosso dai ricordi d'infanzia legati al catechismo e a un vecchio libro di racconti biblici per bambini, Arispe decontestualizza (nel tempo e nello spazio) queste antiche narrazioni, popolandole di esseri per metà uomo e per metà animale, per "ripensarne la dialettica" e sintetizzare in poche scene icastiche in bianco e nero tutta la forza e l'universalità del piu arcaico dei libri. È così che nella Genesi Dio veste i panni di un solitario ingegnere in una centrale nucleare; Ezechiele si reincarna in un essere a metà tra un minotauro e un dirigente d'azienda; il sacrificio di Isacco è replicato in seno a una desolata comunità di orsi polari; e Giona indossa i panni di un lupo che viaggia su una specie di caravella rinascimentale… La mescolanza di simboli e il rovesciamento di significati, insieme ai riferimenti alla contemporaneità, rimettono in discussione le nostre certezze, facendoci riscoprire la dimensione più poetica e assoluta dell'Antico testamento. La raffinata maestria del tratteggio a china dell'illustratore argentino, memore tra gli altri dell'opera di William Blake, Robert J. Flaherty e Francisco Salamone, ci restituisce un universo mitologico che trova nella Bibbia una chiave di lettura della nostra società.
Nicolás Arispe è nato nel 1978 a Buenos Aires e si è formato presso l'Instituto Universitario Nacional del Arte (IUNA). Insegnante, autore e illustratore di libri per ragazzi, ha lavorato per alcune riviste e fanzine e ha realizzato copertine di CD e storyboard per film d'animazione. Collabora con varie case editrici argentine e i suoi fumetti sono apparsi su diverse riviste, tra cui Suda Mery K!. Ha pubblicato La madre e la morte / La perdita e Il Libro sacro con #logosedizioni.
Formato: cm 19,5 x 25,0 Pagine: 56 Colore: b-n Caratteristiche: Cartonato
"Non bisogna mentire ai bambini; devono sapere che il mondo è spaventoso, non si può fare altrimenti. La paura aiuta a crescere non solo in letteratura, ma anche nella vita." – Alberto Laiseca
In questo libro doppio, due apprezzati narratori latinoamericani – uno argentino e l'altro messicano – affrontano con coraggio e delicatezza il tema del sacrificio che una madre è disposta a compiere per opporsi a un evento tragico e irreversibile: la morte di un figlio. In La madre e la morte Alberto Laiseca rielabora un racconto poco noto di Hans Christian Andersen mostrandoci una madre che, per riprendersi il bambino sottrattole dalla Morte, attraversa fiumi, boschi e montagne senza badare a ciò di cui deve privarsi lungo il cammino. La perdita di Alberto Chimal ci parla invece di una madre che perde il figlio durante un terribile terremoto; incapace di rassegnarsi alla sua morte, prega gli dei di restituirglielo, ma questi decidono di esaudire il desiderio a modo loro. Entrambe le storie, collocate a metà strada tra la tragedia classica e la tradizione orale, ci mettono di fronte alle nostre paure più profonde per permetterci di fare i conti con l'ineluttabilità del destino e la Morte, presenza terribile e spaventosa con cui però siamo costretti a convivere, e che solo attraverso l'arte possiamo esorcizzare. A collocare i due racconti in un medesimo universo narrativo fatto di teschi, presenze inquietanti e atmosfere macabre ci pensa Nicolás Arispe con dettagliate illustrazioni in bianco e nero ricche di simbolismo, le quali propongono una lettura che va ben oltre le parole.
Alberto Chimal (1970) è uno scrittore messicano, finalista nel 2013 del Premio Internacional de Novela Rómulo Gallegos (Venezuela), uno dei più prestigiosi riconoscimenti dedicati alla narrativa in lingua spagnola. Tiene inoltre corsi e laboratori letterari ed è professore di Letterature comparate presso l'Universidad Nacional Autónoma de México.
Alberto Laiseca (1941–2016) è nato a Rosario (Argentina). Consulente per anni della casa editrice Letra Buena, è stato autore dei romanzi Su turno para morir (1976), Aventuras de un novelista atonal (1982), El jardín de las máquinas parlantes (1993) e della monumentale saga Los Soria (Simurg, 1998, Premio Boris Vian), una storia mitica rimasta inedita per 16 anni. Ha pubblicato inoltre una raccolta di racconti, Matando enanos a garrotazos (1982), il volume di poesia Poemas chinos (1987) e il saggio Por favor, ¡plágienme! (1991). Le sue storie, ambientate in mondi fantastici dove non sembrano esserci limiti all'immaginazione, gli sono valse la grande ammirazione di numerosi scrittori, critici e lettori.
Nicolás Arispe è nato nel 1978 a Buenos Aires e si è formato presso l'Instituto Universitario Nacional del Arte (IUNA). Insegnante, autore e illustratore di libri per ragazzi, ha lavorato per alcune riviste e fanzine e ha realizzato copertine di CD e storyboard per film d'animazione. Collabora con varie case editrici argentine e i suoi fumetti sono apparsi su diverse riviste, tra cui Suda Mery K!.
Con #logosedizioni ha pubblicato: La madre e la morte / La perdita, Il libro sacro.
Formato: cm 22,0 x 22,0 Pagine: 40 Colore: B/n Caratteristiche: Cartonato
È un viaggio questo nuovo volume di Nicolás Arispe. Il viaggio di una donna-uccello nello spazio, nella storia e tra citazioni infinite. Un viaggio nel sogno e nelle paure dell'uomo moderno. Aprendo gli occhi la donna-uccello si trova circondata da una massa pulsante di gufi, che la schiacciano e le impediscono di muoversi. Chi sono? Dove si trova? Stacco di scena, e la vediamo entrare nella ciminiera di una fabbrica, da cui improvvisamente sbuca in un quadro di De Chirico. Ma subito precipita, tra Arpie che la inseguono e la mordono, e precipitando cade in mare e si inabissa tra creature spaventose e dai denti aguzzi che sembrano volerla divorare. E poi caverne oscure, streghe, malefici uccelli neri, diavoli e inquietanti inquisitori, in un mondo asfissiante e carico di angoscia da cui non desideriamo altro che fuggire insieme a lei.
In questo nuovo lavoro, attraverso i raffinati tratti in bianco e nero caratteristici del suo stile, l'autore ci immerge in un'atmosfera onirica, evocata dai gufi, animali notturni per eccellenza, dalle opere di De Chirico e da animali provenienti dai bestiari medievali. Nell'incubo vissuto dalla donna-uccello, Arispe concretizza quella che è la realtà quotidiana dell'uomo contemporaneo, fatta di sfruttamento (dalla ciminiera della fabbrica al lavoro nei campi con tanto di cappio al collo), emarginazione (i gufi che la respingono), senso di colpa, stigma sociale (un sabba di streghe che sembrano uscite direttamente da un trattato medievale) e ansia per il tempo che scorre inesorabile (le Arpie).
Il tutto in uno straordinario gioco di richiami e citazioni, in cui lo stile dell'autore attinge alle fonti più svariate: dai bestiari e trattati medievali alla pittura metafisica, da Bergman ed Eisenstein a Grünewald, Goya e Millet, fino ai costumi teatrali disegnati da Malevič. Non manca un piccolo rimando anche al Libro Sacro e, naturalmente, al Parco dei mostri di Bomarzo che ha fornito il titolo all'opera.
Al culmine dell'angoscia, braccata da un'orda di esseri raccapriccianti che ricordano le rappresentazioni medievali delle tentazioni dei santi, stretta tra mostri che sembrano non lasciarle scampo, la donna-uccello si ritrova nel suo nido. Si è risvegliata dal suo incubo… e noi?
Nicolás Arispe è nato nel 1978 a Buenos Aires e si è formato presso l'Instituto Universitario Nacional del Arte (IUNA). Insegnante, autore e illustratore di libri per ragazzi, ha lavorato per alcune riviste e fanzine e ha realizzato copertine di CD e storyboard per film d'animazione. Collabora con varie case editrici argentine e i suoi fumetti sono apparsi su diverse riviste, tra cui Suda Mery K!. Con #logosedizioni ha pubblicato La madre e la morte / La perdita, Il Libro sacro, e Lasciate ogni pensiero voi ch'intrate.