"Alessandro Magno": l'opera straordinaria di Yoshikazu Yasuhiko, tra i massimi maestri del fumetto giapponese, che si cimenta con la leggenda e la storia di uno dei più grandi strateghi militari e conquistatori del mondo antico.
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Alessandro Magno (Pella 356 a.C. – Babilonia 323 a.C.), re di Macedonia (336 a.C. – 323 a.C.), cresciuto sotto la guida di Aristotele, apprende sin da giovane età il sapere greco-ellenistico, la passione per le opere letterarie e filosofiche e la curiosità di spingere il proprio sapere oltre i confini del mondo allora conosciuto. Succeduto a soli 20 anni al padre Filippo II, assassinato in una congiura di palazzo, dimostra subito fermezza nell'affrontare le difficoltà legate alla gestione di un regno importante come la Macedonia. Pressoché immediata è, infatti, la sua decisione di intraprendere la campagna contro l'impero persiano, già progettata da suo padre. È nel corso di questa spedizione che Alessandro ha modo di dimostrare il proprio valore come stratega (ora feroce nel reprimere rivolte, ora abile nella diplomazia) e la sete di conoscenza e libertà di vedute (accogliendo gli usi e i costumi dei popoli conquistati), fino al radicale cambiamento della personalità sul quale gli storici si sono sempre interrogati. Sconfitto re Dario di Persia, infatti, Alessandro si trasforma in efferato e spietato conquistatore, sollevando notevoli dubbi in quanti lo avevano fedelmente servito sino a quel momento.
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Le imprese di Alessandro Magno sono raccontate da Yoshikazu Yasuhiko con fedeltà storica (alla quale costituiscono valido supporto le note esplicative), mentre la personalità del re macedone, da sempre al centro delle diatribe degli storici, è osservata con quell'affascinante gusto malinconico tipico della poetica giapponese.
"Gesù": Yoshikazu Yasuhiko, tra i massimi maestri del fumetto giapponese, interpreta la passione di Cristo, basando la sua ricostruzione principalmente sul Vangelo di Marco, il primo dei vangeli in senso cronologico, e su quello di Giovanni, importante fonte dal punto di vista storico.
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Nel "Nuovo Testamento" appare in alcune occasioni la figura di un discepolo del quale non è fatto il nome. Yoshikazu Yasuhiko utilizza questo pretesto per creare la figura di Giosuè, un discepolo vicino a Gesù e che sarà accanto a lui nella prova più dura, la crocifissione. Giosuè è la voce attraverso la quale l'autore racconta la vita pubblica di Gesù, l'incapacità di molti di coloro che lo seguivano di comprendere fino in fondo i suoi insegnamenti "rivoluzionari", gli scontri con i sacerdoti e i farisei, le debolezze e le tentazioni che il Figlio di Dio ha affrontato, fino alla tragica fine.
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Il dramma della passione di Gesù è raccontato da Yoshikazu Yasuhiko, il cui padre era di fede cristiana, con coinvolgente poesia e arguzia. Le sofferenze, i timori, la determinazione dimostrata da Gesù nell'accettare il proprio, destino mostrano la natura umana di Cristo e, allo stesso tempo, il suo essere "diverso" (e "più grande") dagli altri uomini.
Yoshikazu Yasuhiko, tra i massimi maestri del fumetto giapponese, interpreta la passione di Cristo, basando la sua ricostruzione principalmente sul "Vangelo" di Marco, il primo dei vangeli in senso cronologico, e su quello di Giovanni, importante fonte dal punto di vista storico.
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È autunno e si avvicina la festa dell'Esodo che richiama a Gerusalemme una grande folla di fedeli. Anche Gesù e i suoi discepoli si mettono in viaggio verso la città santa. Ma nel Messia vi è già il presentimento del destino che lo attenderà: "In quei luoghi mi aspetteranno giorni di passione! Il Figlio dell'uomo sarà perseguitato…
Sarà consegnato ai sommi sacerdoti e agli scribi... Lo condanneranno a morte e poi...".
Continua così l'attenta e coinvolgente ricostruzione della Passione di Cristo, per opera di Yoshikazu Yasuhiko. Storia che raggiungerà il compimento nel terzo e ultimo volume di "Gesù".
"Giovanna d'Arco": Yoshikazu Yasuhiko, tra i massimi maestri del fumetto giapponese, si addentra, stavolta, nella guerra dei Cent'anni, combattuta tra Francia e Inghilterra per il dominio del suolo francese.
Carestie, epidemie e lunghi anni di guerra avevano depauperato completamente la Francia del XIV e XV secolo. Numerose profezie annunciavano la fine dei conflitti e la liberazione del regno dal dominio inglese. Profetesse, che talvolta indossavano abiti maschili, pretendevano di trattare coi pontefici e i potenti della terra per comunicare loro gli ordini divini. Tra queste Giovanna d'Arco, contadina di un paese di confine, Domrémy, si distinse per coraggio, capacità militari e intellettive. Alla guida di un esercito, liberò Orléans dal controllo britannico e condusse Carlo VII all'incoronazione nella cattedrale di Reims.
Ma Giovanna, la "pulzella" (ovvero, la vergine), fu anche un personaggio scomodo per molti. Processata per eresia, fu arsa sul rogo a Rouen il 30 maggio 1431. Il 7 luglio 1456 un nuovo processo la riabilitò. Infine, nel 1920 fu santificata da papa Benedetto XV.
Secondo una formula narrativa, già adottata in "Alessandro Magno" e in "Gesù", Yoshikazu Yasuhiko ripercorre le orme di Giovanna d'Arco attraverso gli occhi di un altro personaggio. In questo caso, dieci anni dopo la morte, Giovanna d'Arco appare a Émile, una ragazza costretta dalle circostanze ad adottare nome e abiti maschili, il cui destino è quello di concludere la missione iniziata dalla Pulzella: la liberazione del regno di Francia.
La guerra dei Cent'anni sta volgendo al termine, Giovanna d'Arco è morta sul rogo e ora appare a un'altra ragazza che indossa abiti maschili, Émile, il cui destino si intreccia con quanti in passato hanno conosciuto la Pulzella d'Orléans e combattuto al suo fianco. Il compito di Émile è quello di portare a termine il disegno divino rimasto incompleto a causa della morte di Giovanna d'Arco: la liberazione del regno di Francia dal dominio inglese e la formazione di un regno di Giustizia guidato da Carlo VII.
Émile è un personaggio dall'animo inquieto, scosso da profondi dubbi circa la strada da percorrere, ma le continue apparizioni della Pulzella, la sorreggono e la guidano, nello stesso modo in cui Giovanna trovava conforto e forza per agire, nel consiglio delle sue visioni celesti.
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Secondo una formula narrativa, già adottata in "Alessandro Magno" e in "Gesù", Yoshikazu Yasuhiko ripercorre le orme di Giovanna d'Arco attraverso gli occhi di un altro personaggio: Émile.