I cinque anni vissuti dall'autore accanto al padre, in stato vegetativo dal 2003 al 2008, diventano in questo libro una testimonianza, pensata per "far vedere" al mondo esterno come vive una persona in condizioni così critiche. Ma la testimonianza, in corso di lavorazione, si è trasformata in racconto. Le corsie e le stanze d'ospedale, gli oggetti e le regole della vita in una clinica, la presenza sibillina dei dottori fanno da sfondo al tentativo del figlio di relazionarsi con il padre, diventato ormai una persona diversa e "irriconoscibile", e di difendersi da una realtà che rischia di travolgere tutto. A un primo momento di speranza seguono la disillusione e i giorni sempre uguali della vita d'ospedale. Un tempo sospeso, in cui si conduce una battaglia silenziosa per salvare, almeno nella memoria, l'immagine di quel padre com'era una volta. Con postfazione di B. Englaro e F. de Nigris
Con questo volume, inedito in Italia e pubblicato in Francia da Rackahm Editions, Comma 22 inizia la pubblicazione delle opere di un grande autore italiano contemporaneo, Giuseppe Palumbo, dedicandogli un'apposita collana!
All'improvviso tutto diventa chiaro: la luce della luna splende diversa e rivela la vera natura della realtà circostante. Ma il cane della famiglia Chao è minaccioso oltre il solito e invita alla prudenza; i bambini scappano, i vicini del villaggio mormorano... In una Cina dai contorni incerti, quasi astratta, si consuma il delirio illuminato di un giovane contadino che finalmente vede la sua vita da una nuova angolazione e tutta la violenza del mondo circostante lo assale in maniera sempre più brutale. La famiglia Chao, i suoi vicini, il medico del villaggio, il suo stesso fratello, piano piano, diventano le grottesche figure di un complotto che corrode la vita e che sta per accanirsi contro di lui. E finalmente tutto gli appare definito, nel crescendo del delirio: si nutrono di uomini. A quel punto lo scenario di corruzione si amplifica nello spazio e nel tempo e non gli resta altro che chiudere il suo diario, testimone della sua follia, con una esortazione carica di speranza e di innocenza. Non resterà altro che questo testamento scritto su brevi pagine, destinate a passare di mano in mano, mentre lui cercherà altrove di dimenticare la sua inesplicabile "malattia".
Tratto da "Kuangren riji" di Lu Xun, autore del primo Novecento cinese, considerato lo Svevo/Pirandello della letteratura cinese del secolo scorso, un volume che dimostra che il fumetto può affrontare qualsiasi tema senza complessi di inferiorità o inadeguatezza. Palumbo ha realizzato, con stile secco e di intenso grafismo, un volume di sorprendente raffinatezza intellettuale, dagli sconvolgenti risvolti di tema e contenuto...
Ecco a voi il poliziotto John McClane più di dieci anni
prima dei fatti raccontati nel primo film della saga di Die
Hard: Trappola di cristallo di John McTiernan. Siamo nel
1976 e McClane, con la faccia di un giovane Bruce Willis,
è uno sbirro che deve onorare il distintivo e sopravvivere
a New York. È la New York del blackout, quella del "figlio
di Sam", una New York acida e dura raccontata da molti
film in diretta e oggi riscoperta da una delle leggende
dell'industria del fumetto americano. McClane deve
affrontare una delle donne più belle e desiderabili di New
York che, approfittando del blackout, semina per la città
una scia di morte e distruzione. Howard Chaykin, autentica
leggenda del fumetto internazionale, newyorkese, è qui in
veste di sceneggiatore. C'è dramma, azione e umorismo,
con una serie tra le più riuscite tra quelle scritte dall'autore
di American Flagg e Black Kiss. Alle matite, uno Stephen
Thompson in gran forma, che ritrae minuziosamente le
strade, i volti e le situazioni di un'epoca ormai mitica!
John McClane è una recluta alle prese con l'addestramento. Le celebrazioni del 4 luglio diventeranno la sua prima occasione per dimostrare il suo talento a cacciarsi nei guai che l'ha reso celebre in quattro film di successo. Guai e imprevisti che porteranno il poliziotto McClaine a guadagnarsi il distintivo.
Tre pietre miliari del fumetto americano, sono quella del cocreatore di Spiderman Steve Ditko, del disegnatore di Fantastic Four e di tanti altri eroi Jack Kirby e dell'incontenibile e poliedrico Wally Wood raccontate in un'unica storia visionaria. Sergio Ponchione cerca di riprendere il nocciolo significativo di questi tre grandi fumettisti e di riproporcelo in una breve e intensissima carrellata attraverso una narrazione coraggiosa fin quasi alla spregiudicatezza. Cosa sta facendo in segreto l'ottantacinquenne Ditko nel suo studio? Dov'è finita la salma di Kirby dopo la morte? Perché si è suicidato Wood? Domande a cui troverete risposta in questo breve e intensissimo fumetto...
La realizzazione di DKW è resa possibile dalla collaborazione di Multimedia, Fattoria Digitale.
Disegnate (anzi, sarebbe più corretto dire: dipinte) durante gli anni bui della dittatura argentina, le storie che compongono la serie di Dracula, sono una delle più importanti opere a colori di Alberto Breccia e al tempo stesso una testimonianza provocatoria di una delle pagine più nere della storia del suo paese. Apparse a suo tempo su Comic Art e del tutto inedite in volume, le storie sono affiancate da una quantità enorme di disegni preparatori, che da soli sembrano una versione parallela e in qualche modo del tutto differente, della stessa opera.
Brani per la promozione tratti dalla postfazione di Daniele Brolli all'edizione italiana, francese e spagnola:
«Alberto Breccia ha realizzato il suo Dracula durante uno dei periodi più cupi della repressione argentina, quando il regime militare era al suo crepuscolo e quindi più feroce e disperato. In quello stesso periodo, nel 1982, stava disegnando anche due saghe scritte da Carlos Trillo: Buscavidas e El viajero de gris. Una trilogia quindi in cui il potere era rappresentato come un'entità malsana e corrotta che, prima ancora di ucciderlo, vuole privare l'uomo di ogni suo bene intellettuale, della sua identità, della libertà… delle forze che gli danno ragioni per vivere…»
«Ma l'intuizione epocale di Breccia riguarda la macelleria di stato. Il vecchio vampiro mette alla berlina il regime ma riveste sia il ruolo del carnefice (ridicolo) che quello della spaesata vittima di un mondo che si trasforma troppo velocemente per lui che proviene da un'epoca di reminescenze feudali. Spesso si dimentica che il male originario dell'Argentina è aver dato, in cambio di oro, asilo ai gerarchi in fuga del regime nazista. E quella colpa ha gettato i suoi semi. Il latifondismo becero e invecchiato, basato sul puro sfruttamento della mano d'opera, che godeva del privilegio ereditario della ricchezza e che portava avanti il proprio ruolo con l'indolenza, contrasse, in modo analogo a quanto era accaduto alle popolazioni native con i conquistadores, un micidiale virus importato dall'Europa. È così che gran parte della popolazione finì per soccombere, non riconoscendo l'avvento della nuova realtà: erano indifferentemente ricchi, borghesi, e soprattutto gran parte della classe lavoratrice… mentre parte degli esponenti delle classi più abbienti che avevano sposato la nuova causa per prevalere si erano alleate con i militari. Confiscavano, uccidevano, rubavano. Le giunte militari che si susseguirono reprimendo in nome della necessità di sradicare il comunismo dalla società, gestendo e nascondendo ricchezze, divenirono intermediarie di una nuova realtà.
Nell'episodio «Non sono più una leggenda», il Dracula di Alberto Breccia descrive il passaggio di mano da un'entità feudale di tipo nobiliare che vive sul lavoro delle classi sottoposte con un sistema parassitario (il vampiro) a un carnefice che mantiene in vita il branco, solo perché considera la popolazione una mandria di animali al pascolo da macellare per i propri bisogni alimentari.
È il ritratto di un popolo che, nella visione di Breccia, sembra non avere possibilità di sfuggire a lungo e inespugnabile tramonto della ragione.»
HEFFERN
Da John Heffernan, sceneggiatore del film blockbuster
Snakes on a Plane, e dalla rivelazione del fumetto argentino
Leonardo Manco, già visto su Batman Gotham Knights,
Hellblazer, Deathlok, Thunderbolts...
Alabaster Graves è un traghettatore di anime. Da vent'anni
ormai bazzica camere mortuarie nel profondo sud degli
States, cimiteri e cerimonie funebri inclusi e, in virtù della
sua esperienza, viene chiamato a occuparsi in genere di
defunti "speciali". È il caso del defunto Mose Freeman, sacerdote
voodoo. Ma questa volta, la strada che porta a New
Orleans non sarà facile da percorrere, inseguito, com'è, da
negromanti ed esorcisti a caccia di quell'anima perduta...
Catalogo della mostra "Il mar delle blatte", allestita presso il Museo della Musica, focalizzata sui romanzi a fumetti, produzione che spesso è stata oscurata dalla più diffusa attività satirica, ma che rivela pienamente la grandezza di un autore di graphic novel ante litteram. Il volume presenta una lunga intervista apparsa in Francia negli anni Novanta e inedita in Italia, interventi nuovi o recuperati dal passato di Stefano Benni, Oreste del Buono, Luca Raffaelli, Marco Belpoliti, Marcelo Ravoni, Georges Wolinsky, Emilio Varrà, Eddy Devolder e Marcello Jori per ripercorrere l'opera apparentemente conosciuta da lettori di ogni estrazione e gusto ma ancora tutta da indagare di uno dei più grandi autori di fumetti italiani di sempre. La figura e l'opera di Altan, esaminate da ogni punto di vista, trovano in questo volume un fondamentale punto di riferimento.
Morto a 37 anni sotto un autobus a Bangkok,nel 1984, Greg Irons è insieme a Robert Crumb, Gilbert Shelton, Clay Wilson, Robert Williams, Moscoso e Richard Corben uno dei fondatori dell'underground fumettistico americano. Questo volume ne ripercorre la vita avventuruosa di fumettista, rocker e artista, raccontando un'intera epoca del costume e del fumetto, oltre all'affermarsi del tatutaggio come arte, di cui Irons fu un vero maestro e innovatore. Il volume raccoglie gran parte dei suoi fumetti, ancora oggi un esempio nell'ambito del fumetto alternativo e scomparsi da lungo tempo in Italia, le sue illustrazioni per dischi, riviste e volumi, oltre a una grande quantità di foto e un catalogo dei suoi disegni per tatuaggi.
Un volume che ha molte ragioni per essere letto, un volume per capire uno snodo fondamentale del fumetto e della controcultura americana attraverso uno dei suoi maggiori protagonisti. Contiene fumetti, fotografie, copertine di dischi, documenti storici, riproduzioni dei primi tatuaggi
artistici... Il tutto firmato Greg Irons.