Conversazioni d'autore tra Luigi Bernardi e:
Carlo Ambrosini, Roberto Baldazzini, Eraldo Baldini, Pino Cacucci, Onofrio Catacchio, Emidio Clementi, Sandrone Dazieri, Giancarlo De Cataldo, Massimiliano De Giovanni, Piergiorgio Di Cara, Paolo Di Orazio, Eros Drusiani, Valerio Evangelisti, Carlo Formenti, Barbara Garlaschelli, Rudi Ghedini, Vittorio Giardino, Keiko Ichiguchi, Igort, Carlo Lucarelli, Gianfranco Manfredi, Maurizio Matrone, Giovanni Mattioli, Michele Monina, Gianfranco Nerozzi, Paolo Nori, Giampiero Rigosi, Angela Scandura, Laura Scarpa, Massimo Semerano, Giampaolo Simi, Davide Toffolo, Nicoletta Vallorani, Grazia Verasani, Vanna Vinci, Simona Vinci, Dario Voltolini.
Luigi Bernardi (Ozzano dell'Emilia, 1953 – Bologna, 2013) è stato uno dei principali motori del fumetto in Italia. Ha dato vita ad alcune tra le più innovative case editrici di fumetti (L'Isola Trovata, Glénat Italia, Granata Press) e diretto storiche riviste di settore come "Orient Express", "Lupo Alberto", "Zero" e "Nova Express". All'inizio degli anni Novanta ha iniziato a esplorare il noir italiano e internazionale, lanciando tra gli altri, Cesare Battisti, Giuseppe Ferrandino, Marcello Fois e Carlo Lucarelli. Nel 2007 ha ideato il marchio Perdisa Pop, per poi dedicarsi unicamente alla scrittura. Tra i suoi romanzi, Erano angeli (Fernandel), La foresta dei coccodrilli (Castelvecchi), Senza luce (Perdisa Pop), Fuoco sui miei passi (SenzaPatria), Niente da capire (Perdisa Pop), Maddalena e le apocalissi (SenzaPatria) e Crepe (Il Maestrale).
Com'è fatto il "tavolo da lavoro" di uno studioso o di un artista? Come si presenta lo spazio fisico e mentale in cui la sua intelligenza si esercita tutti i giorni? Come funziona la sua macchina di ricerca? Quali sono le implicazioni cognitive, estetiche, etiche e politiche del suo concreto modo di operare?
In questo "saggio grafico", il collettivo Action30 cerca di riflettere sulle condizioni operative del fare ricerca, riattivando alcuni importanti tavoli da lavoro: l'informe rivista Documents (Georges Bataille); la Kulturwissenschaftliche Bibliothek e il rizomatico progetto del Bilderatlas Mnemosyne (Aby Warburg); il collage di citazioni dei Passages (Walter Benjamin).
Dietro una macchina di ricerca ce ne sono sempre altre che sonnecchiano in un museo, da riscoprire e reinventare per elettrizzare il presente.
Action30 è un gruppo di ricercatori e artisti che indaga sulle nuove forme di razzismo e fascismo tramite l'analogia con gli anni '30 del secolo scorso. Alla ricerca di una via di fuga tra la trasmissione accademica del sapere e lo spettacolo come semplice entertainment, il collettivo sperimenta dal 2005 forme ibride di condivisione della cultura, attraverso produzioni editoriali, mostre, cortometraggi, performance dal vivo e particolari "situazioni didattiche" quali seminari e worktables aperti e partecipativi.
Giacomo Manzù lavora alla Porta della Morte per la Basilica di San Pietro dal 1947 al 1964. Per lo scultore rappresenta l'occasione per mostrare al mondo la sua idea di pietà laica... per dare una forma coerente all'apparente caos che metteva insieme il suo essere comunista con il suo cristianesimo di umili origini. Fu una lavorazione lunga e sofferta, come anche la strada percorsa per ottenere l'incarico di realizzarla.
Pochi sanno però che quella porta bronzea, uno dei capolavori del maestro, probabilmente non si sarebbe mai fatta senza l'intercessione di don Giuseppe De Luca, un piatto di pasta e fagioli, e la complicità di pochi croccantissimi peperoni cruschi...
L'aneddoto tutto lucano, ricordato da Leonardo Sinisgalli ne La foglia 'mmesca – e da Giuseppe Appella che ha ispirato gli autori – è alla base della doppia opera presentata in questo volume, omaggio alle interconnessioni culturali.
Il volume è composto da due opere a fumetti a cui gli autori affidano una prova d'artista con i rispettivi e apprezzati stili. Nella prima parte Giordano narra del famoso incontro con un una narrazione classica ma con simpaticissimi "innesti" umoristici. La seconda parte ci proietta in una sorta di saggio illustrato in cui l'arte e la vita dello scultore Manzù si intrecciano con i pennelli del "maestro" Palumbo per fornirci delle pagine di assolutà originalità.
PRENDERE UNA LEPRE.
LA NUOVA SCIENZA IN COCINA E IL CORRETTO NUTRIMENTO
DELL'ANIMA
Manuale pratico per gli amanti degli animali veloci e di quelli lenti ♣ Compilato da BIAGIO BAGINI et finemente illustrato da GIUSEPPE PALUMBO
Finalmente un libro che svela i segreti culinari del famigerato e misterioso "terzo cuoco" – o "terzo assistente" – del celebre autore de La scienza in cucina. Con questo volume, non a caso
intitolato "La nuova scienza in cocina e il corretto nutrimento dell'anima", il vegetarismo trova finalmente la sua sottile rivalsa nei confronti dei carnivori e lo fa toccando punte di altissimo buon gusto e sapida poesia.
Potrete così finalmente gustare le personalissime ricette del "terzo cuoco", come quella della
lepre in umido, del cinghiale stufato o del tacchino ripieno, ripetutamente e senza rimorsi nei
confronti dei vostri amici animali.
Ricette tutte personalmente e stoicamente testate da Biagio Bagini e finemente illustrate a secco da Giuseppe Palumbo.
UNO SI DISTRAE AL BIVIO
La crudele scalmana di Rocco Scotellaro
di Giuseppe Palumbo
978-88-96971-22-2
20x29, 44 pp, col.
Adattamento del primo racconto di Rocco Scotellaro, questo sentito lavoro di Giuseppe Palumbo - con l'aiuto di due lucani d'eccezione: Rocco Mazzarone e Franco Palumbo - riesce in una lettura critica della figura e dell'opera del sindaco-scrittore di Tricarico.
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Uno si distrae al bivio. La crudele scalmanadi Rocco Scotellaro
Dopo molti libri, film e serie tv (come "Narcos", il maggiore successo di Netflix), Astorina e Oscar Ink Mondadori pubblicano la prima graphic novel sulla figura di Pablo Escobar, sceneggiata da Guido Piccoli e disegnata da Giuseppe Palumbo.
L'epilogo romanzesco e tragico della grande epopea criminale dell'ultimo imperatore del narcotraffico sudamericano: dalla prigione dorata che si costruì a propri comodo e misura, alla fuga nella giungla di Medellín (braccato da 2.000 uomini, tra agenti della CIA e paramilitari colombiani), fino alla morte avvenuta il 2 dicembre 1993.
UNA PRODUZIONE INTERNAZIONALE FIRMATA DA DUE GRANDI AUTORI ITALIANI.