La storia si svolge in un futuro abbastanza vicino a noi, quasi una realtà alternativa, e in un luogo, una metropoli, Samsara, stratificata e post-industriale. È un mondo paradossale in cui le donne sono sottoposte a una serie inaudita di vessazioni; alcune legalizzate, altre determinate da usi e inveterati costumi, da un sistema di credenze e ritualità assurde: sono organizzate in strutture atte alla procreazione, le nascite femminili vengono controllate per ottenere un ricambio sufficiente alla comunità femminile procreatrice; alcun donne privilegiate sono sposate, altre possono ovviare al loro compito di fattrici svolgendo lavori socialmente utili. In questo futuro si muove la nostra protagonista, che ritroverà nel passato la chiave verso un mondo diverso... In ottobre, Palazzo Strozzi a Firenze esporrà per la prima volta in Italia la collezione degli arazzi realizzati a Parigi agli inizi del Seicento, dedicati a Caterina de' Medici e raffiguranti il ciclo di Artemisia; per questa occasione il direttore di Palazzo Strozzi ha commissionato una rivisitazione in chiave moderna e a fumetti del mito di Artemisia. Le tavole di EternaArtemisia saranno al centro di questa mostra, sotto gli occhi dei media nazionali.
Un classico della letteratura sovietica degli anni Trenta, a opera di uno dei grandi maestri dell'epoca Daniil Charms, viene tradotto e adattato da Paolo Nori e illustrato da Giuseppe Palumbo. La figura dell'infallibile professor Trombetti si agita corpulento per le pagine, avvolto nel suo tabarro, e anima una trama sul filo dell'assurdo e ricca di umorismo che si rivolge a lettori di ogni età.
Una nuova perla per la collana inaugurata con la pubblicazione di Due tram e che mira a riportare alla luce classici della letteratura la cui semplicità è una ricchezza.
Tre ragazzi sei ragazze, un ragazzo che compare solo in sogno, ma che a tutti sembra di conoscere da sempre. Un'applicazione da telefonino che utilizza i sogni dell'utente, e la necessità a un certo punto di buttare via tutto, prima che arrivi quell'ultimo treno che tutto porta via... Una storia che parla di bisogni veri e bisogni indotti, che riscopre l'implicito del disagio contemporaneo, che riguarda non solo i ragazzi della storia, ma ognuno di noi lettori. Fino a che non rimane che buttare se stessi dalla scogliera o riscoprire i fondamenti della propria vita, dei propri sentimenti. Giuseppe Palumbo, uno dei maestri del fumetto italiano contemporaneo, ci porta attraverso un percorso di riflessione e, forse, di speranza.
Raffaele, la sorellina, la mamma, Mickey Mauser, zio Lando, Fosca, l'orsetto, Tosca e la maionese… sono alcuni degli ingredienti di un fumetto diventato mitico: Tosca la mosca!
Le scatenate avventure pornoeroticofantasticanti dell'adolescente Raffaele, sessualmente invaghito di Tosca, la conturbante bambolina della sorella, tornano dopo anni dalla loro prima edizione. Ne uscirono sei albi per Phoenix negli anni Novanta, ora, a otto anni di distanza dall'uscita dell'ultimo numero, ecco tutte le storie raccolte e ristampate in un unico volume con… una settima avventura inedita in cui scoprirete il valore di un binario riscaldato e l'armata del piacere delle tosche rotanti!
Cofanetto contenente le 12 cartoline realizzate dai disegni inediti di grandi autori di Diabolik come G. Montorio, E. Facciolo, M. Buffagni, B. Delvecchio, R. Nunziati, F. Bonanno, D. Statella, G. Palumbo, G. Di Bernardo e J. Brandi raffiguranti Diabolik ed Eva Kant all'interno della città rivolese e due inediti di Elena Mirulla raffiguranti Demonik ed Eve.
El Brujo è uno stregone e un cacciatore di fate vampire, studia e combatte gli aspetti più oscuri del Male affiancato dagli angeli caduti Mela e Angelo e dal nano porno-attore Beaugeant. L'ibridazione, che è parola d'ordine della letteratura di genere in questi anni, è qui un principio espresso ai massimi livelli. Pulp, horror, western, fantasy, eros e weird nutrono EL BRUJO GRAND HOTEL. E l'ibridazione non si limita al genere, Fantelli mescola registro linguistico alto e basso, sfiora istanti di puro lirismo e incesella momenti di comicità grottesca, frammenti narrativi intensi e toccanti.
Dalla prefazione di GIANFRANCO MANFREDI:
"El Brujo Grand Hotel" di Stefano Fantelli è davvero uno strano fumetto, brevi racconti che presentano una situazione e corrono subito a un finale sorprendente. Le singole storie sono segmenti di un unico racconto d'insieme che non viene disposto in bell'ordine dal principio alla fine e trasgredisce anche le rotture della continuità narrativa attraverso situazioni oniriche, flash back o flash forward. Quando arriverete alla fine del volume, è matematico che vorrete saperne di più sul Brujo, leggerne altri frammenti, seguirne altri percorsi. Anche perché si ha l'impressione che il suo non sia un percorso isolato, ma ben insediato in umori diffusi.
STEFANO FANTELLI (Splatter, Thanks for the zombie, La Iena), sceneggiatore e scrittore horror, cocreatore di The Cannibal Family. Il suo testo teatrale Morte e 9 euro e 20, una commedia macabra e dark, è stata messa in scena a Roma per la regia di Katia La Galante. Ha firmato la prefazione della Guida ai migliori (e peggiori) fumetti horror made in Italy di Daniele Francardi (EUS, 2015). È Active Member della Horror Writers Association. Non si sa nulla di ciò che tiene seppellito in giardino.
L'Appetito è una storia sul cibo, la sua abbondanza, la sua assenza. Il suo potere. Tra 1700 e 1800 a Parigi c'era un commercio molto particolare: quello degli avanzi alimentari. Questi, recuperati prima dalle cucine di Versailles, poi da ristoranti e cucine private dei nuovi ricchi, erano lo strumento grazie al quale lo Stato, con la connivenza della borghesia, controllava l'ordine pubblico sfruttando il mercato della fame. Nello stesso periodo, a Roma, la fame era appannaggio della Chiesa: si chiedeva in cambio del cibo l'iscrizione dell'anima ai registri delle parrocchie. Sono queste le coordinate storiche e geografiche entro cui – fra mercati maleodoranti, mense popolari parigine e viuzze di Roma – si muovono i protagonisti del romanzo: l'erede di una famiglia francese di venditori di avanzi e un miserabile parroco romano. L'autrice non si accontenta di raccontare la loro storia, la amplia e dialoga con il lettore attraverso una ricca rete di rimandi, fatti di note a margine e brevi stralci di un copione teatrale, a ricordarci le nostre responsabilità come spettatori di una lotta senza quartiere incentrata su potere e fame, e non ancora finita.
Eugenio è un bibliotecario, amante dei libri e della buona musica. Mara è una creatura fragile, vessata dai genitori, bisognosa d'affetto e preda di clamorosi sbagli. E poi c'è Giacomo, il suo sbaglio più grande, un artista ricchissimo con arie da bambino viziato. L'intero melodramma ruota attorno a loro, a gommoni che attraversano l'Adriatico, a un gatto curioso, e soprattutto ad alcuni libri, che faranno da tramite fra i personaggi.