La Banda Stern è la storia a fumetti del gruppo sionista che operò nel corso del regime mandatario britannico (1931-1948) con l'obiettivo di favorire la formazione di uno Stato ebraico. Nel 1940 Avraham Stern fondò l'IZL in Israele, un gruppo armato di matrice sionista che dopo la sua morte si trasformò nel Lehi, conosciuto anche con il nome di Banda Stern. "Militi ignoti senza uniforme", così si autodefinivano i suoi seguaci, uniti nel nome di uno Stato ebraico, il "sogno di una nazione" che presto si trasformò in un incubo scaturito da un perverso, devastante contagio ideologico – non troppo lontano dal fanatismo. Terroristi per gli avversari, patrioti per pochi sostenitori, gli uomini della Banda Stern si accanirono contro gli stranieri oppressori – gli inglesi del regime mandatario – e avvolsero la Palestina in un cerchio di fuoco, fatto di minacce, assassinii, rapine a mano armata, massacri e ordigni esplosivi come quelli che rasero al suolo l'Ambasciata britannica a Roma. Al suo scioglimento la Banda venne integrata nelle Forze di difesa israeliane: ai suoi leader fu garantita l'amnistia e la fine delle incriminazioni. Nel 1980 Israele istituì l'"onorificenza del Lehi", attribuita ai vecchi membri del gruppo. Quegli anni di sangue ritornano prepotentemente nelle pagine di La Banda Stern, scritto dall'abile penna di Luca Enoch e disegnato con un tratto forte e preciso da Claudio Stassi. Per non dimenticare le radici dell'odio che corrode e divide una terra martoriata da secoli di lotta, protagonista di una delle situazioni più controverse della nostra Storia.
Macchinette che distribuiscono ravioli, negozi che vendono torte iperrealistiche a forma di teste mozzate, grattacieli futuribili costruiti con enormi buchi al centro perché da lì "ci passano gli spiriti dei draghi"... questo è il genere di stranezze che ci vengono raccontate quando qualcuno parla di Giappone. Ma è poi davvero così strambo questo Paese ipertecnologico in cui si fanno sempre meno figli ma si inventano sempre più giocattoli? Dario Moccia, che in terra nipponica è ormai un habitué, ha deciso di visitarla portando con sé uno sul quale testare tutte le assurdità locali: Tuono Pettinato, uno che preferirebbe stare a casa a sorseggiare del tè. Ne è nata un'irresistibile guida turistica, molto utile per chi vuol partire alla volta del Giappone, e indispensabile per chi cerca degli argomenti per non andarci.
Un coinvolgente Noir che rispecchia tutti i canoni della classica tragedia dei grandi maestri del giallo. Un detective vuole scoprire l'assassino di una sua vecchia fiamma...e vendicarsi. Se a questo aggiungiamo che il disegno è quello di un animatore della Disney (uno che il movimento lo conosce bene!) e che la storia è popolata da caratterizzazioni animali antropomorfiche non potremo che farci coinvolgere da quest'opera originale nell'ambientazione e intrigante nella trama.
In questa seconda puntata, Blacksad il detective, il gatto nero, si confronta con un'organizzazione criminale l'Arctic Nation, costituita da volpi polari, ermellini e gufi bianchi, il loro capo è Karup, un orso, bianco naturalmente. L'ordine costituito da questi estremisti fanatici ha come obiettivo un nemico: tutti gli animali colorati, Blacksad sarà accompagnato nella sua inchiesta da un giornalista, un'astuta e divertente foca, e scoprirà, dopo numerosi colpi di scena, una raccapricciante storia familiare. Arctic Nation è un appassionante giallo che affornta il tema del razzismo e della vedetta con intelligente ironia.
Blacksad è a Las Vegas - mantenendo così la sua promessa fatta in Arctic Nation - dove lavora per conto di un giocatore fortunato. Eppure una serie di inattesi incontri scuoteranno la sua nuova vita. Il commissario Smirnov, incontrato nel primo libro, ritrova Blacksad. Smirnov è arrivato con sua moglie e i suoi figli, e l'incontro è caloroso. Un amico di nome Otto Lieber è anche lui di passaggio in città dove si sta svolgendo una conferenza sul nucleare. presto, però, l'atmosfera gioiosa di tutti questi incontri verrà interrotta da un tentativo di omicidio ai danni di Otto Lieber. Chi e perchè? Il ruolo giocato dallo scienziato in materia di nucleare sembra esserne la chiave. siamo negli anni '50 e la guerra fredda tra est e ovest è ai massimi livelli: Otto non è così innocente come potrebbe sembrare!