Mongol non è ancora un adolescente che già si interessa alle ragazze: in particolare alla bella e gentile Anika, una bianca che si occupa di loro, piccoli neri orfani di guerra. Ma Anika ha un ragazzo bianco e non si accorge di lui che ogni volta che sente le bombe cadere in lontananza ha dei mal di testa feroci perchè gli ricordano i genitori morti sotto i bombardamenti. Mongol parla alle mosche, agli oggetti, al cibo...è un bambino inquietante, geloso delle persone che godono delle attenzioni di Anika. La speranza esiste veramente? Si ha il diritto di sognare di farcela? No, la vita non è tutta rosa e questi bambini l'hanno ben capito.
Nel 2004 riceve l'incarico da"Liberation" di realizzare una storia per i supplementi estivi del giornale. Ed ecco allora il nostro eroe a New York col suo compagno Mollet – venuto per lavorare con Spielberg e finito a fare il cameriere in un ristorante francese – e con Lucie, una specie di fidanzata piuttosto bisbetica che s'interessa a lui solo quando è talmente esaurita da trovarlo attraente, o quando deve pagarle il conto alla Steak House di Michael Jordan. Un racconto divertente e ironico sulle aspettative e le delusioni della vita quotidiana a New York.
Tutto ruota intorno al quartiere degradato, un bar che puzza di birra e di fumo, vicoli d'immondizia e di traffici. Sbandati, poveracci e ragazzini. La zona: intorno segnali di stop, insegne luminose che invitano a sloggiare, strade che ghignano: "noi non vi porteremo da nessuna parte". E poi il cielo, che cielo! Pesante come un peccato sulla coscienza, umido come un sacco di fango. Il peccato è quello di aver sostituito i fiori con le luminarie scassate. Sotto un cielo così i bambini dovrebbero farsi cinquant'anni d'asilo, invece il loro panorama è sempre lo stesso: il tossico, la puttana, il poliziotto, i furti nelle case dei ricchi, vetri rotti, cani che abbaiano, polizia che insegue, pneumatici che stridono, lamiere contorte, sangue innocente. Luigi nella sua officina sognava il Portogallo, il sole, l'amore, una piccola famiglia…
L'avventura si tinge di surreale e il disegno è magnifico. Con "L'uomo della Somalia", l'autore rinnova ancora una volta i suoi legami con il Corno d'Africa: le sue storie e i suoi misteri. La pattuglia del tenente Abel Robinson s'inoltra nel deserto somalo all'inseguimento di una banda ribelle, quando una tempesta di sabbia lo separerà dai suoi uomini e lo trasporterà in un'altra dimensione...all'ovest dell'Eden.
L'autore Triestino. nasce il 9 febbraio del 1950, in una giornata di Bora scura. Disegna e dipinge da tutta la vita e ma la passione per raccontare storie disegnandole è forte e nei primi anni novanta inizia a pubblicare storie a fumetti con la Comic Art. In occasione dell'uscita della trasposizione del romanzo di Piero Chiara "Vedrò Singapore?" esporrà i suoi lavori a Trieste dove grazie alle sue numerose collaborazioni con la stampa locale è molto seguito e apprezzato. Il libro Diario degli incredibili giorni vissuti da una città "posta tra il mare ed il monte...". Un vento fantastico, quanto può esserlo un fenomeno reale, trasforma un normale inverno in quello che alcuni avrebbero chiamato il Giorno del Giudizio. Un vento che tenta di "educare" i figli di una città che non è ancora riuscita a farlo. La vecchia Ardéa Cerna è una strega? E la sua innominata amica perchè recita il ruolo del grillo parlante? Chi sono "gli altri" e chi i "diversi"? Quando si placherà quella furia? Un autore di favole annota ogni momento di quelle ore, le reazioni dei suoi vicini e dei suoi amici . Scopriamo quei fatti perché alcuni nomadi, per caso…