Porta d'accesso al secolo breve, la Grande Guerra è stato un conflitto globale che ha cambiato il mondo: crollo di imperi secolari, nascita di ideologie e movimenti politici, nuove tecnologie e tattiche belliche per una guerra sempre più di massa e sempre meno nobile, se mai ciò è possibile, nella sua arte. Voluta e non voluta, condotta e contestata, maledetta e ricordata, propagandata come la guerra che avrebbe dovutoporre fine a tutte le guerre, e sappiamo che così poi non fu, anzi, su di essa si infransero sogni, ideologie e speranze di un'intera generazione. Due avvincenti storie a fumetti che documentano la tragedia della Grande Guerra partendo da eventi puntuali nei quali la realtà storica incrocia disavventure personali di "realistica fantasia" affinché, attraverso la memoria di un passato relativamente recente, questo non possa più tornare. Mons 1914 prende le mosse dalla vittoriosa battaglia di Azincourt del 25 ottobre 1415, entrata con grande enfasi nella mitologia guerresca britannica raccontando, tra mito e realtà, il presunto nesso tra questa epica battaglia e quella di Mons, nelle Fiandre, del 1914 attraverso le vicissitudini di un giovane militare inglese della British Expeditionary Force. Soldati alle armi, invece, è ambientato sul fronte italiano tra 1917 e 1918 e, prendendo le mosse dalla disfatta di Caporetto, narra le vicende di uno sparuto gruppo di militari schierato a Stupizza, ai piedi del monte Matajur, che, in seguito alla fulminea offensiva austro-tedesca, si trova isolato dietro le linee nemiche.
A fumetti la più celebre e spassosa gita in barca della letteratura inglese. Un grande classico dell'umorismo riproposto con la freschezza e l'immediatezza dei comics. Prendete tre amici scanzonati con caratteri molto diversi. Uno pacato, uno pasticcione, l'altro irascibile, e conditeli con un pizzico di ipocondria a piacere. Un bel giorno decidono di concedersi due settimane di "ferie", in barca sul Tamigi, così, giusto per rilassarsi un po', evadere da pensieri ricorrenti e consolidare la loro vecchia amicizia. No, non su un battello turistico con tutti i servizi a bordo, troppo facile... su una barca a remi! Aggiungete poi le acque chete del Tamigi, il bucolico paesaggio della campagna inglese, una buona scorta di cibo per gratificare il palato, il piacere di cucinare qualcosa all'aperto in totale condivisione, qualche coperta, una tenda per coprire la barca in caso di pioggia, tante chiacchiere e la fresca compagnia del cane Montmorency, un simpatico terrier a cui manca solo la parola. Il risultato? Beh, se di mezzo ci si mettono i piccoli inciampi della vita quotidiana, quelle bagatelle che nascono per un nonnulla e si ingigantiscono fino a diventare questioni di vita o di morte, il risultato sono una serie di rocambolesche quanto disastrose avventure tutte da ridere.
Il tema della scuola è uno dei più presenti nei discorsi quotidiani. Ne parlano gli esperti, ne parlano gli allievi, ne parlano le famiglie. Anche questo libro ne parla, ma in modo decisamente diverso dal solito, assumendo una prospettiva umoristica che non ignora la realtà, ma la rivisita in chiave grottesca e surreale. I racconti riuniti in questo volume presentano così una galleria di personaggi, situazioni ed eventi colti nei loro risvolti più bizzarri e spassosi. Bidelli dotati di cultura enciclopedica, docenti terribili che poi promuovono tutti, presidi dalla fama sinistra (e immeritata), perfino distributori di bevande dal comportamento imprevedibile. Ma il ruolo di protagonisti spetta naturalmente a loro, agli studenti, nel libro ritratti nelle loro più bizzarre tipologie.
Varie ed eventuali è una formula presente nell'ordine del giorno di quasi ogni riunione ed è in genere sulle varie ed eventuali che le riunioni, anche le più sonnacchiose, si rianimano, si infiammano gli spiriti e anche i più timidi prendono la parola. Dunque si potrebbe pensare che nella formula varie ed eventuali sia racchiusa l'essenza stessa della democrazia. Ma varie ed eventuali significa anche la possibilità di racchiudere in un medesimo ordine del giorno gli argomenti tra loro più disparati. Insomma, varie ed eventuali è il paradigma del contenitore adatto a ogni cosa, dunque quale titolo migliore per definire un repertorio di testi che, per quanto concisi e lapidari, toccano, criticamente, i più svariati aspetti del vivere sociale e delle umane inclinazioni. Con l'ammissione, implicita nel termine eventuali, della consapevolezza della loro non indispensabilità. Scrive l'autore nella sua nota introduttiva: "Ciò che rende gradito e fors'anche prezioso l'aforisma è infatti proprio questo suo non essere assolutamente indispensabile. Che ci sia o no la vita non cambia, anche se cambia il punto di vista da cui guardare a una data situazione di vita o a un dato atteggiamento o disposizione d'animo, simile al click che apre una finestra inattesa sullo schermo e ci cattura". Varie ed eventuali è così un pot-pourri, una miscellanea di aforismi, giochi di parole, calembour, nonsense decisamente originale, ne sono la prova evidente i titoli dei capitoli che compongono il libro, eccone alcuni: - giochi di assonanza, ovvero come la complicità del suono riveli una diversa realtà nascosta, - giochi di ovvietà, ovvero come l'ovvio, trattato a dovere, assuma aspetti sorprendenti, - giochi di contrasto, ovvero come possa rivelarsi utile mettere in risalto il lato oscuro della luna, - giochi di paradosso, ovvero come contrastare con decisione lo spaccio dell'ovvio, - giochi di ambiguità, ovvero come stare di qua e di là senza tenere i piedi in due staffe, - giochi di significato, ovvero come cambiare i connotati senza usare le maniere forti. Ricchi di sostanza ma poveri di parole gli aforismi di Angeli, nella loro essenzialità elevata all'ennesima potenza, bene si adattano alla scarsità di tempo a disposizione e al frenetico stile di vita che ci contraddistingue. Poche parole potenti e bene assestate e il gioco è fatto.
Jo Wacosky è un'eccentrica scrittrice di romanzi con la passione per l'idraulica. Anche se i suoi romanzi sentimental-trash le hanno dato notorietà e ricchezza, lei ama vivere appartata in una grande casa di campagna nascondendo ai più la propria vera identità, per questo ha assoldato un'anziana attrice alcolizzata che la rappresenti nei vari eventi mondani a cui è invitata. Coinquilini nella grande casa e vittime dell'ego di Jo Wacosky sono Stu, un giovane timido architetto, Zoe, una battagliera studentessa universitaria fuori corso e Boo, un bizzarro coniglio gigante dotato del dono della parola a suo dire fuggito da un laboratorio scientifico top secret coreano. Wacosky Road in definitiva è un fumetto singolare, curioso frullato di comicità surreale, satira, gag classiche da comic strip e parecchia, ma proprio parecchia, follia sociale. Jo Wacosky è un'eccentrica scrittrice di romanzi con la passione per l'idraulica. Anche se i suoi romanzi sentimental-trash le hanno dato notorietà e ricchezza, lei ama vivere appartata in una grande casa di campagna nascondendo ai più la propria vera identità, per questo ha assoldato un'anziana attrice alcolizzata che la rappresenti nei vari eventi mondani a cui è invitata. Coinquilini nella grande casa e vittime dell'ego di Jo Wacosky sono Stu, un giovane timido architetto, Zoe, una battagliera studentessa universitaria fuori corso e Boo, un bizzarro coniglio gigante dotato del dono della parola a suo dire fuggito da un laboratorio scientifico top secret coreano. Wacosky Road in definitiva è un fumetto singolare, curioso frullato di comicità surreale, satira, gag classiche da comic strip e parecchia, ma proprio parecchia, follia sociale.