GLI ANNI SPUTNIK - IL RIGORE
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Anni Cinquanta. La cittadina di Sainte-Claire è divisa in due quartieri in cui i ragazzini non smettono un solo secondo di azzuffarsi: se le danno di santa ragione, oppure regolano i conti al pallone, nel campetto comune, stimolando una profonda riflessione sulla vita sociale e sulla lotta di classe. Questa volta tutto si gioca con un calcio di rigore, che potrebbe valere addirittura la leadership tra i piccoli.
GLI ANNI SPUTNIK - SONO IO IL CAPO!
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Ritornano i ragazzini di Sainte-Claire con un nuovo dilemma: la maggior parte di loro non vuole più Jeannot come capo, e si fa a gran voce il nome di Igor! Ma ci sono delle regole, e bisogna rispettarle! Il capo dei grandi propone allora alcune prove per decidere tra i due rivali. Come se non bastasse, a complicare la vita ai nostri giovani eroi ci si mettono pure gli adulti, ormai insofferenti alle guerre tra i loro figli.
GLI ANNI SPUTNIK - BIP BIP!
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Questa volta l'attenzione dei ragazzi di Sainte-Claire è rivolta al lancio nello spazio del primo satellite sovietico, lo Sputnik. Perché non costruire loro stessi un razzo? Igor e i suoi amici si mettono subito alla ricerca dei vari materiali. Anche perché possono contare sul nuovo compagno Levchenko. La Guerra dei bottoni, filtrata attraverso l'umorismo di Don Camillo e Peponne. Incantevoli i disegni e i colori.
GLI ANNI SPUTNIK - COMBORNUTI TUTTI CORNUTI!
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I ragazzi di Sainte-Claire hanno rivali tosti, che sono riusciti a strappare loro il cumulo della miniera. D'altra parte,come difenfersi dai figli dei ricchi minatori, armati di carabine automatiche dai pallini micidiali, combattendo con semplici archi di legno? Quelli di sopra e quelli di sotto, figli di operai non hanno soldi, specialmente ora che la fabbrica sta per chiudere e l'intero personale è in sciopero. Servirebbe un'idea.... e magari un nuovo capo! Approfittando della vigliaccheria di Jeannot, Igor si ritrova a guidare i piccoli, ma ha troppi pensieri per la testa, a cominciare dalla scomparsa di Leila, che potrebbe essere stata venduta in matrimonio contro la sua volontà... La Guerra dei bottoni di Baru giunge qui al suo commovente epilogo.