Un libro scritto da Daniele Francardi, Edoardo Favaron e Samuele Zàccaro, che ricostruisce i fatti realmente accaduti al 112 di Ocean Avenue la notte del 13 novembre del 1974, quando Ronald DeFeo imbracciò un fucile ad alta potenza, macchiandosi di una strage terrificante. Uccise i suoi genitori, Ronald DeFeo e Louise DeFeo, assieme a quattro dei loro cinque figli, Dawn, Allison, Marc e John Mattehew. Dopo quella strage, un'altra famiglia si trasferì nella "casa maledetta di Amityville", i coniugi Lutz, ma la loro permanenza durò solamente ventotto giorni; in questo arco di tempo i Lutz dichiararono di essere stati coinvolti in fenomeni paranormali, sostenendo quindi che la casa fosse stregata. Nel libro si analizza, inoltre, la saga cinematografica di Amityville, iniziata nel 1979 con Amityville Horror (diretto da Stuart Rosenberg), un coinvolgente film che ricostruisce i ventotto giorni maledetti dei coniugi Lutz. Prefazione di Marco Saraga, introduzione di Gabriele "Pacio" Pacitto.
Formato: 16x24 Pagine: 226 Colore: colore Caratteristiche: con film in DVD allegato
Camping del Terrore è un volume curato da Federico Mancini e pubblicato dalla Eus Edizioni per che presenta per la prima volta la sceneggiatura originale del film scritta da Alessandro Capone e Luca D'Alisera, sia in lingua italiana che in lingua inglese. Diretto da Ruggero Deodato, Camping del Terrore è un film del 1987 che fu la risposta italiana a Venerdì 13. All'interno del volume sono presenti interviste allo sceneggiatore Capone e al regista Deodato. In allegato il Dvd del film.
Nel prologo una coppia di giovani viene trucidata da un misterioso assassino in un camping tra i boschi. Anni dopo, un gruppo di ragazzi arriva, in compagnia del figlio dei gestori, nel camping ormai chiuso per trascorrere una vacanza. I due gestori, marito e moglie, vivono tensioni di coppia piuttosto forti e la donna ha una relazione con lo sceriffo della zona. Ben presto il mostruoso assassino (che potrebbe essere un soprannaturale sciamano indiano seccato perché il camping è stato costruito su un sito sacro) riprende la sua opera e i morti si ammucchiano...
EUS Edizioni è lieta di annunciare l'uscita del nuovo titolo nella collana Spaghetti Cinema, Il Corvo – La leggenda di un cult, scritto da Davide Panetta (autore del libro Assassin 's Creed – Il Mito).
Uscito nel 1994 nelle sale cinematografiche di tutto il mondo dopo una lunga gestazione travagliata, Il Corvo è diventato immediatamente un successo incredibile anche grazie all'enorme influenza mediatica che ha esercitato sul pubblico la tragica morte sul set del suo attore protagonista. L'autore di questo libro torna a parlare del film maledetto per antonomasia ripercorrendone la storia a ritroso: dalla nascita del fumetto di O'Barr alla visionaria prova registica di Alex Proyas, dalla sua indimenticabile colonna sonora all'interpretazione magistrale di Brandon Lee fino alle speculazioni sulla sua scomparsa. Un doveroso omaggio a un film leggendario che ha fatto innamorare una generazione intera e al suo compianto attore, oggi vera e propria icona pop del cinema e non solo.
Questo libro (scritto da Daniele Francardi, Roberto Giacomelli, Marco Saraga, Francesco Massaccesi, Luca Ruocco, Giacomo Ferigioni e con l'introduzione di Paolo Di Orazio) è un omaggio dovuto all'uomo nero per eccellenza protagonista della gloriosa saga cinematografica A Nightmare on Elm Street; un'analisi a 360° dedicata all'universo di Freddy Krueger, icona horror creata dal regista Wes Craven, con tanto di intervista a Robert Englund.
"Freddy è un Uomo Nero che esiste nella fantasia inconscia delle sue future vittime. Odia i giovani e sfrutta le loro debolezze, le loro paure e i loro difetti. Freddy è il patrigno bastardo di tutti noi. Freddy è un clown crudele tenuto in vita da un desiderio di vendetta contro le famiglie di coloro che lo uccisero. Egli li insegue all'interno delle intimità dei loro sogni, dove riesce a sfruttare le loro paure più intime. Penso che i fan siano attirati dall'impenitenza di Freddy, dalla sua ricerca di vendetta vivace e politicamente scorretta" (Robert Englund)
"Freddy Krueger rappresenta solo uno degli esempi di come la paura dell'Uomo Nero possa prender corpo, facendosi creatura da incubo. Di certo proprio perché rappresenta una delle concretizzazioni più amate e meglio riuscite che, grazie all'estrema caratterizzazione del suo istrionismo negativo, al suo essere in tutto e per tutto sopra le righe (dal carattere al comportamento, dal modus operandi all'abbigliamento), quasi fumettistico, da Nightmare dal profondo della notte (Wes Craven, 1984), serie e personaggio sono riusciti ad allargarsi ad un'epopea lunga sette episodi, contornata da uno spin-off e un remake (il Nigthmare di Samuel Bayer del 2010), senza contare fenomeni trans-mediali come serie tv, spot pubblicitari e fumetti. Una fortuna commerciale che, con esiti più o meno simili, è spettata anche ad atri epigoni, atroci ed empi colleghi nella sacra arte dell'omicidio seriale." (Luca Ruocco)
Un libro imperdibile per tutti i fan della saga di A Nightmare on Elm Street.
Eus Edizioni pubblica, nella collana Spaghetti Horror, Freddy Vs. Leatherface, un volume cartonato di 328 pagine a colori in cui sono raccolti i libri Freddy il Mito e Leatherface e la porta che non doveva essere aperta. Queste due icone sono un vero e proprio simbolo del New Horror, protagonisti di due saghe che sono entrate nella storia del cinema. Due mostri sacri che, ancora oggi, continuano a lasciare il segno. Preparatevi a una straordinaria lettura in cui rivivrete tutto ciò che i nostri amici hanno vissuto in questi decenni. All'interno del volume è presente un'intervista a Robert Englund e una serie di interviste ai nomi storici della saga di Non aprite quella porta: Teri Mcminn, John Dugan, Caroline Williams, Bill Moseley, Bill Johnson, Jeff Burr, David J. Schow, R.A. Mihailoff, Adam Marcus e Dan Yeager.
Gli autori del libro sono: Edoardo Favaron, Giacomo Ferigioni, Daniele Francardi, Roberto Giacomelli, Federico Mancini, Francesco Massaccesi, Luca Ruocco, Marco Saraga e Samuele Zàccaro.
Scritto da Alessandro Neri, il libro analizza a 360° il mondo di Mad Max, un futuro prossimo con molti riferimenti alla contemporaneità: da una parte la presenza di Tina Turner, i giubbotti di pelle, le pettinature punk e la colonna sonora di Brian May; dall'altra invece, i teppisti assetati di sangue e di benzina, ci rimandano verso la caduta dell'impero romano e l'invasione dei barbari. Per enfatizzare il periodo di barbarie, il regista George Miller crea una mescolanza di stili e look: le sfide su fuori strada sempre più simili a carri armati ricordano i duelli tra cavalieri; Mad Max si trasforma così negli '80 in moda, gadget e il post-moderno diventa fashon, cool. Ad esempio, esercita molta influenza nel panorama musicale dell'epoca in cui molte band di successo hanno la pettinatura e i vestiti come i cattivi di Mad Max.
Questo saggio di Chiara Nucera vuole essere un'analisi sul cinema contemporaneo, traendo spunto da alcuni autori fondamentali, con particolare attenzione al periodo che va dall'inizio degli anni '80 ai primi anni del nuovo millennio, con alcune mirate digressioni. Stabilendo nel teatro greco e nella filosofia classica la base di partenza per le più moderne teorie analitiche, prende vita il discorso sulla duplicità del reale, presente in tre accezioni: realtà vissuta come profonda mutazione corporea, realtà che diviene prima riproduzione e poi ricostruzione, realtà che emerge dalla zona oscura dove sogno ed esistenza si confondono. Un fil rouge che lega assieme le filmografie di Cronenberg, De Palma, Lynch e Hitchcock, toccando le teorie di Freud su perturbante e sogno e gli studi di Rank sul doppelgänger.
Ritrovando in questo il concetto di metacinema, ovvero quella particolare rappresentazione cinematografica che ha per oggetto essa stessa, o nella quale vengono inseriti elementi che rievocano fortemente una messa in scena fittizia dell'azione che si sta svolgendo, emerge un'evidente contrapposizione tra spazio interno ed esterno, oltre lo schermo e oltre il corpo dello spettatore. Il dualismo risulta così necessario poichè la vita e lo stesso cinema, che ne è derivazione, ne sono caratterizzati.