A distanza di 10 anni esatti dalla nascita del cinghiale Zannablù, a grande richiesta dei lettori, gli autori presentano una nuova versione del vecchio primo numero amatoriale "Zannablù e il Segreto della Besciamella", completamente riscritto e ridisegnato, denso di nuove gag e appassionanti vicende. La storia è quella del vecchio fumetto: i raffinati maiali, del tutto ignoranti in cucina, usano Zannablù per rubare ai rozzi cinghiali il segreto della besciamella. Ed è guerra. Questo volume porta sulla copertina il numero 1 della collana. Per molti lettori sarà l'occasione di completare la collezione, e chi possiede già il vecchio albo potrà leggere l'unica vera "autoparodia" di Zannablù.
Così come il capolavoro cinematografico da cui prende le mosse, Kill Pig parla di una vendetta ma... la goffaggine e la fondamentale innocuità del nostro cinghiale dalle zanne blu renderanno il tutto un parapiglia di gag e scene ai limiti dell'assurdo.
Il nostro eroe, "Sposo" mancato, non butta giù che lo spietato Pig e la sua banda lo abbiano steso durante il giorno delle sue nozze. La sua sete di rivalsa sarà sfruttata abilmente da un prete smaliziato, che userà il povero Zannablù per portare a termine un suo conticino personale con Pig. Chi vincerà?
Come le altre parodie della collana, Kill Pig divertirà tanto gli appassionati dell'opera originale quanto chi non la conosce, sfruttando il collaudato mix fra la citazione irriverente ed elementi del tutto originali.
"Da grandi poteri derivano grandi calamità..."
Il quattordicesimo volume della collana "Zannablù" è una trasposizione del tutto libera, dissacrante e suina del famoso eroe dai poteri di ragno.
Il cinghiale Zannablù, disoccupato a seguito di una riduzione di personale nelle industrie Ospork, trova un lavoro come spalla di un aspirante supereroe, Pigger Parker, che si fa deliberatamente pungere da un ragno radioattivo per acquisirne i poteri. Ovviamente gli esiti non sono tanto eroici quanto catastrofici, mentre nella città di New Pork, impazza la brama omicida di un bislacco supercattivo conosciuto come Sgorblin...
Stavolta il nostro cinghiale dalle zanne blu, reo di aver azzeccato casualmente una parola d'ordine, si ritrova coinvolto in un bizzarro intrigo a base di segreti, complotti e una strana congrega di incappucciati tanto stramba, quanto pericolosa. Incastrato per la legge e ricercato dalla misteriosa confraternita, trascorrerà una nottata in una fuga al cardiopalma, costellata di colpi di scena, personaggi bizzarri e gag all'ultima risata.
La celebre saga dell'Uomo col Cappello diventa qui l'ambientazione di una commedia degli equivoci, in cui imperversano gli ormai familiari cinghiali e maiali del mondo di Zannablù.
Il nostro cinghiale dalle zanne color cobalto vede da sempre nel Professor Indiana Porks il suo mito personale, tanto che la sorte beffarda lo obbliga a celarsi sotto le sue mentite spoglie, per partire alla ricerca di un artefatto di cui nessuno sa niente. Inseguito da un battaglione del Terzo Reich che si cela dietro bislacche coperture, sarà per lui dura sia la missione in sé, sia capire cosa deve fare e perché...
Diciottesimo volume della collana "Zannablù" e ottava parodia, fra le quali "Il Signore dei Porcelli", "Harry Porker", "Maiali dei Caraibi" e "Indiana Porks".
Gli autori Dentiblù, ovverosia Stefano Bonfanti e Barbara Barbieri hanno voluto celebrare a modo loro il ritorno in auge di un divertente classico cinematografico che ha attraversato le generazioni.
E, magia della parodia, stavolta la famosa impresa di disinfestazione di fantasmi riveste il ruolo del cattivo di turno, quando invece a cercare giustizia - nei modi più strampalati e imprevedibili - sarà un manipolo di bizzarri fantasmi aiutati dal cinghiale Zannablù, qui acchiappamortacci mancato.
Stavolta la pacifica scena del villaggio dei cinghiali assume toni da fantascienza.
Un'enorme astronave arenata in un campo vicino, uno strano tipetto che si aggira brandendo un fulminatore laser, i servizi segreti della città dei maiali che si vogliono impadronire di misteriose tecnologie aliene... e Zannablù come al solito nel mezzo, in una sequela di equivoci e gag... dell'altro mondo!
E allora... UFO per tutti e tutti per UFO!
Eccoci dunque al ventesimo episodio della collana Zannablù, in cui avremmo molto volentieri assistito alle gesta del nostro eroe come fattorino dello zoo.
Se non che gli imprevisti succedono e ogni tanto può anche capitare di... morire. Ma è forse detta l'ultima parola? Vogliamo forse restare ancorati a questi luoghi comuni?
Non resta che seguire col fiato sospeso gli ultimi istanti di vita del nostro peloso beniamino... e tutto quello che ne segue.
Davvero un'avventura dell'altro mondo.
Formato: 17X24 Pagine: Colore: Colore Caratteristiche: Brossurato con alette
Torna il nostro cinghiale a fumetti Zannablù e lo fa col suo cavallo di battaglia: la parodia. Stavolta a non sottrarsi dalle irriverenti matite dei Dentiblù (Stefano Bonfanti e Barbara Barbieri) è una delle più fortu nate saghe di videogiochi, ambito fino a ieri inesplorato ma affrontato egregiamente con una nuova avventura densa di risate. Zannablù è un semplice lava piatti in una storica trattoria fiorentina, pluristellata e con tempi di attesa biennali per un tavolo, quando si scopre lo strano segreto dei suoi apprez zatissimi piatti. Un segreto che si perde addietro nelle genera zioni e su cui anche altri voglio no mettere le mani. Il Malanimus, ipertecnologico congegno che serve a rivivere le gesta dei propri antenati, servirà proprio a impadronirsi di detto segreto sin dai suoi primi vagiti, mentre la pedina principale sarà nienteme no che lo zannuto protagonista. Chiamato - o meglio, costretto - a ripercorrere i ricordi del suo predecessore rinascimentale Ozio Auditonto, svolgerà la sua missio ne vedendo affiorare in sé le micidiali doti che appartengono alla stirpe dei Grassas sini. Le sue prodezze saranno ovviamente controbilanciate dall'innata sbadataggine e dal fatto che tutti - nessuno escluso - sono matti da legare. Risate assicurate.
Puntuali come ogni anno tornano le ribelli matite dei Dentiblù (Stefano Bonfanti e Barbara Barbieri) a colpire in chiave parodistica e stavolta lo fanno prendendo di mira un nuovo successo targato Netflix, l'emittente online protagonista di una vera e propria esplosione commerciale. Il telefilm originale si sta ancora facendo largo fra il pubblico, ma registra un apprezzamento alle stelle e in piena espansione. E così, anche gli autori si sono lasciati stregare e hanno mandato il loro cinghiale Zannablù a scorrazzare nel panorama anni ottanta in cui si svolgono le misteriose vicende dei quattro ragazzini dell'America suburbana. Ovviamente i nostri hanno voluto dare un'impronta del tutto peculiare alle vicende, memori di quelli che sono stati gli anni ottanta per la loro generazione, nell'Italia del boom televisivo commerciale, degli spot pacchiani e delle celebrità rampanti. Le vicende si avviano quando Zannablù, tuttofare di una piccola cittadina, smonta dal suo ruolo di babysitter lasciando da solo il piccolo Giacomino. All'indomani, il bambino è misteriosamente scomparso e la madre è nel panico più completo. Il nostro cinghiale, tanto per rimediare alla sua mancanza, quanto perché fra i suoi mille mestieri è anche capo della polizia locale, inizia una rocambolesca ricerca a cavallo fra due dimensioni, e scopre che dietro tutto questo ci sono l'emittente televisiva Fininset e il suo patron Berto Silviusconi. Di nuovo parodia, di nuovo un esilarante intreccio originale e satirico, per l'ormai irrinunciabile dose di avventura e risate targata Dentiblù.