I personaggi di Blake e Mortimer sono una creazione immortale del belga Edgar Pierre Jacobs, fondatore insieme a Hergé (il padre di Tintin) della cosidetta "scuola di Bruxelles" e della corrente fumettistica della "linea chiara".
Gli albi di Blake e Mortimer, sempre appassionanti e di grandissima leggibilità, rientrano nel filone del fumetto di ambientazione realistica che però sconfina nella fantascienza e nel fantastico. Jacobs, in capolavori come Il Marchio Giallo e S.O.S. Meteore!, parte dalla rappresentazione meticolosa della realtà per poi scivolare in modo progressivo verso dimensioni misteriose ed inquietanti. Il presente volume, dopo una prima parte dedicata a una breve biografia di E.P. Jacobs e alla "linea chiara", propone un'analisi di tutte le storie di Blake e Mortimer realizzate dal loro creatore e fa anche il punto sugli "eredi di Jacobs", cioè su quei cartoonist che hanno ripreso in nuove avventure lo spirito originario della saga jacobsiana.
Gli episodi di Blake e Mortimer, per la loro ricchezza e complessità di spunti, sono messi in relazione da Andrea Sani – specialista del fumetto franco-belga e dell'universo disneyano – con la scienza, con la fantascienza, con il cinema, con la letteratura e persino con la filosofia.
Le molteplici chiavi di lettura sono un invito a scoprire (o a riscoprire) delle storie che rappresentano una delle massime espressioni del fumetto mondiale, e cioè di quella che i francofoni chiamano, giustamente, "la nona arte".
Cercando di rintracciare gli avversari che ricercano il tesoro della piramide, Mortimer ha modo di aiutare lo sceicco Abdel Razek, un religioso che sembra avere un grande ascendente sugli uomini che lavorano in un cantiere archeologico e che gli regala un talismano che dovrebbe proteggerlo dal male. Mortimer è scettico, ma poco dopo ha modo di utilizzarlo durante un mortale attentato.Tra continui colpi di scena la trama si infittisce costantemente: riuscirà Mortimer a scoprire uno dei segreti più affascinanti del mondo? E Francis Blake è davvero morto? Per l'incredibile cura con cui si documentava, Jacobs ricevette numerosi riconoscimenti dal mondo scientifico, mentre per la chiarezza e la sintesi grafica e narrativa delle sue storie è a ragione considerato uno dei padri della 'linea chiara'.
Il belga Edgar P. Jacobs è certamente autore classico del fumetto internazionale, che ha influenzato tutti i successivi tentativi di trovare una cosiddetta “linea chiara” nel fumetto.
Il fulcro della sua opera è infatti da considerarsi una particolare ostinata capacità di ridurre le fonti storiche ed i tanti stimoli grafici offerti, ad una chiarezza grafica intelleggibile a tutti, lettori grandi e piccoli, colti o non colti.
Questa avventura dei suoi prediletti Blake e Mortimer, edita per la prima volta nel 1956, è da considerarsi il vero cuore della sua opera, fatta di superba sintesi grafica, gusto per la ricerca veritiera negli sfondi londinesi della storia, mistero ed anche un particolare tipo di suggestione fantascientifica.
I gioielli della corona custoditi nella torre di Londra sono certo una preda ambita per il misterioso colpevole, e Jacobs dimostra un’alchimistica abilità nel mutare le sue risorse documentarie in paura e mistero, eleganza ed un certo gusto tutto inglese per il giallo.
Il risultato è destinato ad avvincere i lettori italiani ancora a lungo, il Marchio Giallo è infatti da considerarsi uno dei risultati più felici in assoluto che il fumetto abbia saputo raggiungere.
Questo strano incontro segna il ritorno di una delle serie più celebrate del fumetto internazionale. Il bravissimo Jean Van Hamme (autore di Chninkel, XIII e Thorgal) si è ispirato, per questa attesissima nuova puntata della serie, alle speculazioni scientifiche caratteristiche dei più bei episodi della serie classica creata dal belga E. P. Jacobs, in particolare al "Marchio giallo" ed al "Segreto dell'Espadon".
Sforzo di ricostruzione storica, passione letteraria e ricerca grafica sono stati la matrice dell'enorme successo del capitano Francis Blake e del professor Philip Mortimer e delle loro avventure sempre realistiche, pur ai limiti del fantastico.
Disegnatore degno di una trama avvincente confezionata dal bravo Van Hamme è Ted Benoit, instancabile animatore, nonché abile disegnatore di varie iniziative editoriali tutte legate alla cosiddetta "linea chiara", e considerato oggi l'autore moderno che meglio ha appreso la lezione di questa particolare maniera pulita di affrontare le tavole a fumetti che era del maestro Jacobs.
Il best seller è così garantito e il tutto nel segno della migliore tradizione dei nostri flemmatici eroi.
Blake e Mortimer sono infatti da considerarsi alla stregua dei loro compagni d'oltralpe Asterix o Tintin, ed ogni loro nuova apparizione è un evento editoriale internazionale.
Capolavoro di sensibità grafica e narrativa, la pubblicazione dell'Enigma di Atlantide, in veste grafica accurata, giunge a colmare un’assenza prolungata dal mercato editoriale italiano. Autore ne è il ben noto Edgar P. Jacobs, che costruì nel 1957 questo intrigo del fantascientifico e dell'insolito, sull'evidente suggestione di tanta letteratura popolare, dei viaggi fantastici di Verne e di tanto scrivere, fin dai tempi di Platone, sull'esistenza del misterioso continente sprofondato.
Geologia, archeologia, tutto va ad arricchire la storia, tenuta insieme perfettamente dal genio dell'autore belga, i cui capolavori sono ormai presi a modello da chiunque voglia affrontare questa particolare arte narrativa che è il fumetto. Mai come in Jacobs, illustrazione colta e popolare si confondono e si prestano a differenti piani di lettura, in grado di avvincere ormai da mezzo secolo genitori e figli. Un libro prezioso in un’edizione di pregio, che saprà risvegliare l'entusiasmo degli appassionati e catturare la curiosità dei neofiti per l'evidente maestria del suo autore.
Finalmente ristampato, in edizione degna dell’autore, uno dei più affascinanti episodi del ciclo di Blake e Mortimer. Uscito per la prima volta nel 1967, quando Jacobs era al culmine della carriera, “Il caso del collier” è un
perfetto giallo d’autore, in grado di appassionare il lettore fino
all’ultima tavola.
Il segno grafico è ormai magistrale, le silhouettes dei personaggi risultano modificate molto sottilmente fino ad essere perfettamente arrotondate, la “linea chiara” di Jacobs raggiunge così vertici inaspettati. Il ciclo di avventure di Blake e Mortimer è ormai da considerarsi un vero e proprio archivio di immagini affascinanti, di tavole create con minuzia e sapienza, e sarà pertanto in grado di appassionare i tanti fedeli lettori dei due “detectives” ed anche chi nutre qualche interesse per le arti grafiche in generale. Raramente il fumetto saprà infatti ricreare la tensione e le atmosere misteriose che sono il piatto forte di questo brillantissimo episodio.
Una delle più belle prove dei due noti amici d’avventura, per uno dei fumetti franco-belgi più riusciti in assoluto. L’intreccio basato sul “terrorismo” meteorologico è infatti assai originale (e tristemente attuale). I disegni ricchissimi e perfetti di Jacobs hanno come sfondo l’affascinante regione parigina colpita da una strana tempesta. Difficile non essere conquistati dal mondo creato per noi dal grande E.P. Jacobs dopo avere letto questo episodio delle avventure di Blake e Mortimer. Un classico intramontabile nel quale la “sua” Parigi intimorita e vitale resterà nella mente del lettore, così come lo è senz’altro rimasta la Londra spettrale del “Marchio Giallo”. Jacob mescola amabilmente i generi, dal poliziesco alla fantascienza, riuscendo in un’opera inimitabile.
Bestseller internazionale, “La trappola diabolica” è ormai entrato nel mito del fumetto di qualità. Il suo autore E.P. Jacobs fu assai influenzato dall’amico Hergé, ma riuscì sempre ad inserire elementi nuovi nelle sue storie, di chiara matrice franco-belga. Le avventure dei suoi due noti personaggi sono sempre dense di mistero, ed in particolare fanno leva sull’elemento fantascientifico.
Il lettore diverrà quindi familiare con Miloch e con una sorta di macchina del tempo, una trappola scientifica tesa al professore Mortimer che si trova così sbalzato dalla preistoria al lontano futuro, in maniera del tutto naturale. Un capolavoro del fumetto che si richiama a H.G Welles, capace di affrontare con successo il difficile tema dei pericoli della scienza.
Finalmente pronta una nuovissima avventura di Blake e Mortimer, i due eroi capaci di sbancare i botteghini di tutto il mondo, vero e proprio fenomeno di costume nei paesi d'oltralpe.
I due amici, sempre alle prese con avventure
scientifico-misteriose, sono apprezzati per il fascino del disegno pulito e dei particolari maniacali, caratteristiche date loro dal compianto Jacobs ed affermatesi già negli anni '50.
Caso raro per un fumetto, le avventure proseguite dopo la morte del loro ideatore sono, senza dubbio alcuno, curate e preziose come i primissimi episodi.
Gli autori che si cimentano periodicamente con la sfida di un albo di Blake e Mortimer sono delle notissime stelle del disegno mondiale, ed in questo volume è ancora Juillard ad accettare la sfida, aiutato dallo sceneggiatore Yves Sente, la stessa coppia del bestseller Macchinazione Voronov.
Se qualcuno chiedesse a Philip Mortimer cosa metterebbe al primo posto nella scala dei valori, sicuramente risponderebbe l'AMICIZIA, e non solo per il rapporto ormai leggendario con il capitano Francis Blake. Mortimer, infatti, è sempre pronto a buttarsi in una nuova avventura se si tratta di aiutare un amico in pericolo. Così è anche in questa nuova storia che porta Mortimer fino in Giappone, su richiesta di un suo collega: il dottor Sato. Eminenza grigia della cibernetica, Sato ha infatti messo a punto 3 formule grazie alle quali ha reso possibile la partenogenesi elettronica dei robot; dopo un incidente, del quale si ritiene erroneamente responsabile, chiama in soccorso l'amico Mortimer il quale immediatamente capisce che intorno a Sato e alle sue formule si stanno invece stringendo gli emissari del perfido Olrik. 'Mortimer a Tokio' è il primo dei due libri che compongono 'Le 3 formule del dottor Sato' ed è quello, fra i due, ad essere stato interamente sceneggiato e disegnato da E. Jacobs.
Uscito per la prima volta nel 1977, torna finalmente in Italia questo classico dell'eroe più amato dagli appassionati del mistero e dell'avventura, una ulteriore imperdibile prova del Maestro del fumetto.