Fabien è un guardiano del Louvre, e ha sempre pensato che il suo fosse un lavoro tranquillo. Ma quando il padre e i fratelli della fidanzata Mathilde, sconcertante terzetto di mobilieri di provincia, gli piazzano di fronte la non meno sconcertante tela dipinta da un trisavolo, è costretto a ricredersi. Perché - si chiedono i tre parenti acquisiti - il cane strabico immortalato dal loro avo non dovrebbe trovare posto al Louvre? Certamente il futuro genero, se vuole davvero far parte della famiglia, saprà metterci una buona parola. Disorientato, il giovane guardiano prende un impegno che sa di non poter mantenere. Eppure quel quadro deve entrare nel museo, c'è in gioco la serenità della sua storia con Mathilde. Come far passare, dunque, per capolavoro una crosta senza speranza? Forse con l'aiuto della Repubblica del Louvre, sedicente società segreta che vigila sui destini del più grande museo del mondo... Commedia di equivoci e paradossi, "Il cane strabico" è una dichiarazione d'amore per il Louvre, che lascia emergere, tra dialoghi fulminanti e colpi di scena, un'ironica riflessione sul valore dell'arte nelle nostre vite.
Anni '50, una regione dell'ovest della francia, i mauges. Lasciando la scuola alle soglie dell'adolescenza, centinaia di giovani scoprono le dure condizioni lavorative della fabbrica. Insieme alla chiesa, sembra essere il loro insuperabile orizzonte. In una regione considerata refrattaria ai mutamenti, alcuni decidono di iniziare un'attività militante. Atraverso testimonianze dirette la vita dell'ambiente in cui è cresciuto Deavodeau crea un ritratto del mondo del lavoro e delle sue battaglie.
Perché il portiere decide di fare autogol nella finale di coppa? Titù, il grande campione, è assillato da un'anziana signora che gli chiede un unico favore: venire al compleanno del marito, malato e fan accanito di Titù. Il calciatore decide di accettare, e trascorre una piacevole serata, sino all'arrivo di un invitato inatteso, che darà al suo destino una svolta tragica...
Una storia quanto mai attuale, che tocca temi come gli squilibri nel mondo del calcio, e li intreccia con le "normali" vite di gente comune, fra realtà e paradosso.
Come pochi altri Davodeau sa raccontare le contraddizioni contemporanee, innerbandole in solide, avvincenti narrazioni: scopritelo nel suo primo libro tradotto in italiano!
Étienne Davodeau ha recentemente ricevuto il Grand Prix de la Critique, assegnato annualmente dall'ACBD (l'Associazione dei Critici e giornalisti di Bande Dessinée) e al Festival di Angoulême il Premio per la Sceneggiatura e il Premio del Pubblico.
Un tranquillo angolo di campagna. Una coppia ha finito di restaurare una vecchia cascina, diventata in dieci anni di lavoro una confortevole abitazione. Poco lontano, tre giovani agricoltori, convinti che un'altra agricoltura sia possibile, tentano la sfida del biologico. Tutto procede bene, sino al giorno in cui piomba una notizia inattesa: una nuova autostrada passerà proprio lì, seguendo, per non toccare certi terreni, un tracciato bizzarramente sinuoso. Per un anno intero Étienne Davodeau ha pedinato queste persone con la matita in mano, realizzando un reportage a fumetti appassionante e coinvolgente, in un bianco e nero, al tratto e acquerello, che l'edizione italiana valorizza al meglio.
Con Rurale! - Cronaca di una collisione politica, Davodeau riesce a fare di una storia vera una vera storia, accattivante come un racconto di invenzione.
Una prova che il fumetto è uno strumento formidabile per raccontare il reale, un'opera magistrale, che ha ricevuto al Festival di ANGOULEME il PREMIO per la MIGLIORE SCENEGGIATURA e il PRIX TOURNESOL.
Briest, 1950: la ricostruzione procede tra forti contrasti. Uno sciopero finisce tragicamente. il cineasta René Vautier, rientrato clandestinamente filma la città in lutto. Il film viene proiettato nelle situazioni più difficili, da una cabina montata su camioncino, sino alla distruzione del sonoro e infine alla distruzione dell'unica copia della pellicola