Due bambini camminano nel bosco, gli animali intorno a loro sembrano spaventati. I corvi si alzano in volo, sulle strade i mezzi dell'esercito scendono a valle minacciosi. E poi il fumo e le fiamme. La paura. Bisogna correre a casa, al villaggio…
Attraverso gli occhi di Josè e Juana, viene racccontata la rivoluzione zapatista degli anni '90 in Messico. I due protagonisti, ancora bambini, sono costretti a vivere l'occupazione militare delle proprie terre ancestrali in risposta alla lotta per una vita dignitosa del loro popolo. Sono gli eredi dei Maya, sfruttati per secoli dai Conquistadores e poi da multinazioli e grandi proprietari terrieri.
Questa favola magica dal linguaggio poetico e simbolico, creata secondo la tradizione degli Indios, segue Josè e Juana che, adulti, vivono l'odierna realtà delle comunità autonome zapatiste. I ritmi di vita sono scanditi dai cicli naturali e l'armonia con la selva e gli animali è un valore da preservare giorno dopo giorno.
Questa graphic novel è la storia appassionata e delicata di una terra, il Chiapas, dove una volpe e un corvo discutono sui comportamenti degli esseri umani e sognare è ancora possibile.
Come il colore della terra è evocativo e coinvolgente anche per i lettori più piccoli (+9).
Formato: 16,5x24 cm Pagine: 192 Colore: b-n Caratteristiche: brossura
Rosie si trascina ogni mattina sino a scuola e sempre più spesso non entra. Se ne torna a casa ad annoiarsi nel tentativo che il tempo passi. Il tempo a tredici anni è un concetto strano. Soprattutto dopo che i suoi genitori l'hanno lasciata sola a doverlo gestire. La madre ha seguito all'estero un altro uomo e il padre lavora fuori città per lunghi periodi. I giorni passano tutti uguali e Rosie calcola la distanza tra le proprie esigenze e il mondo che c'è fuori. Poi incontra qualcuno che la capisce, con le sue ansie e le sue incertezze. Stare in silenzio ore ad ascoltare la Mano Negra e i Bauhaus tra i poster dei Crass e di Robert Smith e percepire l'inquietudine che accompagna la trasformazione della propria identità. Rosie non sa come si fa a non sentirsi estranea e inadatta. Ma oltre la musica, oltre i dischi, c'è un modo diverso di vivere, stando ai bordi del mondo. Guardando dritto davanti a sé.
Formato: 21x29,7 Pagine: 128 Colore: b-n Caratteristiche: Brossurato
Tutto parte da un'opera d'arte. Ogni scrittore ne trae una storia alla quale viene affidato un disegnatore per diventare un racconto per immagini. Nove giovani studenti e studentesse dell'Accademia Albertina di Belle Arti di Torino con stili, segni e intenzioni diverse si fondono con il proprio racconto per crearne una storia. Avete tra le mani un libro che per sua natura è un viaggio fatto di percorsi narrativi e di comunicazione diversi che si intrecciano in un unico progetto unendo parole e disegni.
Formato: 16,5x24 cm Pagine: 128 Colore: b-n Caratteristiche: Brossurato
Cinque ragazzi. Cinque diversi aspetti dello stesso quartiere: un anonimo grigio cemento anni '70, fuso con un'illusione di verde urbano, in cui esistere.
Misantromorfina è il racconto feroce e surreale di un gruppo di amici che non può vivere senza farsi del male. Si feriscono senza rimorso e preferiscono il dolore, proprio o altrui, alle relazioni umane inconcludenti che li legano.
Armin Barducci ci racconta la cattiveria e il gusto per l'odio di cinque anime geneticamente caratteriazzate da bisogni frustrati e aspirazioni abortite.
Ma il gusto per l'improbabile e per l'assurdo dell'autore crea una narrazione unica nel suo genere, da cui sono banditi i pietismi e i moralismi dell'indagine sociologica e gli stereotipi sulla violenza "facile". Questa graphic novel è una semplice storia di quartiere, una storia del volersi male.
Le storie senza dialoghi disegnate da Joan Cornellà, tinte dal cinismo e dalla sua personale ricerca estetica, cercano di scioccare attraverso l'assurdo. Dietro il loro aspetto quasi infantile, i disegni nascondono un'autentica violenza, a volte gratuita e surrealista, che non sarebbe probabilmente dispiaciuta a due precursori del genere come Bunuel e Dalì. Anche se si inseriscono a pieno titolo nel mondo del fumetto per l'impostazione a vignette e per il taglio delle storie, le tavole di Joan Cornellà possono anche essere osservate e ritenute come delle opere di arte pittorica del 21° secolo, non a caso anche il mondo dell'arte gli ha dedicato molte attenzioni.
Formato: 16,5x24 cm Pagine: 128 Colore: b-n Caratteristiche: Brossurato
Prima Guerra Mondiale. Il 1917 è il terzo anno di guerra, la realtà della trincea è chiara e atroce, molti soldati sono da tempo lontani da casa. Nel mese di giugno alla Brigata Catanzaro viene promesso un mese di riposo. Questi fanti sono contadini – molisani, calabresi e siciliani – figli della Questione meridionale, per la maggior parte analfabeti. Vogliono solo una pausa. Ma dopo essere arrivati da poco a Santa Maria la Longa, un piccolo paese del Friuli Venezia-Giulia, la promessa viene disattesa. Devono tornare in prima linea, a morire sul Carso, dove già erano stati impegnati a lungo. Gli uomini della Catanzaro non ci stanno. L'officina del macello racconta di questo rifiuto e di come sia stato barbaramente punito. Il 16 luglio 1917, a Santa Maria La Longa un plotone di carabinieri esegue l'ordine ricevuto e procede alla decimazione della Brigata Catanzaro. Finisce così una delle più importanti rivolte scoppiate durante la Prima guerra Mondiale nell'esercito italiano.
Elettra Stamboulis e Gianluca Costantini ci raccontano una pagina nera della storia italiana, nascosta tra i già tragici avvenimenti della Grande Guerra, e di come il senso di umanità e di giustizia e il Diritto non sempre progrediscano insieme e congiuntamente.
Una narrazione grafica unica, basata su una ricerca storica, documentata, che ha gettato nuova luce su questa vicenda scomoda, mai del tutto chiarita, del solo esercito che osò ricorrere alla decimazione come vero e proprio strumento aberrante di repressione dell'insubordinazione dei propri soldati.
Questa ricostruzione storica a fumetti è completata da quattro saggi di Sergio Dini, Lorenzo Pasculli, Silvio Riondato, Giulia Sattolo, Massimo Vitale e Matteo Polo che completano il quadro storico e giuridico di quei tristi giorni per meglio farci comprendere questo episodio dimenticato della nostra storia.
È il giorno del Grande Evento di Rufolo, ma gli altri abitanti del suo mondo non sembrano per niente interessati. Cosa si deve fare per avere un po' di attenzione? Tra massi parlanti, cuccioli di insetti che non vogliono crescere e discussioni esistenziali, a Rufolo non resta che una soluzione: proseguire dritto fino al suo Grande Evento senza farsi distrarre da nessuno. Anche se non è affatto facile, perché nel suo mondo, uno spazio bianco dove il tempo sembra sospeso, tutto è possibile e le aspettative vengono sempre disattese.