L'Appetito è una storia sul cibo, la sua abbondanza, la sua assenza. Il suo potere. Tra 1700 e 1800 a Parigi c'era un commercio molto particolare: quello degli avanzi alimentari. Questi, recuperati prima dalle cucine di Versailles, poi da ristoranti e cucine private dei nuovi ricchi, erano lo strumento grazie al quale lo Stato, con la connivenza della borghesia, controllava l'ordine pubblico sfruttando il mercato della fame. Nello stesso periodo, a Roma, la fame era appannaggio della Chiesa: yes chiedeva in cambio del cibo l'iscrizione dell'anima ai registri delle parrocchie. Sono queste le coordinate storiche e geografiche entro cui – fra mercati maleodoranti, mense popolari parigine e viuzze di Roma – si muovono i protagonisti del romanzo: l'erede di una famiglia francese di venditori di avanzi e un miserabile parroco romano. L'autrice non si accontenta di raccontare la loro storia, la amplia e dialoga con il lettore attraverso una ricca rete di rimandi, fatti di note a margine e brevi stralci di un copione teatrale, a ricordarci le nostre responsabilità come spettatori di una lotta senza quartiere incentrata su potere e fame, e non ancora finita.
Un pennuto stravagante e gracilino non riesce a trovare il suo posto nel mondo. Purtroppo per lui, da quando da piccolo ha pronunciato le 4 fatidiche parole "Voglio diventare un artista", il suo destino è segnato. Circondato da animali antropomorfi come lui, finisce sempre imprigionato in situazioni imbarazzanti, viene bistrattato da amici e famiglia, si scontra con schiere di gallerie e giovani creativi. Tenta anche di disintossicarsi dall'arte per diventare un cittadino modello e produttivo, ma alla fine si rintana sempre in camera sua, in preda a dubbi e angosce sul suo lavoro mentre passa ore sui social.
Con le tragicomiche e spassose avventure di The Artist, Anna Haifisch crea la presa in giro perfetta – ma anche autoironica – del microcosmo dell'arte e delle sue regole, e di cosa possa succedere a un sognatore quando si ritrova a sopravvivere in un mondo impietoso e assurdo dove tutto va sempre per il verso sbagliato.
Formato: 21x30 Pagine: 120 Colore: Bianco e nero Caratteristiche: Cartonato
Il sindaco decide di costruire la torre più alta del mondo nel cuore della città e chiama un mastro falegname specializzato nella costruzione di giostre per progettarne una da posizionare proprio sulla vetta della torre. L'uomo cede al fascino oscuro di questo delirio di grandezza rendendosi complice della distuzione del suo stesso quartiere e dell'allontanamento dei suoi amici e vicini. Ma un disegno gli mostrerà la via per sfuggire al meccanismo che lo ha reso servo.
Attraverso questa wordless novel che utilizza un bianco e nero estremamente evocativo e un andamento narrativo che ricorda il cinema espressionista tedesco, Žeželj ci racconta l'eterna lotta tra il bene e il male, lo scontro tra un Davide e un Golia incarnati da una piccola comunità e un potere avido che vuole distruggerla. Una favola senza tempo dalla straordinaria forza suggestiva, un'opera poetica che collega sogno e realtà, opponendo al mondo crudele e competitivo degli adulti l'immaginario fatto di sogni dei bambini.
Oggi la Bosnia rappresenta il passo più difficile e importante che le persone migranti compiono nel tragitto della rotta balcanica. Trovarsi al confine nord della Bosnia significa trovarsi di fronte all'ultimo grande ostacolo: il game, ovvero il tentativo di attraversare quella frontiera, oltrepassare i boschi di Croazia e Slovenia, arrivare in Italia e, quindi, in Europa. Un viaggio che una persona può arrivare a tentare moltissime volte senza successo. Una rotta dimenticata dai media e dalle strumentalizzazioni politiche, una rotta che per migliaia di persone significa il sogno di una vita migliore.
Questo libro racconta le storie delle persone che sono direttamente coinvolte in questo paradosso, fa parlare le loro esperienze,, perché si conosca quello che sta accadendo poco più in là del nostro confine, perché la storia sia fatta dalle voci delle persone e non solo dai documenti della burocrazia.
Questo libro è prodotto nell'ambito di un progetto di ricerca diretto da Gabriele Proglio all'Università di Coimbra. Il progetto "Mobility of memory, memory of mobility. The Western Mediterranean Crossings in the XX and XXI centuries" ha l'obiettivo di studiare, dal punto di vista della storia culturale e orale, i tanti confini del Mediterraneo, concentrando l'attenzione sulla mobilità e sul ruolo delle memorie. Il libro è il frutto di riflessioni ed esperienze raccolte nei viaggi di ricerca sulla rotta balcanica fatti insieme a Silvia Maraone, Emanuela Zampa, Mariapaola Ciafardoni, Benedetta Zocchi, Gian Andrea Franchi, Lorena Fornasir.
Una parte della vendita del libro andrà a finanziare l'attività dell'associazione Linea d'Ombra ODV in solidarietà e aiuto alle persone migranti che tentano di arrivare in Europa.
Michael DeForge, premiato ai prestigiosi Ignatz Awards e Eisner Awards,
è un artista iperprolifico che vanta importanti collaborazioni, dalla
serie Adventure Time a Cartoon Network. Dopo Dressing torna con un
graphic novel che segna un punto di svolta artistico e che è stato
considerato una delle sue opere più importanti. Brat è la storia di
una "star della delinquenza giovanile", ora in crisi, che deve
barcamenarsi tra la sua nuova stagista (ovviamente non pagata), il suo
compagno e l'ideazione di una nuova performance che la riporti sulla
cresta dell'onda. Un'opera divertente e disturbante, popolata da
personaggi cinici con cui però è impossibile non empatizzare. Una
parodia del nostro mondo, della sete di popolarità e ribellione, delle
"hot-news" al tempo dei social e dei like.
Nella Nazione Lattea, sottomessa al regime consumista superburocratico, Earl Foureyes si trova a indagare su un serial killer che semina morti in ogni pianeta. Il detective mutante cercherà anche di aiutare i Supereroi messi al bando dal Superburocrate. Intanto nella galassia avvengono continui attentati terroristici rivendicati dagli ZOMO, gli Zombie Maoisti di Orione. Tutte le vicende si intersecano e arriveranno a una risoluzione durante il concerto-evento epocale della Pop-star e predicatrice intergalattica Lady Matanga.