Oggi i fumetti giapponesi riscuotono successo in tutto il mondo. Ma a cosa è dovuta la loro popolarità? Quali sono le caratteristiche grafiche e narrative che li contraddistinguono? E come possiamo catalogarle? Analizzando alcune opere mainstream del fumetto giapponese, questo libro ricava i tratti rappresentativi della cultura del manga, cercando di coglierne l'unicità e di spiegarne i meccanismi. Con una intervista a Toshio Maeda.
Davide Sarti (Bologna, 1990) è laureato in Lingua e Cultura Giapponese presso l'Università Ca' Foscari di Venezia. Appassionato di disegno a fumetti, dopo un periodo di studi in Giappone durante il quale ha approfondito la conoscenza della lingua e della cultura giapponese, ha lavorato come assistente di alcuni mangaka, tra cui Hiroki Kashiwaba e Sōichi Moto. È autore del fumetto Swan Power (Mangasenpai, 2016) ed è traduttore di manga per alcuni importanti editori italiani.
Formato: 14,80X21 cm Pagine: 446 Colore: b-n Caratteristiche: Brossurato
Ambientato nell'universo fantascientifico degli anime e dei giganti di ferro giapponesi, Carne e acciaio è l'atteso seguito de Il mondo di Zeta, l'acclamato romanzo che ha dato un nuovo volto al cinema di animazione di genere robotico.
Hiroshi si portò una manica del vestito alla bocca e si rialzò con lentezza, cercando di riprendere il controllo del proprio respiro. Si incamminò, sempre con il volto coperto dalla manica, seguendo la pendenza del terreno per orientarsi. I suoi passi facevano un rumore molliccio, contro quella melma. Si fermò quando col piede urtò qualcosa. Una specie di istinto gli suggerì, anzi, gli gridò di non guardare. Hiroshi chinò la testa con lentezza, come se si sentisse costretto a disobbedire da qualche forza più grande di lui. Ai suoi piedi, un braccio umano, abbandonato in quella poltiglia. Era bruciato, in parte sciolto. Semidigerito.
Formato: 14,80X21 cm Pagine: 398 Colore: b-n Caratteristiche: Brossurato
Poi, il cielo si fa carico di tempesta. E anche se la mente di Angoras è essa stessa una tempesta, da quei fulmini che spaccano in frantumi l'orizzonte, da quelle nuvole che si gonfiano e poi si aprono di colpo, percepisce una strana sensazione di pericolo. E quando comincia a vedere i cadaveri dei suoi uomini, si rende conto di cosa sia quella creatura. Un mostro, un demone. Lo vede aprire corazze con un affondo di spada, spaccare armature e ossa lanciando quella piastra che porta sul petto, scagliarli in aria col suo soffio. Lo vede chiamare la forza degli elementi semplicemente alzando un dito verso il cielo e puntandolo contro coloro che vuole uccidere, in una muta sentenza di morte. Forse non è nemmeno un demone, ma un dio.
Uno studio che prevede l'indagine sugli aspetti significativi del Giallo e la loro assimilazione nei registri del manga comporta la necessità di tracciare una corrispondenza tra i testi presi in esame. Guardando la distanza tra Arthur Conan Doyle e Gōshō Aoyama, nei quattro capitoli in cui è suddiviso il libro – il luogo, la vittima, il detective e l'assassino – si vuole evidenziare l'esistenza di un modello unico che collega la detective story al suiri manga, a partire dalla domanda che il ritrovamento di un corpo freddo suscita in chi lo osserva fino alla soluzione esaustiva rivelata dal protagonista.