Giugno 1945, Seconda Guerra Mondiale: le forze armate americane attaccano il Giappone con bombe incendiarie, riducendo a immensi roghi interi villaggi fatti di case di legno. Seita è ancora un bambino, e non capisce quello che gli sta accadendo intorno, e durante la fuga per la sopravvivenza con la sorellina Setsuko, perde di vista la madre. Questa è la drammatica epopea di due bambini, costretti a vagare soli tra le macerie di Kobe, un paese ridotto in cenere, ed è una denuncia contro gli orrori di qualsiasi guerra, che come al solito colpisce soprattutto gli innocenti.
Basato sulle personali esperienze dell'autore durante la Seconda Guerra Mondiale, questo romanzo ha ricevuto il prestigioso Premio Naoki Sanjugo nel 1967, è stato trasposto nel 1988 nell'omonimo film d'animazione diretto da Isao Takahata (celebre per "Heidi", "Anna dai Capelli Rossi", "Ponpoko") e, di nuovo, in uno struggente film dal vivo nel 2005 prodotto dalla NTV.
Ci attirano, ci affascinano, ci spaventano e spesso ci lasciano con un impensabile senso di vuoto. Le storie di fantasmi giapponesi aleggiano tra l'orrore e il romanticismo, in un limbo percorso da anime che non trovano pace per essere state costrette ad abbandonare il mondo terreno prima di aver compiuto fino in fondo il loro percorso. Vendetta, amore, imbarazzo, risentimento, curiosità, angoscia, nostalgia, memoria, altruismo: ogni fantasma ha il suo personale motivo per ripresentarsi ai viventi, e ognuno lo fa in modo diverso, e con differenti effetti sulla quotidianità di amici, nemici, parenti o amanti.
Questo libro costitituisce da sempre un serbatoio culturale e folcloristico per grandi autori e registi giapponesi, fra cui:
• Rumiko Takahashi per "Lamù",
• Shigeru Mizuki (autore anche di "Enciclopedia dei Mostri Giapponesi") per "Kitaro del Cimitero",
• Isao Takahata per "Pompoko" e
• Hayao Miyazaki per "Principessa Mononoke" dello Studio Ghibli.
Da questo libro è stato inoltre tratto il visionario film Kwaidan di Masaki Kobayashi, Premio Speciale della Giuria al Festival di Cannes.
"Principesse e Mononoke - Storie di fantasmi giapponesi" raccoglie i più celebri racconti di genere della tradizione giapponese, come quello di Hoichi, suonatore cieco di biwa, o quello di Oyuki, dama delle nevi, che tornano qui nella loro dimensione originale.
Il romanzo originale da cui è stato tratto il commovente film d'animazione prodotto dallo Studio Ghibli del Premio Oscar Hayao Miyazaki.
Giugno 1945, Seconda Guerra Mondiale: le forze armate americane attaccano il Giappone con bombe incendiarie, riducendo a immensi roghi interi villaggi fatti di case di legno. Seita è un ragazzino, e non capisce quello che gli sta accadendo intorno, e durante la fuga per la sopravvivenza con la sorellina Setsuko, perde di vista la madre.
Questa è la drammatica epopea di due bambini, costretti a vagare soli tra le macerie di Kobe, un paese ridotto in cenere, nel tentativo di sopravvivere alla fame e all'indifferenza, ed è una denuncia contro gli orrori di qualsiasi guerra, che come al solito colpisce soprattutto gli innocenti.
Basato in larga parte sulle personali esperienze dell'autore durante la Seconda Guerra Mondiale, questo romanzo ha ricevuto il prestigioso Premio Naoki nel 1967come miglior opera di Letteratura Popolare.
E' stato trasposto nel 1988 nell'omonimo film d'animazione diretto da Isao Takahata (celebre per "Heidi", "Anna dai Capelli Rossi", "Ponpoko") e, di nuovo, in uno struggente film dal vivo nel 2005 prodotto dalla NTV.