Formato: 14x21 Pagine: 200 Colore: Caratteristiche: Brossurato con alette
"C'è il profumo dei film di mio padre Mario Bava, tutto il sa- pore della filmografia Argentiana, un ricordo anche per i film di Roman Po- lanski. Il romanzo è anche visiona- rio, non vuol dire che va oltre il rea- le, ma che è visto per immagini. Non leggiamo il racconto ma lo vediamo, lo viviamo. Non sappiamo chi è l'uo- mo col mantello che insegue le sue vittime, le mani con i guanti neri che impugnano il rasoio, ci colpisce solo l'efferatezza dell'assassino. Una Ven- detta? Ma chi può essere, io fino alla fine non l'ho capito. Antonio Tentori ha costruito bene la storia e l'ha svia- ta nel modo giusto. Grazie Antonio, mi hai fatto rivivere il sapore e l'emo- zione degli anni d'oro del Giallo."
DALLA PREFAZIONE DI ALDA TEODORANI:
Leggere questi racconti è come immaginare di masticare metallo, potrebbe dare lo stesso senso di disgustosa disperazione, uomini e donne – anche bambini, a volte – braccati in vicoli oscuri, in labirinti senza uscita, alla ricerca del sangue come di un segno – un indizio, alla fine! – della concretezza dell'esistenza. Leggere questi racconti è un modo di scendere negli abissi più profondi, melmosi e ripugnanti dell'animo umano e a mio parere sono riservati a chi non ha paura di guardare dentro di sé, dentro, fin nel profondo delle nostre carni.
Non ne uscirete indenni, statene certi.
ANTONIO TENTORI
La sua carriera è iniziata grazie all'incontro con uno degli autori più importanti del cinema horror, Lucio Fulci, per il quale ha scritto "Demonia" e "Un gatto nel cervello". In seguito ha collaborato, tra gli altri, con un maestro dello splatter come Aristide Massaccesi/Joe D'Amato ("Ritorno dalla morte - Frankenstein 2000"), con il mago degli effetti speciali Sergio Stivaletti ("I tre volti del terrore") e con un maestro del cinema popolare come Bruno Mattei ("L'isola dei morti viventi", "Anime perse", "Zombi: La creazione"). Ha scritto, insieme a Dario Argento e a Stefano Piani, la sceneggiatura del uovo film del maestro dell'orrore intitolato "Dracula 3D".
Dalla prefazione di Alan D. Altieri:
Nulla ci viene risparmiato in questa raccolta, nulla ci viene addomesticato, nulla ci viene condonato. Dalla rivisitazione di Freaks, capolavoro cinematografico di Tod Browning, operata da Stefano Fantelli, alla magia omicida evocata da Danilo Arona, dal perverso incubo virtuale condotto da Massimo Mongai alla saga al veleno miscelata da Elisa Podestà, dalla turpitudine coatta riportata da Palo Logli alla crudeltà ineluttabile allaestita da Irene Incarico, dall'incubo voodoo orchestrato da Antonio Tentori alla vendetta razziale perpetrata da Alda Teodorani.
DALLA PREFAZIONE DI EDOARDO MARGHERITI:
Ricordo il periodo dei film cannibal... intorno alla fine degli anni 70 molti film videro la luce in seguito al successo di titoli come: "Ultimo mondo Cannibale", "Cannibal Holocaust" e "Cannibal Ferox". Questi film erano tutti molto simili tra loro, ambientati nella giungla e tesi più a disgustare il pubblico con effettacci, sangue, frattaglie e budella, che non a raccontare le motivazioni e la cultura atavica che induceva questi popoli a cibarsi di carne umana. Cibarsi della carne del proprio nemico, per acquisirne la forza, il coraggio, ma anche per esorcizzarne la paura, trattandolo alla stregua di un animale da allevamento. Questo filone è stato riesumato quest'anno da Eli Roth con il film "The Green Inferno", un ottimo film, ma strutturato esattamente come i suoi predecessori italiani.
Nel 1980 lavorai come attore e aiuto regista in "Apocalypse domani", di Antonio Margheriti, mio padre. Era un film sul cannibalismo, ma non trattava il tema dell'antropofagia tribale, quanto quello del cannibalismo urbano, inteso come follia omicida e come una specie di virus che simboleggiava gli orrori della guerra del Vietnam e della società moderna che cannibalizza tutto e tutti. Negli anni successivi non ci furono più film del genere, perchè il cannibal ebbe vita breve.
A parte i film su Hannibal Lecter, e qualche sporadico horror americano, nessuno ha avuto fin'ora il coraggio di affrontare, come nelle storie di The Cannibal Family di Stefano Fantelli e Rossano Piccioni, il tema del cannibalismo come scelta di vita, per accelerare il processo di rigenerazione dell'umanità. E tutto questo accade in una fusione fra il mondo passato con gli orrori della guerra, e quello moderno ed iperconsumistico dove si può comprare qualsiasi cosa, e forse, in una realtà suburbana a noi sconosciuta, anche carne umana.
In questo nuovo episodio, c'è una vera e propria altalena di racconti che accompagnano il lettore in un viaggio irreale, tra il passato e il presente, nell'erotismo e nel sangue. Nel racconto si possono cogliere citazioni relative alla storia, al cinema e alla letteratura, come ad esempio gli evidenti richiami al Frankenstein di Mary Shelley nel rapporto tra la creatura e la ragazza non vedente.
Il tratto deciso e marcato dei bellissimi disegni di Rossano Piccioni e di Paolo Antiga, il profondo erotismo che emanano, l'atmosfera cupa e angosciosa perfettamente in sintonia con il racconto, sono il compendio ideale per una storia intrigante e coinvolgente che ha catturato la mia attenzione.
Parlando oggi con uno degli autori di questo terzo episodio (il quarto contando il numero zero), Antonio Tentori, ci siamo chiesti se non sarebbe un progetto troppo ambizioso tentare di farne un film. Mi piacerebbe dirigere una storia con queste tematiche e questi toni estremi.
EDOARDO MARGHERITI
Figlio di Antonio Margheriti, il regista cult di Quentin Tarantino, Edoardo intraprende i suoi primi passi facendo da seconda unità al padre. Negli anni ottanta, oltre a dedicarsi agli effetti speciali per i film del genitore, lavora anche per Sergio Martino occupandosi dei modellini. È produttore esecutivo di moltissimi film e serie televisive, come "Elisa di Rivombrosa", "Lucky Luke", "Il settimo Papiro", "Genghis Khan". Per Mediaset ha diretto "Negli occhi dell'assassino" e "La donna velata".
ANTONIO TENTORI
La sua carriera è iniziata grazie all'incontro con uno degli autori più importanti del cinema horror, Lucio Fulci, per il quale ha scritto "Demonia" e "Un gatto nel cervello". In seguito ha collaborato, tra gli altri, con un maestro dello splatter come Aristide Massaccesi/Joe D'Amato ("Ritorno dalla morte - Frankenstein 2000"), con il mago degli effetti speciali Sergio Stivaletti ("I tre volti del terrore") e con un maestro del cinema popolare come Bruno Mattei ("L'isola dei morti viventi", "Anime perse", "Zombi: La creazione"). Ha scritto, insieme a Dario Argento e a Stefano Piani, la sceneggiatura del nuovo film del maestro dell'orrore intitolato "Dracula 3D".
Nuovi disturbanti personaggi entrano in scena nel fumetto più estremo e bizzarro mai visto in Italia, proseguono gli omicidi cannibali sulla spiaggia e un insolito alleato torna dal passato di Alfredo Petronio. La bellissima e sensuale Sara Petronio fa i conti con il proprio destino, lo "spirito della guerra" scorre nel suo sangue come una maledizione. E come se non bastasse, le origini della Cagna Nazista, un personaggio che rimarrà impresso negli occhi e negli incubi di ogni lettore. Dentro Villa Petronio nessuno può sentirti urlare.
RUGGERO DEODATO, regista, attore e sceneggiatore italiano. Inizialmente regista di commedie e poliziotteschi, si afferma con la direzione di pellicole horror, in particolare di genere cannibal, divenendo noto per il contenuto estremo dei suoi film, che gli hanno portato numerosi problemi con la censura e gli hanno procurato il soprannome di "Monsieur Cannibal". Cannibal Holocaust, il suo film più famoso, è considerato uno dei più agghiaccianti e controversi della storia del cinema, per il quale Deodato è finito persino in tribunale.
La casa editrice Inkiostro con il fumetto horror cult The Cannibal Family, ideato da Stefano Fantelli e Rossano Piccioni, ha riportato in Italia un genere che ha avuto proprio nel nostro paese la sua massima espressione cinematografica, quello del cannibalismo. La serie è strutturata come un racconto che scorre su due binari paralleli, tra il passato di un giovane Alfredo Petronio e il presente di un Alfredo ottantenne ex-militare e della sua famiglia cannibale. I Petronio quindi vengono cresciuti con una ben precisa missione, che nella visione del capostipite è quella di essere una sorta di anticorpo contro i mali della società. Una famiglia grottesca, ma con un forte codice filosofico e morale. Gli autori accompagnano il lettore in un viaggio allucinato e allucinante, svelando in ogni albo retroscena truculenti e perversi. Sangue, sesso, storia e sentimenti si mescolano nel fumetto splatter che sta catturando migliaia di lettori. Questo elegante volume cartonato raccoglie i numeri 2 e 3 della serie. La copertina è firmata da Nicola Genzianella (Dampyr). Ai testi Stefano Fantelli (Splatter). Ai disegni Rossano Piccioni (La Iena), Dario Viotti (Dampyr), Paolo Antiga. Le prefazioni sono firmate da Tito Faraci e da Edoardo Margheriti. La collana proseguirà con le ristampe in edizione cartonata di tutti gli albi usciti finora nella serie regolare.
"The Cannibal Family spinge l'occhio del lettore oltre la soglia. Lo costringe a vedere l'orrore, la violenza, la perversione in istanti congelati. Perché nel fumetto, diversamente dal cinema, gli istanti restano lì, non svaniscono quando passi alla vignetta successiva. Questa è una sua forza, che Stefano Fantelli e Rossano Piccioni hanno sfruttato spavaldamente". (Tito Faraci)