L'ULTIMO GRANDE VIAGGIO DI OLIVIER DUVEAU
L'immagine è puramente illustrativa, la descrizione dettagliata, qualora si renda necessaria verrà fornita al momento dell'ordine.
Formato: cm 17,0 x 24,0
Pagine: 168
Colore: Colore
Caratteristiche: Brossura con ali
"La Terra. Un incredibile pianeta circondato di misteriosa Immensità. Su di lei sono passati, passano e passeranno milioni di esseri umani. Quasi tutti, con il tempo, cadranno nell'oblio. Sarà come se non fossero mai esistiti. Questa è la storia di una di quelle persone. Si chiamava Olivier Duveau."
Così inizia il nuovo graphic novel di Jali. Uno sguardo a volte tenero, a volte crudele sulla vita, come lo è l'esistenza del suo protagonista, sognatore solitario.
Nato un lunedì di molti anni fa, il piccolo Oliver viveva in una grande casa insieme a 100 maggiordomi e 100 domestiche, assunti dai suoi genitori al solo scopo di occuparsi del loro unico figlio, durante i loro frequenti viaggi. Una delle prime cose che Oliver imparò fu, il tassativo divieto di uscire di casa. Per tutta la sua infanzia dunque, non poté far altro che contemplare il mondo attraverso una finestra. Di giorno non succedeva mai niente di davvero interessante, ma quando calava la notte, le sue piccole retine scoppiavano di piacere, rimirando per ore il cielo stellato.
La sua voglia di uscire e sapere cosa esisteva di là dal muro di recinzione, trovò finalmente risposta al suo diciottesimo compleanno. Nei suoi primi passi per il mondo l'ormai adolescente Oliver incontrò Estel, una visione fugace della quale si innamorò e per la quale iniziò a sentire una passione paragonabile solo a quella per le stelle.
Jali (José Ángel Labari Ilundain), nasce a Pamplona nel 1977 e studia Belle Arti nella facoltà di Barcellona. Dal 1997 pubblica in fanzine e riviste e partecipa nel 2003 nel progetto collettivo Tapa Roja di Sins entido edizioni.
Editore: #logosedizioni
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MALARIA
L'immagine è puramente illustrativa, la descrizione dettagliata, qualora si renda necessaria verrà fornita al momento dell'ordine.
Formato: cm 17,0 x 24,0
Pagine: 104
Colore: Colore
Caratteristiche: Brossura con ali
Nelle fiabe classiche, succede che la protagonista si allontani dal mondo in cui vive e, trasportata da un tornado, cadendo in una tana, attraversando uno specchio o spiccando il volo grazie a una polvere di fata, raggiunga un altro piano di realtà, dominato da leggi completamente differenti. E che con i suoi nuovi compagni inizi poi un viaggio di scoperta attraverso scenari surreali.
Nel mondo in cui viviamo noi, tuttavia, non abbiamo accesso al Paese delle Meraviglie, al Regno di Oz né all'Isola che non c'è. La cosa più simile a un altro mondo arriva forse solo in seguito alla morte.
È questa l'idea di fondo di Malaria, un graphic novel che ruota intorno alla morte di una bambina e alla conseguente angoscia dei suoi genitori, i quali non sopportano l'idea che la loro piccola Natalia possa continuare a "esistere" in un altro mondo tutta sola e impaurita.
Ma non è detto che dopo la morte tutto sia buio e paura. Si può, ad esempio, incontrare un granchietto dispettoso e testardo che ti costringe ad affrontare luoghi e realtà che prima ti spaventavano. E ci si può imbattere in curiosi personaggi con cui farsi compagnia durante il viaggio: eleganti signori con una corda al collo, vecchietti simili a chiocciole dai curiosi copricapi, bizzarri soldati con un enorme buco nel petto. E poi, durante la strada, capita magari che il buco possa chiudersi, le corde cadere dal collo e la paura svanire.
Grazie a Jali, il passaggio all'altro mondo si trasforma in una meravigliosa esperienza resa attraverso sobrie tavole in bianco e nero dall'esecuzione grandiosa, capaci di alternare il più piccolo dettaglio a campi aperti di enormi dimensioni.
Nell'introduzione firmata dall'esperto di fumetti Gerardo Vilches leggiamo che, a sette anni da L'ultimo grande viaggio di Olivier Duveau, con Malaria Jali fa ritorno "a quel mondo poetico tutto suo fatto di morte e solitudine, ma anche di tenerezza e amicizia. Nelle pagine delle sue storie, Jali si sente libero. Gioca con la composizione, si lascia andare a esperimenti grafici, combina scenari tetri con l'innocenza infantile. E così facendo crea, ancora una volta, un'opera fantastica".
José Ángel Labari Ilundain, Jali (Pamplona, 1977), si laurea in Belle arti presso l'Università di Barcellona. Inizia a creare i suoi primi fumetti all'età di 12 anni e dal 1997 pubblica regolarmente su fanzine e riviste quali Amaníaco, La Comictiva e Mala Impresión. Dal 1999 i suoi lavori entrano a far parte di monografie che gli garantiscono crescente visibilità. Partecipa inoltre a interessanti progetti collettivi come Tapa roja (Ediciones Sins Entido, 2003) e Mentiroso mentiroso (Warner España, 2008), disco-libro di Iván Ferreiro in cui traduce in fumetto tre canzoni del musicista.
Nel 2004 si distingue con Plexiglas (#logosedizioni, 2013), con cui si aggiudica il Premio Junceda de ilustración e la candidatura a migliore opera e autore rivelazione al Salón Internacional del Cómic di Barcellona nel 2005. Nel graphic novel successivo, L'ultimo grande viaggio di Olivier Duveau (2009; #logosedizioni, 2012), il suo sguardo a volte tenero a volte crudele, come la vita, raggiunge vette sorprendenti di lirismo visivo. Non svegliate l'essere che dorme (2012; #logosedizioni, 2013) comprende il racconto inedito che dà il titolo alla raccolta e recupera alcuni dei suoi primi lavori. Malaria è il suo ultimo lavoro.
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PLEXIGLASS
L'immagine è puramente illustrativa, la descrizione dettagliata, qualora si renda necessaria verrà fornita al momento dell'ordine.
Formato: cm 17,0 x 24,0
Pagine: 160
Colore: Colore
Caratteristiche: Brossura con ali
Nomination per la migliore opera spagnola al Salón Internacional del cómic di Barcellona 2005
Il protagonista? Un tipo timido e con un frigorifero al posto del busto che affitta un letto in una fabbrica abbandonata, lontano dalla città. Il coinquilino arrogante? Un becchino, con un water al posto del cappello, che fa il furbo. Il coinquilino brontolone? L'altro becchino, con la testa in un televisore, asociale e propenso alle sentenze lapidarie. La ragazza? Una nuova vicina, che vive in un camper separata dai tre da un burrone che di notte scompare. L'astronauta? Poteva forse mancare l'astronauta? La sua navicella si è schiantata sulla luna e gli impedisce di tornare dal suo amore. E poi, ovviamente, il bambino Yogurt (scaduto, poverino), i saggi della città… tutto normale, nell'universo di Jali.
Nella sua prima opera di successo, Jali (José Ángel Labari) ci permette di avvicinarci al suo strano universo personale, popolato da personaggi grotteschi e a volte teneri, e pervaso da un costante senso di meraviglia.
Editore: #logosedizioni
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