Questo volume è stato acclamato dalla stampa statunitense come un capolavoro della graphic novel. Nell'apparente semplicità di una passeggiata, si sviluppano diversi livelli di narrazione: il passato del protagonista e le sue ipotesi sul futuro; l'immaginario della ragione legata ai paradossi di Zenone. Uno sguardo minimale sull'esistenza che improvvisamente si rivela universale. Paul, disegnatore di fumetti, sta passando qualche giorno dai genitori, prima di tornare a Chicago, dove l'aspetta l'incontro con Juliane, sua corrispondente tedesca da tanto tempo che sta venendo a conoscerlo negli Stati Uniti. L'imminenza di questo incontro da lungo atteso e le aspettative a esso legate stimolano nella mente di Paul uno stato di stupore, uno straniamento che lo spinge a vagare in un mondo di ipotesi legate allo scorrere del tempo e alla sua effettività. Paul esce a fare due passi con il padre per prendersi un sacchetto di patatine e durante il breve tragitto, e dagli incontri che farà, fuoriescono dalla sua mente storie e ipotesi disegnate da Hornschemeier ognuna con un diverso stile: dal realistico all'infantile; oppure come i vecchi fumetti umoristici per ragazzi. Finalmente una storia così semplice e complessa al tempo stesso che è impossibile da riassumere, qualcosa che tocca percezione, sentimento e intelligenza del lettore lasciando a lui la parola finale.
Autobiografico è una raccolta di storie a fumetti in cui gli autori raccontano episodi strettamente personali. O ne fanno l'occasione per considerazioni personali sul tema classico del rapporto tra la vita dell'artista e la sua arte. Tra la loro vita e i loro fumetti. La selezione degli autori – non esclusivamente nordamericani – è sorprendente. Da grandi nomi che non necessitano di presentazioni, come Will Eisner e Frank Miller, ad autori affermati, già considerati giovani maestri, come Eddie Campbell, Paul Chadwick, Matt Wagner, Jason Lutes. Da professionisti di lungo corso, stimatissimi da lettori e colleghi, come Sergio Aragonés e Stan Sakai, a giovani rivelazioni come Farel Dalrymple e Paul Hornschemeier. Ciascuno con la sua piccola fetta di esperienza, di personale filosofia di vita.
Mamma, torna a casa è una storia commovente e appassionante, in grado di toccare le più intime emozioni di ciascuno. È un romanzo semi autobiografico che racconta la difficile esperienza della perdita di un genitore, secondo il punto di vista di un bambino di sette anni.
Incluso nella lista del Time come una delle dieci migliori storie del 2004 e definito dal grande maestro Will Eisner come vera e propria «letteratura illustrata», arriva per la prima volta in Italia, dopo la pubblicazione in Francia, Spagna e Germania.
Una storia di 128 pagine narrata attraverso l'importanza dei colori, delle inquadrature, dei movimenti dei personaggi e del ritmo narrativo lento e coinvolgente. Un graphic novel da leggere, sfogliare e rileggere per godere appieno dell'intensità del disegno e dell'emotività della storia.
La storia raccontata da Hornschemeier è semplice quanto profonda. Amy è una ragazza di ventisette anni la cui vita sta prendendo sempre più la traiettoria di una parabola verso il baratro. Lavora in un deprimente negozio di vendita al dettaglio e ha appena scaricato l'ultimo di una serie di fidanzati tutt'altro che brillanti. Si perde in continui monologhi rabbiosi e lancinanti e si distrae guardando ininterrottamente le repliche di un cartone animato surreale, Mr. Dangerous. La devozione per il suo amato gatto e per sua madre, infelicemente divorziata e oltremodo ansiogena, non le fanno prospettare un futuro luminoso. Amy si aggrappa alla sua unica àncora di salvezza: le lunghe chiacchierate con Michael, suo amico lontano che sembra essere l'unico a capirla. Riuscirà Amy a valutare le opportunità che si apriranno nella sua vita?