SABELLA
la duchessa dei diavoli
Personaggio creato nel 1966 da Giorgio Cavedon e
realizzato graficamente da Sandro Angiolini.
La fascinosa e conturbante Isabella,
visse il suo periodo d'oro tra gli anni '60 e '70,
quando le sue avventure furono pubblicate nel consueto
formato pocket dalla Casa Editrice Sessantasei.
Collana Golden Lady n. 3 ISABELLA
Il volume, tutto a COLORI, è aperto da una breve introduzione saggistica di Graziano Origa, e presenta le prime due avventure di Isabella dal titolo: Isabella la duchessa dei diavoli e Nelle spire del barone, pubblicate rispettivamente il 2 e il 28 aprile del 1966 e scritte da Giorgio Cavedon per i disegni di Sandro Angiolini.
NOTIZIE EDITORIALI
SERIE: Collana Golden Lady n. 3.
DATA DI PUBBLICAZIONE: Aprile 2001.
FORMATO: volume cartonato a colori, cm. 22x30; pagine: 160.
Michele Roswell è un grande violinista, Isabella Lombard una virtuosa pianista; Diabolik e Eva dovrebbero prendere il loro posto per organizzare un colpo fantastico, ma ovviamente nessuno dei due è in grado di sostituirsi a un musicista. Il Re del Terrore dovrà studiare un piano più complesso e geniale che mai.
La ragazza che moriva ogni notte
Soggetto e sceneggiatura: Mauro Uzzeo
Disegni e colori: Alberto Pagliaro
Dylan Dog è chiamato a far luce su uno dei casi più enigmatici che gli siano capitati: scoprire come sia possibile che la notte Kora muoia, per ritrovarsi perfettamente viva e vegeta il mattino dopo.
Regina di polvere e stracci
Soggetto e sceneggiatura: Federico Rossi Edrighi
Disegni: Isabella Mazzanti
Colori: Annalisa Leoni
Nel cuore di Londra c'è luogo magico, dove vive una Corte che ricorda i colori dimenticati dalla città. E la Regina di questa Corte, la piccola Maeve, ingaggia Dylan perché difenda il suo Regno dai mostri che lo assediano.
Il messaggio della luna
Soggetto, sceneggiatura, disegni, colori: Nicolò Pellizzon
Cosa collega una serie di suicidi avvenuti in un collegio femminile, sul quale grava un'opprimente cappa di angoscia? Spetta all'Indagatore dell'Incubo il compito di sciogliere il mistero.
Ancora un Natale, un Natale prossimo venturo , un Natale clandestino... in una società in cui la vecchiaia (e non la vita) ha vinto sulla morte, anche il Natale che esalta un salvifico Bambinello, è ormai considerato un fuorilegge. La collaborazione tra Adriano Sofri e Isabella & Sergio Staino continua con il "Terzo racconto di Natale", letto nel carcere di Pisa la notte di Natale del 2003. I disegni di Sergi Staino e le immagini pittoriche di Isabella Staino illustano e completano il testo di Adriano Sofri, che descrive le inquietudini sulla sorte di un mondo sempre più lanciato verso la catastrofe umana, sociale ed ambientale. Una poesia disperata che distilla, proprio dall'interno di questa comunità carceraria troppo spesso dimenticata, i mille segni profetici che, chi è fuori, non sempre riesce a decifrare. Una nuova grande opera che, fondendo parola e disegno, mostra la duttilità e le capacità espressive del fumetto.
L'AUTORE: Sergio Staino debutta come disegnatore a fumetti nel 1979 sulle pagine di "Linus" con il personaggio di Bobo. Da lì, la sua carriera artistica è un susseguirsi di collaborazioni di altissimo prestigio. All'inizio degli anni Ottanta lavora per i quotidiani "Il Messaggero" e "L'Unità". Nel 1986 fonda e dirige il settimanale satirico "Tango", sulle cui pagine sfilano le migliori firme della satira italiana. In quegli stessi anni inizia a lavorare anche per la TV. Dopo aver trasportato Bobo in alcuni sketch dello show "Drive In", nel 1987 Staino dirige la rubrica "Teletango", inserita nel contenitore domenicale "Va' pensiero", realizza il film-video "Io e Margherita", cura la parte satirica negli "special elettorali" del TG3. Nel 1993 firma "Cielito lindo", una sorta di "Zelig ante litteram" condotto da Claudio Bisio e Athina Cenci, dove debuttano televisivamente Aldo Giovanni e Giacomo, Luciana Littizzetto e Bebo Storti. Nell'inverno 1995-96, Staino collabora al TG3 con una vignetta satirica quotidiana. Lavora anche per il cinema, sceneggiando e dirigendo nel 1988 il film "Cavalli si nasce", con Paolo Hendel, David Riondino e Roberto Murolo, e nel 1992 "Non chiamarmi Omar", tratto da un racconto di Altan. Numerosi sono anche i suoi impegni teatrali, da direttore artistico del Teatro Puccini di Firenze alla presidenza dell'Istituzione Servizi Culturali di Scandicci, fino alla direzione artistica dell'Estate Fiorentina. Tra gli altri suoi lavori recenti, le illustrazioni (con Isabella Staino) del racconto di Adriano Sofri "Gli angeli del cortile" (2003), scritto in origine per essere letto in carcere la notte di Natale, e la versione attualizzata del burattino collodiano Pinocchio "Novecento": 25 quadri con gli episodi salienti del romanzo, interpretati da alcuni protagonisti della storia del Novecento. Tra i riconoscimenti ottenuti, si può ricordare nel 1984 il Premio Satira Politica Forte dei Marmi e lo Yellow Kid come "miglior autore" al Salone Internazionale dei Comics, il Premio Tenco/Canzone e fumetto nel 1986 e il Premio Persea 2002, consegnatogli a Firenze durante la convention Comicstrip.
La guerra di Peter è un elegante volume tutto a colori che raccoglie le belle tavole domenicali pubblicate sul quotidiano "L'unità". Staino concentra in particolare la sua attenzione sulla realtà internazionale che sta sconvolgendo il panorama geopolitico mondiale (Afghanistan, guerra in Iraq, Palestina, Bush, Bin Laden, Guantanamo, le due torri). Avvalendosi della collaborazione diretta o indiretta di De André, Guccini, Tabucchi, Staino ritaglia uno spazio utile di riflessione sulle potenzialità del fumetto come mezzo per analizzare le cose del mondo in maniera impegnata e lieve al tempo stesso
L'AUTORE: Sergio Staino debutta come disegnatore a fumetti nel 1979 sulle pagine di "Linus" con il personaggio di Bobo. Da lì, la sua carriera artistica è un susseguirsi di collaborazioni di altissimo prestigio. All'inizio degli anni Ottanta lavora per i quotidiani "Il Messaggero" e "L'Unità". Nel 1986 fonda e dirige il settimanale satirico "Tango", sulle cui pagine sfilano le migliori firme della satira italiana. In quegli stessi anni inizia a lavorare anche per la TV. Dopo aver trasportato Bobo in alcuni sketch dello show "Drive In", nel 1987 Staino dirige la rubrica "Teletango", inserita nel contenitore domenicale "Va' pensiero", realizza il film-video "Io e Margherita", cura la parte satirica negli "special elettorali" del TG3. Nel 1993 firma "Cielito lindo", una sorta di "Zelig ante litteram" condotto da Claudio Bisio e Athina Cenci, dove debuttano televisivamente Aldo Giovanni e Giacomo, Luciana Littizzetto e Bebo Storti. Nell'inverno 1995-96, Staino collabora al TG3 con una vignetta satirica quotidiana. Lavora anche per il cinema, sceneggiando e dirigendo nel 1988 il film "Cavalli si nasce", con Paolo Hendel, David Riondino e Roberto Murolo, e nel 1992 "Non chiamarmi Omar", tratto da un racconto di Altan. Numerosi sono anche i suoi impegni teatrali, da direttore artistico del Teatro Puccini di Firenze alla presidenza dell'Istituzione Servizi Culturali di Scandicci, fino alla direzione artistica dell'Estate Fiorentina. Tra gli altri suoi lavori recenti, le illustrazioni (con Isabella Staino) del racconto di Adriano Sofri "Gli angeli del cortile" (2003), scritto in origine per essere letto in carcere la notte di Natale, e la versione attualizzata del burattino collodiano Pinocchio "Novecento": 25 quadri con gli episodi salienti del romanzo, interpretati da alcuni protagonisti della storia del Novecento. Tra i riconoscimenti ottenuti, si può ricordare nel 1984 il Premio Satira Politica Forte dei Marmi e lo Yellow Kid come "miglior autore" al Salone Internazionale dei Comics, il Premio Tenco/Canzone e fumetto nel 1986 e il Premio Persea 2002, consegnatogli a Firenze durante la convention Comicstrip.
Tre cacciatrici di taglie in viaggio nello spazio profondo. Sulla nave Lunar Lex, guidate dall'androide e computer di bordo Rex, Lucrezia, Iolanda (Ollie) e Isabella (Isa) vanno a caccia dei criminali solcando i sistemi planetari della Galassia Armonica. Ma non sempre le missioni scorrono lisce. Nello spazio ci sono innumerevoli civiltà e popoli, non sempre amichevoli. E poi ci sono gli altri cacciatori con cui contendersi le taglie… e non solo quelle!