È un mix esplosivo di generi letterari, cinematografici e fumettistici quello con cui David Rubìn ha reinterpretato in chiave moderna e supereroistica la vicenda di Eracle, l'eroe e semidio della mitologia greca, di cui ripercorriamo la nascita e le dodici gesta.
L'autore spiazza e meraviglia con un affresco sontuoso e in continuo movimento, abitato da esseri orrendi e da sinuose ed eleganti figure umane, come da una serie di richiami all'immaginario contemporaneo.
Ecco allora che gli dei dell'Olimpo, ancora bambini, collezionano action figures e che, una volta adulti, stringono cellulari e iPod, mentre le loro avventure scorrono sui maxi schermi delle tv.
Quasi quattro anni di lavoro e più di cinquecento tavole a colori: L'eroe di David Rubìn torna in libreria in un volume unico e nella pregiata veste della collana Prespero's Books.
Ether è un luogo dove tutto è magia, un universo parallelo a cui si accede attraverso un portale mistico e popolato da creature fantastiche che appartengono alla mitologia terrestre: fatine, golem e molto altro ancora.
Boone Dias, invece, è un vero e proprio uomo di scienza, un esploratore interdimensionale capace di dare una spiegazione logica a ogni cosa, ma non alla catena di efferati omicidi che stanno sconvolgendo un mondo che, giorno dopo giorno, mette in discussione quello in cui crede di più: la ragione.
Matt Kindt e David Rubín raccontano l'incapacità di distinguere la verità dall'astrazione attraverso una storia vibrante e vorticosa, capace di condensare e reinventare i generi del noir, del fantasy e della fantascienza.
Siamo negli anni Trenta, nella Spagna stremata dalla Guerra civile. Francisco, un giovane soldato repubblicano, fugge dai nazionalisti e viene salvato da Telmo, l'anziano ed estroverso guardiano del faro che lo ribattezza Moby Dick.
Francisco non capisce perché Telmo si ostini a pescare e rimettere in sesto gli oggetti venuti dal mare, e ad accudire il faro, che non funziona da anni. Gli sembra strana la testa del vecchio, che sogna, spera e rimesta la realtà con la poesia, finché, giorno dopo giorno, abbandona la rigidità militaresca per riscoprire la forza liberatrice, sbrigliata e vitale della fanciullezza.
Paco Roca firma un racconto toccante sulla perdita e il ritrovamento dell'umanità, celebrando la grande letteratura marinaresca e d'avventura, insieme agli uomini che credono nei mulini a vento e possiedono la veggenza del cuore.
Quattro ragazzini scoprono una scatola di vecchi libri che, se letti ad alta voce, possono trasportare le persone nei mondi fantastici in essi contenuti. Quando uno dei quattro scompare, gli altri fanno giuramento di non rivelare mai a nessuno il loro segreto. Anni dopo, un altro dei protagonisti, ormai adulti, sparisce a sua volta, costringendo i due rimanenti a togliere la polvere dai libri e partire di nuovo per un viaggio al loro interno, con l'obiettivo di ritrovare l'amico perduto di recente e scoprire cosa è veramente accaduto tanto tempo fa. David Rubìn continua la sua esperienza americana mettendo le sue matite fiammeggianti al servizio del talento dello sceneggiatore Curt Pires in un racconto che incrocia "La storia infinita" con "Stand by me" e titilla le antenne degli appassionati di "Locke & Key" e "The Unwritten".
Un bambino abbandonato nella campagna alla periferia di Balarm Town, accudito da un vecchio e dai suoi tre cani con i quali parla, gioca e condivide tutto. Ma cresciuto e ormai adolescente, non conosce ancora la durezza della vita. Ci penseranno i bulli di periferia a colmare la lacuna. Sarà Giacomo, maestro mancato e mafioso di piccolo cabotaggio, a iniziarlo al sesso e a insegnargli a farsi rispettare. Dopo le esperienze disastrose con un paio di prostitute, scopre di avere un'intelligenza straordinaria e di possedere un'incredibile forza fisica se aiutato da certe pillole blu. E mentre Balarm Town diventa teatro di una guerra spietata tra bande mafiose che si contendono il controllo del territorio, Totuccio si è trasformato da Tutto Minchia in Minkiaman. Gianni Allegra ci consegna una storia di amore crudele, senza redenzione, capace di rivelare i lati più oscuri delle relazioni umane.
Siamo a Selalgues, un piccolo paesino sulla costa settentrionale della Francia, dove il cielo è plumbeo, i gabbiani vorticano al passaggio dei pescherecci e la comunità, piegata dalla penuria e dal logorio esistenziale, trova rifugio nel pregiudizio e nella superstizione.
A farne le spese è soprattutto Damien, un ragazzino difficile e deciso a trovare e uccidere il Kraken: la creatura marina che crede responsabile della morte del padre e del fratello.
La sua voce, però, resta inascoltata: Damien, infatti, è stato testimone delle peggiori tragedie avvenute in paese ed è stato l'unico a uscirne illeso. Che sia lui, in vero, il mostro portatore di sventura?
Emiliano Pagani e Bruno Cannucciari realizzano un'opera disincantata e dalle tinte scure, in cui la solitudine si fa via via imperante e il sonno della ragione prevarica, corrodendolo, l'animo umano.
Il Sig. Bellini è un archeologo scontroso e solitario; ama le acciughe, le camere buie e il whiskey d'annata, ma a distinguerlo è soprattutto il senso di panico e ipocondria che lo investe al minimo pallore o al pensiero dei disastri annunciati alla tv.
Una notte qualsiasi, dopo l'ennesima bevuta di troppo, dalle pietre antichissime che Bellini tiene in libreria si sprigionano tre demoni venuti ad annunciargli quando morirà.
Difficile dire se sia tutta colpa dei fumi dell'alcool; l'unica certezza è che Bellini vorrebbe chiudersi in casa per distanziare i pericoli e che alla fine non ci riesce: il Dr. Cabrera, un vecchietto cordiale e suo vicino di casa, lo convince ad accompagnarlo per una commissione. A venirne fuori è una passeggiata, al contempo semplice e grottesca, durante la quale la Morte è sempre dietro l'angolo e da nessuna parte.
Una raccolta di piccoli e grandi momenti autobiografici tenuti insieme da un sentimento di felice nostalgia che emerge dal ricordo di una serie di oggetti pop e cartoni animati di culto che hanno punteggiato gli anni Ottanta. Basta una merendina, un vecchio Commodore 64, una cabina telefonica o una sigla dei supereroi per spalancare le porte su un goffo amore a distanza, sul suono esaltante di una chitarra elettronica, sulle scorribande da ragazzini e lo sguardo sereno di una nonna.
Il risultato è un romanzo di formazione a fumetti realizzato con un tratto cartoonistico che dona freschezza e humor alle tavole, dove si alternano giocosamente attimi di squisita felicità, di stupore e tristezza in cui è difficile non riconoscere un pezzetto del proprio passato.
Una raccolta di piccoli e grandi momenti autobiografici tenuti insieme da un sentimento di felice nostalgia che emerge dal ricordo di una serie di oggetti pop e cartoni animati di culto che hanno punteggiato gli anni Ottanta. Basta una merendina, un vecchio Commodore 64, una cabina telefonica o una sigla dei supereroi per spalancare le porte su un goffo amore a distanza, sul suono esaltante di una chitarra elettronica, sulle scorribande da ragazzini e lo sguardo sereno di una nonna.
Il risultato è un romanzo di formazione a fumetti realizzato con un tratto cartoonistico che dona freschezza e humor alle tavole, dove si alternano giocosamente attimi di squisita felicità, di stupore e tristezza in cui è difficile non riconoscere un pezzetto del proprio passato.