Giorgio, Guillermo e Francesca sono alcuni dei «personaggi tipo» ritratti da Gud con il suo stile leggero e provocatorio, ironico e dissacrante, che con l'arma dell'umorismo spinge alla riflessione.
Raccontando per immagini storie quotidiane, vicende del tutto slegate da ogni contesto, delle piccole storie-mondo, Gud facilita nel lettore - nella gentes - un processo di immedesimazione.
Dalla prefazione del Trio Medusa:
«Ci è sempre piaciuta la 2CV. Per questo siamo saliti al volo su quella di Gud. Senza navigatore GPS, controllo elettronico della trazione, sistema antipattinamento, ripartizione elettronica della frenata, gestione computerizzata dello sterzo, frigobar, tv al plasma e lapdancer incorporata nel cruscotto, ci siamo ritrovati a fare due chiacchere come si faceva una volta. Solo che Gud non parla, ma disegna».
In Guardami più forte quattro protagonisti, ognuno con i propri assi nella manica, la propria esperienza di vita, l'incertezza del futuro si affrontano due alla volta, senza incontrarsi mai tutti insieme, senza immaginare di disputare, ognuno di loro, la medesima partita col destino.
Jean, giornalista francese di mezz'età, punterà sulle più vili delle carte a sua disposizione: la fuga. Laura, avvenente donna, troverà la più nefasta delle carte possibili: la morte. Davide, giovane di buona famiglia, rifiuterà la posta in gioco e si rinchiuderà nel suo più intimo privato: il silenzio. Infine Pauline, giovane e bellissima parigina, proverà, con fiducia, a chiudere la partita.
«Quando la verità è insostenibile, le parole fuggono via, e così, all'improvviso, lo sguardo anela a pronunciare l'indicibile e i segni desiderano trasmettere le emozioni. Guardami più forte è una storia di destini incrociati, quattro vite che si inseguono, trovandosi, perdendosi, trovandosi ancora, sullo sfondo di una Roma dipinta con le atmosfere della migliore Nouvelle Vague».
Una sala da tè – in realtà l'ambulatorio psico-animico dell'orso Sigfrido – è lo spazio intorno al quale ruotano le storie visionarie di questo graphic novel di David Rubín, il secondo pubblicato dalla Tunué dopo il commovente Dove nessuno può arrivare.
Il bonaccione Sigfrido, specialista in infusioni e nella creazione di strani liquori, incontrando personaggi di ogni tipo che con la scusa di prendere un tè finiscono per raccontargli la loro vita, intrattiene il lettore con storie di amore e disamore, con i racconti più vari ed emozionati, velati da una lieve malinconia per lontane felicità.
La vitalità del segno di Rubín, giocando di contrasto, genera un sentimento estraniante e unico che conquisterà il lettore.
«Dietro il geniale Dove nessuno può arrivare David Rubín riesce a confermarsi come uno degli autori spagnoli più interessanti. Storie brevi cariche di energico e rabbioso lirismo, con un sviluppo grafico che imprigiona la retina e intrighi che costringono alle lacrime».
Andrés S. Braún, El Pais
Introduzioni di Frankie Hi-Nrg Mc & Ice One, Postfazione di Stefano Piccoli
Stefano «S3Keno» Piccoli torna con un nuovo graphic novel ispirato alla musica Hip hop, al rap, alle bande di quartiere americane
«Prima di tutto un concetto filosofico: tutto cambia, ma nulla cambia, anche avendo la possibilità di tornare indietro nel tempo e cambiare il corso della storia». Tutto cambia, ma nulla cambia. Questo il concetto alla base del fumetto di Stefano «S3Keno» Piccoli. Il graphic novel edito dalla Tunué è la riedizione del racconto in due volumi B-Boyz. Nel 1998 fu definito da Musica! di Repubblica: «Il primo vero fumetto hip-hop italiano».
La storia degli Uzi 4 U, una posse nera che ha raggiunto il successo a L. A., viene pubblicata, a dieci anni dalla sua uscita, con otto tavole inedite in più e un restyling grafico totale. Anche sul titolo si è voluto giocare: non più B-Boyz bensì Roots 66. La nuova versione del fumetto, ha un titolo che punta su parole cariche di significati metaforici: omaggio al viaggio – temporale e di ricerca interiore – con il riferimento alla Route 66, la strada più famosa del mondo, ma anche un riferimento a quelle «radici» della cultura afro che tanta parte occupano nella storia degli Stati Uniti.
Un graphic novel fra tragica realtà e fantasia ispirato alla tragedia del Vermicino
Un graphic novel che unisce il genere fantasy a quello noir. Una storia surreale che alterna alla tragica realtà la fantasia, mescolando riferimenti all'attualità della tragedia di Vermicino e al romanzo di Ammaniti Io non ho paura.
In un borgo senza tempo quattro bambini vanno alla scoperta di territori inesplorati e, assaporando la libertà, si rincorrono felici. A un tratto Astore, il più piccolo, si allontana e incrocia la mano di un uomo misterioso che lo conduce lontano. All'improvviso i bambini si trasformano in animali e la natura partecipa alla sorte di Astore.
La Spezia sul finire del 1944. La città è sotto i bombardamenti.
Nicola Bertini è un giovane ventenne che suona la tromba nella banda Puccini. Sfilano i partigiani e gli americani. La musica passa da "o bella ciao" a "When the saints go marchin' in " dei soldati afroamericani. Uno di questi vede Nico che suona e lo fa salire a bordo del loro mezzo, e così viene preso per mettere su un orchestrina che suonerà musica italiana e americana. Nico diventerà un trombettista jazz, anzi "il trombettista" Jazz!
«Finalmente un fumetto sul jazz italiano! E' una bella storia quella del trombettiere Nicola Bertini, e potrebbe essere la storia di uno dei tanti (giovani e bravissimi) trombettisti italiani. Giètz! è la parabola del jazz italiano di oggi, di quella musica che nasce nella provincia dello stivale grazie ai complessi e alle bande, e che attualmente è una delle proposte più interessanti e creative della nuova musica afroamericana, anche per merito di coloro che, nel dopoguerra, sono stati i padri e i precursori del nuovo jazz italiano». Paolo Fresu
«Mio padre (1927-1997) mi raccontò che il 25 aprile del '45 ad entrare in città per primi furono i partigiani, poi fu la volta delle camionette e dei carriarmati americani. La fanteria americana portava dolci per i bimbi e sigarette per gli adulti. Portavano anche musica. Era incisa su dischi chiamati "V disc" o "Dischi della Vittoria" e si chiamava Jazz. La musica fu il vero collante tra le truppe di occupazione e la gente comune». Andrea Campanella
Il Grande Fiume osserva attento lo scorrere del tempo. Nel suo fluire ha visto l'orrore far visita agli abitanti di un paesino della Bassa Padana, e le sue acque serbano ancora la memoria di quel tragico event
Un racconto misterioso e tragico, ambientato in un paesino a poca distanza dal Po, dove regna sovrana la nebbia.
Qui si svolge la storia di Claudia ed Evaristo, l'una protagonista dei giorni nostri e l'altro, unico testimone di un drammatico evento accaduto in paese molti anni prima.
In un continuo gioco tra passato e presente, la ragazza cercherà di sciogliere l'oscuro mistero grazie alla memoria di Evaristo, che preferirà raccontarle una "falsa" verità.
Due amici, una ex, qualche gioco di prestigio e una pistola, ma nessun trucco
È la storia di Daniele, che per mantenersi agli studi universitari fa il prestigiatore, così tanto per gioco. Non ha infatti voglia di migliorarsi, di imparare di più, perché fondamentalmente è un ragazzo pigro, una pigrizia data più che altro dall'insicurezza nello studio, nel lavoro, nell'amore.
Per uscire da questa situazione e riconquistare la sua ex, Daniele tenta il colpo grosso, quello di un numero di magia illusionista: farsi sparare un colpo di pistola a distanza ravvicinata, ma facendosi attraversare indenne dal proiettile, come se fosse immateriale.
Ci riuscirà?
Cronaca disegnata delle gesta criminali di Terenzio Grossi, disegnata da Michele Petrucci
Nell'Italia risorgimentale, in un clima di cambiamenti e malcontento generale per le promesse tradite, si muove la banda del brigante Grossi che da' voce al dissenso mettendo a segno azioni contro il nuovo Stato e le forze dell'ordine.
Banda Grossi è la storia di un perdente, ammirato dalla gente per il suo coraggio, e di un gruppo di uomini che abbandonano la vita tranquilla nei campi per sposare la lotta all'oppressore. E la natura, sullo sfondo, assiste insensibile, condannando gli uomini a un destino di crudeltà.
Rockin' Roads parla di musica rock, di scelte, della volontà di realizzare i propri sogni, ma anche dell'importanza che può avere il proprio passato nel prendere alcune decisioni e del coraggio di non farsi condizionare da esso. Sullo sfondo, tantissimi riferimenti alla musica rock e heavy metal, come sentito omaggio a questo genere e a questo movimento. Il libro si rivolge a chi ama i graphic novel introspettivi, oltre che – ovviamente ‐ a chi è appassionato delle varie branche di rock estremo.