Formato: 15x21 Pagine: 62 Colore: B-N Caratteristiche: BROSSURA
Il Campionato mondiale di calcio del 1942 non è mai stato riconosciuto dagli organi ufficiali dello sport ed è rimasto per innumerevole tempo avvolto nella leggenda. Si è davvero svolto? Oppure ciò che si conosce, tramandato oralmente, è pura fantasia? In bilico tra realtà e mito, con la drammaticità della guerra e la storia del XX secolo sullo sfondo, questo libro ci racconta come si svolsero i fatti. Reali o inventati che siano…
Indios Mapuche, squadre composte da missionari, portieri ipnotizzatori, giocatori circensi, arbitri che si presentano in campo con sombrero e pistole, donne fatali, amori impossibili, tentativi di corruzione, improbabili cineoperatori, furti della coppa e una bufera finale che spazza via tutto… siete pronti a questo epico viaggio?
Alessandro Ticozzi, parafrasando il titolo di un celebre film di Florestano Vancini, seleziona alcune pellicole della sterminata filmografia di Salerno – quelle certamente più rappresentative – e le analizza compiutamente con dovizia di particolari, ma ponendo anche l'accento sulla sua "decadenza" artistica che inevitabilmente coincide con quella del cinema italiano, ormai incapace di esprimersi come un tempo sapeva fare. Ora attendiamo soltanto che in un futuro non troppo lontano l'opera di Enrico Maria Salerno sia studiata dal primo all'ultimo lavoro. E potrebbe farlo proprio Ticozzi. Intanto godiamoci questo Le stagioni del nostro impegno, un saggio che mancava.
Dalla prefazione di Roberto Poppi
La commedia sexy all'italiana (detta anche scollacciata o erotica) è un sottogenere della commedia all'italiana. Imperversò dagli anni '70 fino ai primi anni '80 quando gradualmente si spense fino a scomparire, nonostante alcuni tentativi andati a vuoto, negli anni a venire, di rivitalizzarla. Parliamo di un genere cinematografico che ebbe grande successo in Italia, riempì i cinema e riscosse ottimi incassi. La commedia sexy, che presentava numerosi sotto-filoni (come il decamerotico, la variante femminile del poliziottesco, lo scolastico, il militare, il barzelletta movie e altri) era caratterizzata da sceneggiature più o meno semplici che avevano il fine ultimo di mostrare le prosperose grazie della bella di turno. Queste pellicole, da sempre snobbate da certa critica, sono state sdoganate negli ultimi anni (grazie anche al Festival di Venezia che nel 2004 ha presentato una retrospettiva italiana dedicata al cinema di serie B), fino a vivere una seconda giovinezza e a essere considerate in alcuni casi film cult.
Molti e importanti registi si impegnarono in questo genere di film: Gordiano Lupi, con un'attenta e approfondita analisi, ne ripercorre le tappe cinematografiche, tra descrizioni delle trame, aneddoti, ricordi: un tuffo nel passato, per tornare a un tipo di cinema e a un'Italia che non esistono più.
Formato: 15X21 Pagine: 195 Colore: B-N Caratteristiche: Brossura
Gordiano Lupi completa la sua opera (iniziata con il primo volume, Storia della commedia sexy all'italiana. Da Sergio Martino a Nello Rossati) e indaga a fondo un periodo d'oro del cinema, tramontato ormai da tempo. La commedia sexy (detta anche scollacciata o erotica) è un sottogenere della commedia all'italiana. Imperversò dagli anni '70 fino ai primi anni '80 quando gradualmente si spense fino a scomparire, nonostante alcuni tentativi andati a vuoto, negli anni a venire, di rivitalizzarla. Operazione però riuscita, su carta, da Gordiano Lupi, che ci regala una testimonianza importante di un modo di fare cinema che non esiste più. Un saggio, questo, che si legge come un romanzo.
Non bastava un solo volume per raccontare la commedia sexy e l'esperienza dei registi che l'hanno resa famosa come genere tipicamente italiano. Appena licenziata l'edizione del primo tomo ci siamo resi conto – insieme all'editore – che l'elenco dei registi non era esaustivo. Mancavano troppi nomi di autori che non hanno girato solo commedia sexy, altri che si sono cimentati episodicamente con il sottogenere e tante figure minori del cinema italiano. […] In questo volume troverete due autori fondamentali come Giuliano Carnimeo, che da narratore dell'epopea western si trasforma in cantore delle grazie di Nadia Cassini, e Marino Girolami, factotum del cinema italiano, che frequenta i set delle commedie borghesi e balneari sin dai primi anni Cinquanta. Ma non ci siamo limitati alle figure di primo piano del genere e siamo andati a scovare autori che solo en passant hanno realizzato commedie sexy. […] Ci siamo soffermati su molte figure minori del cinema comico - erotico, autori che hanno fatto la gioia delle sale di terza visione caratterizzando una stagione vitale. Autori della serie C del nostro cinema come Alfredo Rizzo, Gianfranco Baldanello, Mario Siciliano, Guido Leoni, Roberto Bianchi Montero, Mario Bianchi e molti altri che nessun critico si è mai sognato di rivalutare.
(Dalla premessa, a cura dell'Autore)
Titolo
Sceneggiatore
STORIA DELLA COMMEDIA SEXY ALL'ITALIANA VOL.2 - Da Giuliano Carnimeo a Franco Bottari
Formato: 15X21 Pagine: 56 Colore: B-N Caratteristiche: BROSSURA
Alberto Lattuada (1914 – 2005): regista, sceneggiatore, attore e produttore cinematografico, grande intellettuale, appassionato di letteratura, arte e fotografia, noto per aver trasposto sullo schermo molti celebri romanzi, scopritore di tante valenti attrici quali Carla Del Poggio (divenuta poi sua moglie), Catherine Spaak, Dalila Di Lazzaro, Nastassja Kinski, Barbara De Rossi…
Alessandro Ticozzi, con il suo consueto stile, preciso e puntuale, ripercorre la carriera cinematografica di questo grande regista, senza tralasciare aneddoti e curiosità.
La prefazione di Enrico Vanzina, poi, e in calce al libro una serie di imperdibili testimonianze (da Lando Buzzanca a Dalila di Lazzaro, passando per Cochi Ponzoni e tanti altri), regalano una lettura completa e stimolante.
Alberto Lattuada è stato un regista capace di spaziare nei generi, rimanendo però sempre fedele alla propria poetica: la vocazione letteraria – mai però banalmente calligrafica o illustrativa – come pretesto per esprimere le sue idee; la feroce critica ai mali della nostra società inevitabilmente corrotta, cui contrapponeva la purezza della bellezza femminile, soprattutto adolescenziale; la capacità introspettiva di aderire ai sentimenti e alle pulsioni – anche più intime – dei suoi personaggi, nonché quella di gestire i mezzi spettacolari e di catturare l'attenzione dello spettatore.
"Lo stile di Comencini era anche graffiante e sorprendente, mantenendo sempre al contempo uno sguardo molto personale: venendo al tema del saggio di Ticozzi, questo consente di notare come nell'eclettismo di Comencini - un artigiano che ha lavorato su diversi materiali e generi cinematografici, come amava definirsi - ci sia tuttavia una visione del mondo che è davvero riconoscibile e personale." (dalla prefazione di Giulio Manfredonia)
Formato: 15X21 Pagine: 135 Colore: B-N Caratteristiche: BROSSURA
La prima cosa che vedo appena entrato, è un tizio che sta steso per terra e non ha certo l'aria di spassarsela allegramente.
Resto senza fiato, ma mi riprendo subito.
Giace sul fianco destro e ha la guancia destra che poggia sul tappeto in mezzo a una larga macchia che non esito a riconoscere per sangue.
Eh, accidenti! A uno non gli può mica uscire del caffè da un buco nella testa.
Ha la testa a venti centimetri dai miei piedi. Con la punta della scarpa gli sollevo la palpebra e vedo il bianco dell'occhio.
È proprio morto. Più morto di così dovrebbero essere in due.
Subito ho l'impressione che ci sia qualcosa che non funzioni.
Porco bue!
Altroché, se c'è qualcosa di strano. Il morto ha il braccio destro teso oltre la testa. La mano semiaperta è posata sul tappeto a palma in giù, e tra l'indice e il medio tiene una sigaretta ancora accesa dalla quale sale un filo di fumo.
Guardo bene. La sigaretta è consumata più di metà, ma più di un centimetro di cenere rimane ancora attaccato alla brace.
Qualcuno gli ha sparato mentre fumava.
Dalla lunghezza della brace non possono essere passati più di tre minuti, forse quattro. Proprio mentre io fermavo la macchina in fondo alla curva.
Formato: 11x17 Pagine: 70 Colore: b-n Caratteristiche:
Arnoldo Foà è un grandissimo artista: prestigiosa la sua carriera di teatro, enorme la sua filmografia (oltre 100 le pellicole che lo riguardano), importante il suo percorso di doppiatore. Alessandro Ticozzi ha deciso di dedicargli questo saggio, che indaga e rivive la sua carriera d'attore sul grande schermo, tramite le sue migliori interpretazioni. E, in calce, una serie di interessanti testimonianze (da Alessandro D'Alatri a Ettore Scola, passando per Giuseppe Ferrara e tanti altri colleghi), rende questo volume uno strumento indispensabile per gli amanti e gli studiosi del cinema italiano.
Arnoldo Foà lo seguo da una vita. […] Mi ha fatto perciò molto piacere constatare che gli si dedicava un saggio grazie alle cure, alla valida attenzione critica e alle competenze specifiche di Alessandro Ticozzi, cui debbo di aver potuto leggere in anteprima le pagine che seguono e che mi trovano d'accordo da ogni punto di vista.
Sono una disamina precisa, informata, esauriente, sempre sorretta nei giudizi critici da un gusto così sicuro che sento di poterlo condividere senza riserve. Come condivido, appunto, e lodo, l'idea di consacrare a Foà un intero volume rappresentativo dei suoi cento film. Ci mancava, era tempo che vi si pensasse.
(dalla prefazione di Gian Luigi Rondi)