Atlantide esiste, ed è immersa in un mare neppure tanto profondo. Tra i suoi abitanti
c'è un attore comico che riscuote grande successo interpretando il più indifendibile
dei personaggi: il terrestre contemporaneo. La piccola comunità che lo applaude è
l'espressione di una "umanità originaria" pura e felice che convive con i meno virtuosi
"fratelli di superficie" grazie all'unica condizione necessaria: essere considerati un mito,
quindi non reali. Ma cosa succederebbe se il personaggio, cinico e volgare, del
"terrestre indifendibile" si impossessasse, pian piano, dell'attore che lo interpreta?
Come apparirebbe, ai suoi occhi, quel piccolo paradiso di tartarughe sapienti e persone
amorevoli? Calarsi troppo nel personaggio sarà il principio dei suoi guai e metterà a
rischio l'intera comunità.
Pennino tra i più acuminati del
fumetto italiano e internazionale,
Giorgio Carpinteri è nato a Bologna
nel 1958. Cofondatore con Igort,
Lorenzo Mattotti, Daniele Brolli,
Marcello Jori e Jerry Kramsky del
gruppo Valvoline, il collettivo
artistico che ha rivoluzionato la comic
art, nel 1985 pubblica il romanzo
a fumetti Polsi sottili (Milano
libri edizioni). Dal 1986 inizia la
collaborazione con la Rai e
Tmc in qualità di autore e art
director. Creatore anche di
spot televisivi, attualmente
è direttore artistico e
autore dei programmi di TheBlogTv.
Bernice la gallina fschiona è la storia nella quale fa la sua prima
apparizione Braccio di Ferro. Bernice è una intelligentissima
gallina che si fa beffe dell'arrogante Castor, il quale vorrebbe
catturarla per vincere i 1000 dollari di una scommessa. Inutile dire
che qualsiasi tentativo di catturarla - e più fantasioso diventa, nel
procedere iperbolico del racconto, maggiore è il divertimento
del lettore - si rivela fallimentare, in un crescendo di gag che la
prassi della ripetizione, invece che appannare, esalta. Qui nella
traduzione del grande romanziere Daniele Benati, che è già di per
sé un saggio sull'umorismo.
Elzie Crisler Segar (1894-1938), creatore di Braccio di Ferro, è
considerato uno dei padri del fumetto americano e punto di
riferimento per gli autori comici e non (Crumb su tutti) dell'ultimo
secolo. La sua breve carriera - morì a soli 43 anni di leucemia - si
fa tutta sui quotidiani: prima a Chicago e poi, dagli anni '20, a
New York, sulle pagine dell'"Evening Post", di Randolph Hearst -
magnate ed editore d'assalto sul quale Orson Wells modella il suo
Citizen Kane - con la striscia giornaliera The Thimble Theatre.
I personaggi principali della striscia sono inizialmente i fratelli
Olive e Castor Oyl (il padre di Segar commerciava in olio d'oliva...)
e il fdanzato di lei Ham. Il marinaio Popeye, povero, "rissoso e
irascibile" working class superhero, fa la sua comparsa nella striscia
solo 10 anni dopo, diventandone però in breve il protagonista
assoluto e legando a sé la fama del suo autore.
L
Big Baby è un personaggio pop della cosmogonia creata da Charles Burns, al quale egli affida il
racconto delle fragilità e delle peculiarità dell'adolescenza. Fu pubblicato in origine sulle pagine
della mitica antologia "Raw", diretta da Art Spiegelman.
Un volume indispensabile per gli appassionati di fumetto americano. Insieme a Skin Deep e El
Borbah (entrambi pubblicati quest'anno da Oblomov), fa parte della trilogia della fondazione,
che contribuì a rendere Burns celebre in tutto il mondo.
Tony Delmonto alias Big Baby è un tipo un po' fuori dal comune: il suo sguardo "ingenuo"
trasfigura la realtà e mette in scena – in un mondo parallelo di oscure fantasie – le paure della
società americana moderna.
I "totem" della tv della sera – con le prime science fiction –, del campeggio estivo, della scoperta
del sesso e dei rituali di passaggio all'età adulta diventano altrettante "porte" su mondi altri,
terrificanti e spaventosi, di violenza, malattia, solitudine.
Un viaggio nei più cupi recessi della psiche, come lo definisce l'autore stesso.
Un nitido bianco e nero scolpisce e deforma i corpi, le aspirazioni e gli incubi dei bizzarri abitanti
del mondo di Burns, versione anche ironica e affettuosa del "perturbante" del mondo reale.
L'autore
Charles Burns è uno dei maestri del fumetto
contemporaneo. Debutta su "Raw", la storica
rivista diretta da Art Spiegelman, e poi per
tutti gli anni '80 pubblica storie in cui esplora
il lato ipocrita del mondo piccolo borghese
americano e la trilogia Skin Deep, El Borbah,
Big Baby.
Trasferitosi in Italia per un periodo, negli stessi
anni partecipa all'avventura di Valvoline
(insieme a Brolli, Carpinteri, Kramsky, Igort, Jori,
Mattotti) e pubblica su alcune delle riviste cult
dell'epoca, tra cui "Frigidaire" e "Alter Alter".
Ha pubblicato Black
Hole opera per la
quale ha lavorato
11 anni e che
gli è valsa vari
riconoscimenti,
e poi la trilogia
moderna X'ed
out, The Hive e
Sugar Skull.
Los Angeles, primi anni Settanta. Seymour lavora nell'industria
del cinema di serie B, specializzazione film trash e horror.
È sposato con Ida, hanno un figlio e una vita faticosa e
disordinata. Lui sogna di fare un film tutto suo, ne ha scritto un
copione. Vorrebbe diventare regista. L'occasione si presenta
sul set di BLOOD OF THE VIRGIN, quando l'ennesima lite tra il
regista e il protagonista del film offre a Seymour l'opportunità
che aspettava. Ma la vita non è sempre come ce la si aspetta e
il rapporto con Ida comincia a scricchiolare, mettendo in crisi
tutto quanto.
L'autore
Sammy Harkham, salutato come l'enfant prodige del nuovo fumetto
americano, ha uno sguardo feroce e distaccato che fa pensare a David
Foster Wallace. Con una pagina disegnata fitta di immagini, indaga
esitazioni e debolezze di una gioventù che muove i primi difficili passi in
un mondo ostile. È un racconto lucido, teso a scandagliare la ricerca di
gratificazioni che la società americana contemporanea raramente può
offrire. Ci rimangono i brandelli umanissimi
di una storia d'amore in cui i gesti sono
ormai svuotati d'affetto e i dialoghi
ridotti a monosillabi. È sempre
più difficile porre rimedio. Le
grandi vignette a mezza pagina
fotografano istanti di apparente
banalità in cui lo scorrere del
tempo si coagula in un gesto
minimo, quasi astratto.
Sullo sfondo, gli eterni clacson di Los
Angeles.
El Borbah è il personaggio feticcio di Charles Burns. Il personaggio con cui si è
imposto nel frmamento del fumetto americano e con cui ha affnato il suo segno
POP. Appartiene alla trilogia (insieme a Skin Deep e Big Baby, tutti editi in Italia
da Oblomov) che precede l'opera cult Black Hole. El Borbah è un detective sui
generis, con una mise da lottatore di wrestling e un phisique du rôle adeguato. Il
protagonista delle 5 storie raccolte in questo leggendario volume pubblicato per
la prima volta in Italia, muove i suoi passi tra il noir e la fantascienza circondato da
punk, nerd, personaggi asociali marginali, o scienziati pazzi.
Charles Burns è uno dei maestri del fumetto contemporaneo. Debutta su Raw,
la storica rivista diretta da Art Spiegelman, e poi per tutti gli anni '80 pubblica
storie brevi in cui esplora il lato oscuro e disturbante della quotidianità
piccolo borghese americana, successivamente raccolte nei volumi El Borbah,
Big Baby e Skin Deep. In Italia per un periodo, negli stessi anni partecipa
all'avventura di Valvoline (insieme a Brolli, Carpinteri, Kramsky, Igort, Jori,
Mattotti) e pubblica su alcune delle riviste cult dell'epoca, tra cui "Frigidaire" e
"Alter Alter". Dal 1994 si dedica quasi esclusivamente alla realizzazione di Black
Hole, capolavoro indiscusso del fumetto internazionale, che racconta la vita,
le relazioni, la scoperta del corpo e del sesso di un gruppo di adolescenti alle
prese con una malattia a trasmissione sessuale che ricorda l'aids.
L
Davide, alter-ego dell'autore, si sveglia letteralmente "sottosopra" e per risolvere il suo
problema decide di partire per un viaggio in Sud America con due amici alla ricerca delle
origini della Cumbia, la musica che da qualche anno ascolta ossessivamente.
Il trio attraversa a piedi Argentina, Bolivia, Perù, Equador e Colombia, incontrando musicisti,
artisti, gente comune, racconti e magie fino ad arrivare a Barranquilla, nell'estuario del fiume
Magdalena, dove la Cumbia nacque molti secoli fa.
Quest'ultima opera di Davide Toffolo è un libro ricchissimo che è tanti libri insieme.
Un diario di viaggio: un viaggio a ritroso, dall'ultima espressione della Cumbia digital
alle origini folcloriche colombiane. Un road book che è anche una guida agli ascolti divisa
per paesi, per un viaggio da intraprendere in proprio. Un ritratto sentimentale di tre
personaggi indimenticabili – oltre a Davide, Paulonia Zumo, addestratrice di cani che parla
molte lingue (e anche quelle di alcuni animali) e Nahuel Martinez, musicologo e mago – che
in questo viaggio incontrano, nell'altitudine che toglie il respiro, nel deserto che genera
allucinazioni di santi e arcangeli e spiriti e profezie, se stessi e il proprio limite.
DAVIDE TOFFOLO
Davide Toffolo è nato a Pordenone nel gennaio
del 1965. A Bologna ha frequentato la scuola di
fumetto di Andrea Pazienza e Lorenzo Mattotti. Vero
innovatore nel campo del fumetto e tra i maggiori
autori italiani di graphic novel, è uno degli autori
più originali e amati in Italia. Ha all'attivo numerose
opere tra le quali – solo per citarne alcune – Pasolini, Il
Re Bianco, L'inverno d'Italia e Très! Fumetti per il teatro,
L'autore di numerosi best seller ci racconta un viaggio senza fine
Graphic novel is dead. Motore di esperienze importanti come il
gruppo "Mondo Naif" e le riviste "Dinamite" e "Fandango", è molto amato anche per la
sua seconda identità, quella di cantante del gruppo art-rock Tre Allegri Ragazzi Morti.