Formato: cm 14,8 x 21,0 Pagine: 72 Colore: Colore Caratteristiche: Cartonato con sovraccoperta
Nella camera delle meraviglie
Mentre la guerra si fa sempre più vicina, Giona e Rebecca scoprono la wunderkammer di Zendak, guidati dai misteriosi indizi di Rachel. Le parole della bambina spettrale trovano terreno fertile in Giona, che comincia a occuparsi della camera delle meraviglie, restaurandola e arricchendola con pezzi sempre nuovi. Lazzaro cerca di mettere in guardia l'amico, rivelandogli che spesso le wunderkammer prendono il sopravvento fino a divorare il loro stesso creatore. Ma, incurante dell'avvertimento, Giona si lascia trascinare nell'oscuro piano di Rachel.
Rebecca non riesce a comprendere cosa stia accadendo al suo compagno e preoccupata lo guarda mutare inesorabilmente giorno dopo giorno. A poco a poco Giona arriverà a provare interesse solo per la collezione allontanandosi sempre più da lei. Mentre in paese viene celebrata la festa dei morti, Rebecca si trova invischiata in un terribile sogno a occhi aperti, tra oscuri procedimenti scientifici, rituali occulti e sinistre presenze che si annidano nella vecchia casa sulla scogliera.
Il perno centrale del terzo libro della serie "Le scienze inesatte" è la wunderkammer, un fenomeno che ha profonde radici storiche e non di rado, come nel caso di Giona, sfocia nell'ossessione e nel collezionismo maniacale. La camera delle meraviglie diventa un vero e proprio personaggio della storia, dotato di una duplice natura, di un'anima benigna e un'altra oscura, pronta a cannibalizzare il suo stesso conservatore. Tra animali impagliati, teste mummificate, scheletri delle più svariate specie e pregiati documenti d'epoca, in queste tavole Stefano Bessoni dà il meglio del suo stile originale e bizzarramente macabro.
Il viaggio nel paese delle scienze inesatte continua, facendo affiorare un aspetto nascosto dell'investigazione scientifica, quell'indole celata che spesso insegue scorciatoie e soluzioni nelle tetre discipline occulte.
Serie "Le scienze inesatte"
Una storia in quattro volumi in uscita a cadenza semestrale
In tempo di guerra, in un paese sperduto sulle coste dell'oceano, vivevano Giona e Rebecca. Lui era un illustratore, lei era una restauratrice di vecchi balocchi. Un giorno ereditarono una vecchia casa malandata, dove tanti anni prima aveva vissuto un anatomista dedito a strane pratiche mediche che sconfinavano nelle scienze occulte. Durante i lavori per rimettere a posto la casa, Giona cominciò a imbattersi in un piccolo spettro: Rachel, la figlia dell'anatomista, morta in tragiche circostanze. La funerea bambina spinse Giona a realizzare una sua wunderkammer e a intraprendere un astruso esperimento. Rebecca si sforzò di farlo desistere dal pericoloso progetto ma per lei fu l'inizio di un terribile sogno a occhi aperti...
"Le scienze inesatte" è una storia che Stefano Bessoni ha cominciato a immaginare quando ancora studiava all'Accademia di Belle Arti e aveva da poco abbandonato un faticoso percorso di studi scientifici. Erano gli anni in cui aveva scoperto il cinema di Peter Greenaway, si era appassionato al concetto di wunderkammer e ascoltava instancabilmente le ballate macabre di Nick Cave. A queste influenze si aggiunse poi l'incontro con tante altre suggestioni (Jan Svankmajer, i Quay Brothers, Joel Peter Witkin…) fino a delineare il primo nucleo di una favola macabra che avrebbe accompagnato l'autore diventando il taccuino aperto della sua poetica espressiva. Una storia che, dopo una gestazione di trent'anni, oggi viene pubblicata da #logosedizioni nell'inconfondibile stile di Stefano Bessoni.
L'autore:
Stefano Bessoni, regista, illustratore e animatore stop-motion, nasce nel 1965 a Roma, dove si diploma all'Accademia di Belle Arti. Dal 1989 realizza film sperimentali, installazioni videoteatrali e documentari, suscitando l'attenzione della critica. Negli anni '90 lavora per alcune società di produzione televisiva come operatore, direttore della fotografia e montatore. È stato docente di regia cinematografica presso la NUCT a Cinecittà e presso l'Accademia Griffith di Roma. Ha tenuto e tiene numerosi workshop in Italia e all'estero, presso scuole e festival specializzati. Insegna inoltre illustrazione e animazione stop-motion presso La Fabbrica delle Favole a Macerata.
Diversi i riconoscimenti ricevuti con i suoi ultimi film Canti della forca, riconosciuto di interesse culturale nazionale da parte del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, e Krokodyle, miglior film fantasy al 6° CINEFANTASY a San Paolo in Brasile, miglior film internazionale a PUERTO RICO HORROR FILM FEST 2011, Menzione Speciale al SITGES 2011 – 44° Festival Internacional de Cinema Fantastic de Catalunya, che si aggiunge a quella ottenuta al FANTASPOA 2011.
Con #logosedizioni ha pubblicato: Alice sotto terra (disponibile anche in inglese e in spagnolo), Canti della forca (disponibile anche in inglese), Homunculus, Mr Punch, Pinocchio, Stop-motion. La fabbrica delle meraviglie, Workshop di stop-motion. Primo livello (disponibile anche in inglese), Workshop di stop-motion. Secondo livello (disponibile anche in inglese), Wunderkammer, Oz, Rachel, Rebecca e Giona.
Formato: cm 14,8 x 21,0 Pagine: 60 Colore: Colore Caratteristiche: Cartonato
La storia di un piccolo spettro sperduto e malinconico e della sua Wunderkammer
Il primo libro della collana "Le scienze inesatte".
La piccola Rachel abita da sola in una vecchia casa sulla cima di una scogliera. Non vede i suoi genitori da tempo e non conosce altri bambini con cui giocare. La sua stanza è una Wunderkammer piena di scheletri, preparati anatomici, animali imbalsamati e altri strambi oggetti. Un giorno tre di queste meraviglie hanno preso vita, così ora Rachel ha tre amici: un coccodrillo impagliato, uno scheletro di coniglio e una bambola anatomica. Ma, nonostante la bizzarra compagnia, si sente ancora molto sola. Finché in una fredda notte di luna piena scopre una sorprendente verità su di sé...
Primo libro di una collana dedicata al mondo delle scienze inesatte, Rachel racconta la storia tragica di un piccolo spettro imprigionato da decine di anni in quello spazio intermedio tra la vita e la morte chiamato Camera di Swedenborg. La figura della protagonista è ispirata a una donna realmente vissuta in Olanda, Rachel Ruysch (1664 – 1750), figlia di Friederich Ruysch, un anatomista fiammingo passato alla storia per le sue preparazioni. Giacomo Leopardi lo trasformò in uno dei personaggi delle sue Operette Morali, nel "Dialogo di Federico Ruysch e delle sue mummie", un grottesco confronto tra l'anatomista e alcuni suoi preparati riguardo al presunto dolore che si avvertirebbe nella morte, nell'istante in cui l'anima abbandona il corpo. Ed è proprio prendendo spunto dal testo leopardiano che Stefano Bessoni ripensa la figura di Rachel facendone una creatura sospesa tra la vita e la morte, in attesa dell'istante in cui si compirà definitivamente il passaggio all'aldilà. Il destino di Rachel Ruysch in realtà era stato diverso: da piccola aveva aiutato brillantemente il padre nel suo lavoro e, una volta cresciuta, aveva abbandonato la medicina e l'anatomia, diventando un'ottima pittrice specializzata in nature morte e ritratti, una delle pochissime artiste dell'epoca di cui ci sia pervenuta notizia.
Una favola macabra in cui ritroveremo le tipiche immagini di Stefano Bessoni: scheletri, animali e personaggi buffi e macabri dalle teste enormi, gli occhi sbarrati e i sorrisi beffardi. Il primo capitolo di una storia appassionante di cui non vedrete l'ora di conoscere il seguito.
L'autore:
Stefano Bessoni, regista, illustratore e animatore stop-motion, nasce nel 1965 a Roma, dove si diploma all'Accademia di Belle Arti. Dal 1989 realizza film sperimentali, installazioni videoteatrali e documentari, suscitando l'attenzione della critica. Negli anni '90 lavora per alcune società di produzione televisiva come operatore, direttore della fotografia e montatore. È stato docente di regia cinematografica presso la NUCT a Cinecittà e presso l'Accademia Griffith di Roma. Ha tenuto e tiene numerosi workshop in Italia e all'estero, presso scuole e festival specializzati. Insegna inoltre illustrazione e animazione stop-motion presso La Fabbrica delle Favole a Macerata.
Diversi i riconoscimenti ricevuti con i suoi ultimi film Canti della forca, riconosciuto di interesse culturale nazionale da parte del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, e Krokodyle, miglior film fantasy al 6° CINEFANTASY a San Paolo in Brasile, miglior film internazionale a PUERTO RICO HORROR FILM FEST 2011, Menzione Speciale al SITGES 2011 – 44° Festival Internacional de Cinema Fantastic de Catalunya, che si aggiunge a quella ottenuta al FANTASPOA 2011.
Con #logosedizioni ha pubblicato: Alice sotto terra (disponibile anche in inglese e in spagnolo), Canti della forca (disponibile anche in inglese), Homunculus, Mr Punch, Pinocchio, Stop-motion. La fabbrica delle meraviglie, Workshop di stop-motion. Primo livello (disponibile anche in inglese), Workshop di stop-motion. Secondo livello (disponibile anche in inglese), Wunderkammer, Oz e Rachel.
Formato: cm 14,8 x 21,0 Pagine: 72 Colore: Colore Caratteristiche: Cartonato con sovraccoperta
In tempo di guerra, in un paese sperduto sulle coste dell'oceano, vivono Giona e Rebecca. Il piccolo borgo nel quale sono nati e cresciuti è popolato di persone dalle peculiari occupazioni, tutte in bilico tra il rigore scientifico e la fantasia più sfrenata: zoologi apocrifi, bibliografi immaginari, teratologi estetici, cravattologi. Giona e Rebecca sono innamorati fin da bambini e vorrebbero sposarsi, ma non possono permettersi una casa tutta loro. Riescono a coronare il loro sogno quando Giona eredita una vecchia dimora malandata sulla scogliera, dove molti anni prima aveva vissuto la piccola Rachel. Ma durante i lavori per ristrutturare la casa, Giona comincia a imbattersi nello spettro della bambina che sembra volere qualcosa da lui…
Il secondo volume della serie "Le scienze inesatte" si sposta dalla sospensione temporale nella quale si trova bloccata Rachel dopo la sua morte, sfociando in una vera e propria ghost story. Se il libro precedente rappresentava una sorta di prologo malinconico e macabro, qui Rachel diventa l'ingranaggio principale di un oscuro meccanismo nel quale Rebecca e Giona rimarranno invischiati, nonché lo spettrale filo conduttore per raccontare un paese lontano dal resto del mondo, popolato da un manipolo di personaggi bislacchi. I temi che affiorano nel dipanarsi della storia sono quelli fondamentali della poetica di Stefano Bessoni: le scienze anomale, la wunderkammer, la criptozoologia, la fabbricazione dell'homunculus e l'ossessione per la creazione e la cattura delle immagini. Le tavole dai vivaci colori ripropongono l'inconfondibile stile macabro dell'autore, suscitando di volta in volta tenerezza e raccapriccio. Ai grotteschi personaggi umani, con le loro teste enormi, i nasi arrossati e gli occhi strabuzzati, vengono ad affiancarsi bizzarre creature acquatiche, come gli architeuthis, i calamari giganti e l'hippocampus dispettosus, una particolare specie di cavalluccio marino. Tutti protagonisti di un viaggio affascinante nel Paese delle Scienze Inesatte, dove non esistono confini tra scienza e fantasia.
Serie "Le scienze inesatte"
Una storia in quattro volumi in uscita a cadenza semestrale
In tempo di guerra, in un paese sperduto sulle coste dell'oceano, vivevano Giona e Rebecca. Lui era un illustratore, lei era una restauratrice di vecchi balocchi. Un giorno ereditarono una vecchia casa malandata, dove tanti anni prima aveva vissuto un anatomista dedito a strane pratiche mediche che sconfinavano nelle scienze occulte. Durante i lavori per rimettere a posto la casa, Giona cominciò a imbattersi in un piccolo spettro: Rachel, la figlia dell'anatomista, morta in tragiche circostanze. La funerea bambina spinse Giona a realizzare una sua wunderkammer e a intraprendere un astruso esperimento. Rebecca si sforzò di farlo desistere dal pericoloso progetto ma per lei fu l'inizio di un terribile sogno a occhi aperti...
"Le scienze inesatte" è una storia che Stefano Bessoni ha cominciato a immaginare quando ancora studiava all'Accademia di Belle Arti e aveva da poco abbandonato un faticoso percorso di studi scientifici. Erano gli anni in cui aveva scoperto il cinema di Peter Greenaway, si era appassionato al concetto di wunderkammer e ascoltava instancabilmente le ballate macabre di Nick Cave. A queste influenze si aggiunse poi l'incontro con tante altre suggestioni (Jan Svankmajer, i Quay Brothers, Joel Peter Witkin…) fino a delineare il primo nucleo di una favola macabra che avrebbe accompagnato l'autore diventando il taccuino aperto della sua poetica espressiva. Una storia che, dopo una gestazione di trent'anni, oggi viene pubblicata da #logosedizioni nell'inconfondibile stile di Stefano Bessoni.
L'autore:
Stefano Bessoni, regista, illustratore e animatore stop-motion, nasce nel 1965 a Roma, dove si diploma all'Accademia di Belle Arti. Dal 1989 realizza film sperimentali, installazioni videoteatrali e documentari, suscitando l'attenzione della critica. Negli anni '90 lavora per alcune società di produzione televisiva come operatore, direttore della fotografia e montatore. È stato docente di regia cinematografica presso la NUCT a Cinecittà e presso l'Accademia Griffith di Roma. Ha tenuto e tiene numerosi workshop in Italia e all'estero, presso scuole e festival specializzati. Insegna inoltre illustrazione e animazione stop-motion presso La Fabbrica delle Favole a Macerata.
Diversi i riconoscimenti ricevuti con i suoi ultimi film Canti della forca, riconosciuto di interesse culturale nazionale da parte del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, e Krokodyle, miglior film fantasy al 6° CINEFANTASY a San Paolo in Brasile, miglior film internazionale a PUERTO RICO HORROR FILM FEST 2011, Menzione Speciale al SITGES 2011 – 44° Festival Internacional de Cinema Fantastic de Catalunya, che si aggiunge a quella ottenuta al FANTASPOA 2011.
Con #logosedizioni ha pubblicato: Alice sotto terra (disponibile anche in inglese e in spagnolo), Canti della forca (disponibile anche in inglese), Homunculus, Mr Punch, Pinocchio, Stop-motion. La fabbrica delle meraviglie, Workshop di stop-motion. Primo livello (disponibile anche in inglese), Workshop di stop-motion. Secondo livello (disponibile anche in inglese), Wunderkammer, Oz, Rachel e Rebecca.
Formato: cm 14,8 x 21,0 Pagine: 84 Colore: Colore Caratteristiche: cartonato
Il perno centrale di Theo, quarto e ultimo volume della serie "Le Scienze Inesatte" di Stefano Bessoni, è la creazione dell'omuncolo, un tema particolarmente caro all'autore, che lo aveva già affrontato nei suoi film e nel libro Homunculus, pubblicato da #logosedizioni nel 2011.
Bessoni si imbatté per la prima volta in questo strambo essere generato artificialmente più o meno nello stesso periodo in cui scoprì le Wunderkammer, mentre svolgeva ricerche in biblioteca per un film mai realizzato dedicato a Paracelso. Fu allora che scoprì, tra le altre cose, le varie ricette di fabbricazione degli omuncoli e le teorie dei preformisti, convinti che ogni spermatozoo contenga un minuscolo feto già formato. Ma riferimenti a questi esseri si possono trovare ovunque: dall'alchimia, dove assumono un significato ermetico e divengono il simbolo della creazione contro natura, fino alla letteratura, basti pensare al Faust di Goethe e al Frankenstein di Mary Shelley. E nell'ambito della scienza (quella ufficiale o "esatta") è impossibile non riconoscere punti di contatto tra i procedimenti della creazione dell'Homunculus e le tecniche di fecondazione artificiale.
L'Homunculus protagonista di questo libro è per così dire "figlio" di Giona e Rebecca, i due ragazzi che vivono nella casa un tempo appartenuta all'anatomista Balthazar Zendak. Ed è proprio seguendo la ricetta riportata nel diario di Zendak che la coppia, con l'aiuto dell'amico Lazzaro, riuscirà a generare un sostituto artificiale del bambino che non potrà mai avere. Con apprensione e qualche brivido di terrore seguiamo insieme a loro la nascita della strana creatura all'interno di un'ampolla colma di un miscuglio di bislacchi ingredienti: rugiada scesa dopo la Festa dei Morti, poltiglia di mandragola, il seme di Giona e il sangue di entrambi i ragazzi. Nutrito con il sangue del suo "creatore" e imprigionato nell'ampolla da cui riesce comunque a comunicare grazie a una mimica prodigiosa, lo strano bambino arriverà a sviluppare un'intelligenza eccezionale.
Con questo volume, la storia che Stefano Bessoni aveva cominciato a ideare trent'anni fa si avvia alla conclusione, che tuttavia non è una vera e propria fine, ma semplicemente un commiato da Rachel, Rebecca, Giona e i tanti bislacchi personaggi che hanno affollato le loro vicende. Il volume è anche un passaggio di consegne a favore di Theo, l'omuncolo cresciuto ma rimasto bambino, debitore della figura del piccolo Oskar protagonista del Tamburo di latta di Günter Grass. E sarà proprio Theo il protagonista di nuove avventure a venire.
Serie "Le scienze inesatte"
Una storia in quattro volumi in uscita a cadenza semestrale
In tempo di guerra, in un paese sperduto sulle coste dell'oceano, vivevano Giona e Rebecca. Lui era un illustratore, lei era una restauratrice di vecchi balocchi. Un giorno ereditarono una vecchia casa malandata, dove tanti anni prima aveva vissuto un anatomista dedito a strane pratiche mediche che sconfinavano nelle scienze occulte. Durante i lavori per rimettere a posto la casa, Giona cominciò a imbattersi in un piccolo spettro: Rachel, la figlia dell'anatomista, morta in tragiche circostanze. La funerea bambina spinse Giona a realizzare una sua Wunderkammere a intraprendere un astruso esperimento. Rebecca si sforzò di farlo desistere dal pericoloso progetto ma per lei fu l'inizio di un terribile sogno a occhi aperti...
"Le scienze inesatte" è una storia che Stefano Bessoni ha cominciato a immaginare quando ancora studiava all'Accademia di Belle Arti e aveva da poco abbandonato un faticoso percorso di studi scientifici. Erano gli anni in cui aveva scoperto il cinema di Peter Greenaway, si era appassionato al concetto di Wunderkammere ascoltava instancabilmente le ballate macabre di Nick Cave. A queste influenze si aggiunse poi l'incontro con tante altre suggestioni (Jan Svankmajer, i Quay Brothers, Joel Peter Witkin…) fino a delineare il primo nucleo di una favola macabra che avrebbe accompagnato l'autore diventando il taccuino aperto della sua poetica espressiva. Una storia che, dopo una gestazione di trent'anni, oggi viene pubblicata da #logosedizioni nell'inconfondibile stile di Stefano Bessoni.
L'autore:
Stefano Bessoni, regista, illustratore e animatore stop-motion, nasce nel 1965 a Roma, dove si diploma all'Accademia di Belle Arti. Dal 1989 realizza film sperimentali, installazioni videoteatrali e documentari, suscitando l'attenzione della critica. Negli anni '90 lavora per alcune società di produzione televisiva come operatore, direttore della fotografia e montatore. È stato docente di regia cinematografica presso la NUCT a Cinecittà e presso l'Accademia Griffith di Roma. Ha tenuto e tiene numerosi workshop in Italia e all'estero, presso scuole e festival specializzati. Insegna inoltre illustrazione e animazione stop-motion presso La Fabbrica delle Favole a Macerata.
Diversi i riconoscimenti ricevuti con i suoi ultimi film Canti della forca, riconosciuto di interesse culturale nazionale da parte del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, e Krokodyle, miglior film fantasy al 6° CINEFANTASY a San Paolo in Brasile, miglior film internazionale a PUERTO RICO HORROR FILM FEST 2011, Menzione Speciale al SITGES 2011 – 44° Festival Internacional de Cinema Fantastic de Catalunya, che si aggiunge a quella ottenuta al FANTASPOA 2011.
Con #logosedizioni ha pubblicato: Alice sotto terra (disponibile anche in inglese e in spagnolo), Canti della forca (disponibile anche in inglese), Homunculus, Mr Punch, Pinocchio, Stop-motion. La fabbrica delle meraviglie, Workshop di stop-motion. Primo livello (disponibile anche in inglese), Workshop di stop-motion. Secondo livello (disponibile anche in inglese), Wunderkammer, Oz, Rachel, Rebecca, Giona e Theo.
Formato: cm 22,0 x 29,0 Pagine: 96 Colore: b-n Caratteristiche: Brossura con ali
Frances è un graphic novel in tre episodi, ambientato in Svezia in un'epoca indeterminata – forse gli anni trenta – interamente realizzato a matita che affronta i temi della condizione della donna, della famiglia e dei pregiudizi, ma soprattutto del loro peso sull'individuo nel momento di fare le proprie scelte e di vivere liberamente.
I due personaggi principali Frances – una piccola orfana di padre – e Ada – la zia paterna, nubile, che vive con il padre di cui si prende cura – si trovano a dover vivere insieme, a conoscersi e confrontarsi. Con i loro punti di vista diversi e i loro diversi modi di porsi di fronte alle situazioni – quello adulto e quello bambino – crescono insieme alla cronaca familiare che si sviluppa nel corso dei tre capitoli e che ci farà conoscere tutti i personaggi che hanno determinato il corso degli avvenimenti.
Joanna Hellgren
Giovane autrice svedese, nata nel 1981 nella periferia di Stoccolma, dove ha trascorso gran parte della propria infanzia. Dopo gli studi di graphic design e illustrazione della Konstfack University College of Arts, Crafts and Design di Stoccolma, e presso l'accademia d'arte ESAG Penninghen, si trasferisce a Parigi, dove vive per alcuni anni. Nel 2008 pubblica i suoi primi due libri: Mon frère nocturne, poi selezionato per l'edizione 2009 del festival di fumetto d'Angoulême, e Frances, primo episodio di una serie che si comporrà di almeno tre volumi, nominato per il premio Artémisia 2009. L'infanzia è al centro delle opere di Joanna Hellgren e viene descritta con grande sensibilità attraverso il mondo interiore di un bambino.
Attualmente l'autrice vive a Stoccolma, lavora a progetti di graphic design, illustrazione e fumetto e i suoi disegni vengono regolarmente pubblicati su diverse riviste, fra le quali anche l'italiana Internazionale. Ha partecipato a progetti collettivi in Francia, Finlandia, Italia e Stati Uniti.
Formato: cm 21,5 x 16,5 Pagine: 64 Colore: Colore Caratteristiche: Cartonato
Tra il fumetto e l'albo illustrato, questo grazioso volume non può che incantare il pubblico di tutte le età.
L'incontro tra un bambino e un lupo affamato che mentre sgranocchia il cibo procuratogli dal nuovo amichetto, impara come comportarsi da lupo.
Deplhine Perret è una giovane illistratrice francese nata nel 1980. Nel 2003 ha conseguito il diploma in illustrazione presso la Scuola di Arti Decorative di Strasburgo, dopo aver frequentato fino al 2000 il liceo La Martiniere di Lione, indirizzo grafica. Autrice ed illustratrice di una dozzina di libri, altrettanti sono anche i volumi di cui ha curato la sola parte grafica.
Formato: cm 21,0 x 27,0 Pagine: 408 Colore: Colore Caratteristiche: Cartonato con sovraccoperta
Una celebrazione dei pastelli di Lorenzo Mattotti: i suoi colori unici in 408 pagine che raccolgono 309 illustrazioni di grande formato.
Un catalogo dei lavori a pastello tratti dalla sua vastissima produzione dove i colori che contraddistinguono la poetica di Mattotti definiscono corpi e spazi per raccontare feste e turbamenti, gioia e inquietudine, passioni e incubi. Il libro raccoglie le opere realizzate per illustrare copertine di libri, del magazine The New Yorker, festival cinematografici e molto altro ancora. Ritratti e panorami, paesaggio urbani e immaginari, tutto il mondo di Lorenzo Mattotti descritto attraverso la matericità calda dei pastelli e la potenza evocativa dei suoi colori.
Lorenzo Mattotti vive e lavora a Parigi. Terminati gli studi di architettura, pubblica i suoi primi fumetti alla fine degli anni '70 e, all'inizio degli anni '80, fonda con altri artisti il collettivo Valvoline. Nel 1984 realizza Fuochi, che viene accolto come un evento nel mondo del fumetto e si aggiudica importanti premi internazionali. Il suo lavoro, da Incidenti a Stigmate (quest'ultimo pubblicato da Einaudi), passando per Signor Spartaco, Doctor Nefasto, L'uomo alla finestra e numerosi altri titoli, evolve nel segno costante di una grande coerenza e, al contempo, dell'eclettismo di un artista che sceglie di esplorare continuamente nuovi territori. Oggi i suoi libri sono tradotti in tutto il mondo, mentre i suoi disegni appaiono su riviste e quotidiani quali The New Yorker, Le Monde, Das Magazin, Süddeutsche Zeitung, Le nouvel Observateur, Corriere della Sera e la Repubblica. Nell'ambito della moda, Mattotti interpreta i modelli dei più noti stilisti sulla rivista Vanity e, nel 2010, realizza tutte le copertine del mensile Domus. Illustra vari libri per l'infanzia, tra cui Pinocchio ed Eugenio, che nel 1993 si aggiudica il Grand Prix di Bratislava, uno dei massimi riconoscimenti nel settore dell'editoria per ragazzi. Numerose le sue esposizioni personali, tra cui l'antologica al Palazzo delle Esposizioni di Roma, al Frans Hals Museum di Haarlem e, più di recente, ai Musei di Porta Romana di Milano. Mattotti realizza copertine, campagne pubblicitarie e manifesti, tra gli altri per il Festival di Cannes, nel 2000, e per l'Estate Romana. Tra le sue ultime pubblicazioni: Jekyll & Hyde (2002) e Il rumore della brina (2003) per Einaudi e, nello stesso periodo, I manifesti di Mattotti (2002) e Angkor (2003) per Nuages; nel 2008, Appunti sul paesaggio per Tricromia e Le avventure di Pinocchio per la collana "I Millenni" di Einaudi; nel 2009, Hansel e Gretel per Orecchio Acerbo/Gallimard. Nel 2010, da una collaborazione con Lou Reed nasce l'opera The Raven (Il corvo, Einaudi, 2012). Nel 2004, contribuisce al film Eros di Wong Kar-wai, Steven Soderbergh e Michelangelo Antonioni, curando i segmenti di presentazione di ogni episodio. Nel 2007 realizza uno dei sei episodi del film d'animazione collettivo Peur(s) du noir – Paure del buio. Nel 2011 lavora alle sequenze animate del film di Charles Nemes, Il Etait une fois... Peut-être pas e nel 2012 porta a termine gli sfondi e i personaggi del film d'animazione Pinocchio di Enzo D'Alò. Nel 2012 Logos ha inaugurato la collana "Works", una pubblicazione sistematica dei suoi lavori, con un primo volume dedicato alle illustrazioni a pastello. Nel 2013, sempre per Logos, esce l'opera visionaria Oltremai che viene esposta alla Pinacoteca di Bologna. Realizza infine nel 2014 Vietnam per la collana "Travel Book" di Louis Vuitton. L'universo di Mattotti spazia ormai, senza soluzione di continuità, tra fumetto, pittura, illustrazione e cinema d'animazione.
Formato: cm 19,5 x 25,5 Pagine: 96 Colore: Colore Caratteristiche: brossura con ali
Piccolo Vampiro vive in una vecchia casa infestata da fantasmi e mostri gentili: l'elegante signora Pandora, che è la sua mamma, il Capitano dei Morti, un tempo alla guida dell'Olandese Volante, un cane tutto rosso che non a caso si chiama Pomodoro, Margherita, un tontolone amante della cacca, Oftalmo, il mostro con tre occhi, Claudio, una specie di uomo-coccodrillo che va in monopattino… Una brigata di strane creature che, più che paura, mettono buon umore. È vero, di tanto in tanto i mostri cedono alla vecchia abitudine di mangiare le persone, volano battute un po' macabre e minacce scherzose che lì per lì vengono prese sul serio… Ma Piccolo Vampiro e i suoi mostruosi amici sono sempre pronti ad aiutarsi a vicenda e a escogitare impensabili strategie in vista di obiettivi comuni. Ad esempio, permettere a Piccolo Vampiro di andare a scuola come gli altri bambini anche se non può uscire di giorno, o aiutare Michel, il suo migliore amico, a prendersi una rivincita contro un bullo, o ancora salvare tre cani fuggiti da un laboratorio dove vengono usati come cavie per sperimentare rossetti e dentifrici. Solo che questi generosi personaggi sono un tantino maldestri e tendono a innescare catene di rocambolesche (dis)avventure che tengono i lettori col fiato sospeso e il sorriso sulle labbra.
Il primo volume che #logosedizioni dedica a Piccolo Vampiro e ai suoi stravaganti amici comprende tre storie spassose e al tempo stesso avvincenti – Piccolo Vampiro va a scuola, Piccolo Vampiro fa Kung Fu, La società per la Protezione dei Cani – raccontate con il tratto leggero e giocoso di Joann Sfar e i deliziosi colori di Walter. Attingendo alle storie ebraiche che un tempo gli raccontava sua nonna, Sfar riesce a costruire un universo pieno di fantasia e tenerezza che farà la felicità di tutti i bambini. E anche degli adulti.
L'autore:
Nato a Nizza nel 1971, Joann Sfar è un autore di fumetti prolifico e pieno di talento, che si destreggia con abilità tra i disegni e la sceneggiatura. Nel 1994 ha pubblicato il suo primo libro a fumetti, Ossour Hyrsidoux, e a partire dal 2000 ha riscosso un crescente successo di pubblico e critica, ottenendo numerosi premi ad Angoulême. Collabora con la stampa, illustra classici della filosofia e ha all'attivo numerosi albi a fumetti, molti dei quali sono stati tradotti in italiano. Tra questi, vari volumi delle serie Troll, Merlino, Socrate il semicane, La Fortezza, Merlino, Professor Bell, Sardina dello spazio. Nel 2004 ha ricevuto il premio speciale Grand Prix de la ville d'Angoulême per il trentesimo anniversario della manifestazione. Nel 2010 ha diretto il film musicale Gainsbourg (vie héroïque), adattamento di una sua graphic novel, e nel 2011 il film d'animazione Il gatto del rabbino, tratto dalla sua omonima serie a fumetti.
Formato: cm 17,0 x 24,0 Pagine: 88 Colore: Colore Caratteristiche: Brossurata
La stop-motion funziona esattamente come l'animazione tradizionale, dove ogni variazione di movimento viene prima disegnata e poi fotografata, ma la differenza consiste nell'utilizzo di soggetti tridimensionali snodabili, inseriti in veri e propri set in miniatura, illuminati e gestiti esattamente come nella ripresa dal vero. È una tecnica più diretta e tangibile, con una profondità dimensionale e un impatto fortemente materico. Un tempo la realizzazione di animazioni richiedeva costose e complicate attrezzature mentre oggi, grazie allo sviluppo delle tecniche digitali, per ottenere buoni risultati bastano una fotocamera e un computer. Occorre tuttavia tener presente che, pur trattandosi di una tecnica concettualmente semplice, la stop-motion richiede dedizione e soprattutto infinita pazienza. Dopo la pubblicazione del manuale Stop-motion. La fabbrica delle meraviglie, Stefano Bessoni torna ad approfondire questa tecnica di animazione attraverso un laboratorio articolato in due volumi illustrati, corrispondenti al primo e al secondo livello dei workshop che tiene abitualmente in Italia e all'estero. Con uno stile chiaro e appassionato, l'autore condivide la propria esperienza raccogliendo i principi basilari e tutte le informazioni di natura tecnica e pratica che servono per creare animazioni stop-motion. Questo primo volume illustra come realizzare un'animazione a passo uno, come gestirla attraverso un software, che tipo di attrezzatura usare e quali sono i principi base da rispettare per ottenere un buon risultato. Viene inoltre proposta una serie di esercizi e successivamente sono affrontate le tecniche più semplici come la claymation e la cut-out animation. Il volume si conclude infine con la personale lezione di un grande maestro della stop-motion, Barry Purves, che sarà senz'altro di grande aiuto e ispirazione per chiunque desideri cimentarsi in questa appassionante forma d'arte.
Disponibile anche in inglese
L'autore:
Stefano Bessoni, regista, illustratore e animatore stop-motion, nasce nel 1965 a Roma, dove si diploma all'Accademia di Belle Arti. Dal 1989 realizza film sperimentali, installazioni videoteatrali e documentari, suscitando l'attenzione della critica. Negli anni '90 lavora per alcune società di produzione televisiva come operatore, direttore della fotografia e montatore. È stato docente di regia cinematografica presso la NUCT a Cinecittà e presso l'Accademia Griffith di Roma. Ha tenuto e tiene numerosi workshop in Italia e all'estero, presso scuole e festival specializzati. Insegna inoltre illustrazione e animazione stop-motion presso La Fabbrica delle Favole a Macerata.
Diversi i riconoscimenti ricevuti con i suoi ultimi film Canti della forca, riconosciuto di interesse culturale nazionale da parte del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, e Krokodyle, miglior film fantasy al 6° CINEFANTASY a San Paolo in Brasile, miglior film internazionale a PUERTO RICO HORROR FILM FEST 2011, Menzione Speciale al SITGES 2011 – 44° Festival Internacional de Cinema Fantastic de Catalunya, che si aggiunge a quella ottenuta al FANTASPOA 2011.
Con #logosedizioni ha pubblicato: Alice sotto terra (disponibile anche in inglese e in spagnolo), Canti della forca (disponibile anche in inglese), Homunculus, Mr Punch, Pinocchio, Stop-motion. La fabbrica delle meraviglie, Workshop di stop-motion. Primo livello (disponibile anche in inglese), Workshop di stop-motion. Secondo livello (disponibile anche in inglese), Wunderkammer e Oz.
Formato: cm 22,0 x 29,0 Pagine: 128 Colore: b-n Caratteristiche: Brossura con ali
Il secondo episodio di Frances.
Frances è un graphic novel in tre episodi, ambientato in Svezia in un'epoca indeterminata – forse gli anni trenta – interamente realizzato a matita che affronta i temi della condizione della donna, della famiglia e dei pregiudizi, ma soprattutto del loro peso sull'individuo nel momento di fare le proprie scelte e di vivere liberamente.
I due personaggi principali Frances – una piccola orfana di padre – e Ada – la zia paterna, nubile, che vive con il padre di cui si prende cura – si trovano a dover vivere insieme, a conoscersi e confrontarsi. Con i loro punti di vista diversi e i loro diversi modi di porsi di fronte alle situazioni – quello adulto e quello bambino – crescono insieme alla cronaca familiare che si sviluppa nel corso dei tre capitoli e che ci farà conoscere tutti i personaggi che hanno determinato il corso degli avvenimenti.
Joanna Hellgren
Giovane autrice svedese, nata nel 1981 nella periferia di Stoccolma, dove ha trascorso gran parte della propria infanzia. Dopo gli studi di graphic design e illustrazione della Konstfack University College of Arts, Crafts and Design di Stoccolma, e presso l'accademia d'arte ESAG Penninghen, si trasferisce a Parigi, dove vive per alcuni anni. Nel 2008 pubblica i suoi primi due libri: Mon frère nocturne, poi selezionato per l'edizione 2009 del festival di fumetto d'Angoulême, e Frances, primo episodio di una serie che si comporrà di almeno tre volumi, nominato per il premio Artémisia 2009. L'infanzia è al centro delle opere di Joanna Hellgren e viene descritta con grande sensibilità attraverso il mondo interiore di un bambino.
Attualmente l'autrice vive a Stoccolma, lavora a progetti di graphic design, illustrazione e fumetto e i suoi disegni vengono regolarmente pubblicati su diverse riviste, fra le quali anche l'italiana Internazionale. Ha partecipato a progetti collettivi in Francia, Finlandia, Italia e Stati Uniti.