Formato: cm 20,0 x 27,3 Pagine: 144 Colore: Colore Caratteristiche: Brossura con ali
Lorenzo Mattotti. Covers for the New Yorker vuole documentare la ventennale collaborazione tra il più amato e noto illustratore italiano e una delle riviste più autorevoli del giornalismo statunitense. Questo volume raccoglie per la prima volta le 32 copertine disegnate da Mattotti per The New Yorker, insieme a numerosi schizzi preparatori inediti. L'intento è quello di mostrare il processo creativo da cui nasce la copertina di una grande rivista, anche avvalendosi del prezioso contributo di un saggio scritto dall'art director Françoise Mouly, che mette in luce il dialogo instaurato con l'artista nel corso della lunga collaborazione. A questo proposito alcuni dei bellissimi pastelli di Mattotti saranno corredati da brevi testi che raccontano retroscena e aneddoti sulla loro creazione.
Oltre alle copertine il libro presenta una selezione delle innumerevoli illustrazioni realizzate da Mattotti a corredo di articoli contenuti nella rivista: si spazia da ritratti di grandi nomi del cinema, della letteratura e dell'arte, tra cui Lana Turner, Gong Li, Konstantinos Kavafis, a speciali sulla moda (nel 1994 Mattotti è l'inviato di The New Yorker alle sfilate d'autunno a Parigi), fino a disegni finalizzati a descrivere complessi fatti di attualità.
Il volume, curato da Melania Gazzotti, anche autrice di un saggio biografico sulla straordinaria carriera dell'illustratore, viene pubblicato in occasione di una mostra che verrà inaugurata presso l'Istituto italiano di cultura di New York il 6 febbraio 2018 e proseguirà fino all'8 marzo.
Lorenzo Mattotti vive e lavora a Parigi. Terminati gli studi di architettura, pubblica i suoi primi fumetti alla fine degli anni '70 e, all'inizio degli anni '80, fonda con altri artisti il collettivo Valvoline. Nel 1984 realizza Fuochi, che viene accolto come un evento nel mondo del fumetto e si aggiudica importanti premi internazionali. Il suo lavoro, da Incidenti a Stigmate (quest'ultimo pubblicato da Einaudi), passando per Signor Spartaco, Doctor Nefasto, L'uomo alla finestra e numerosi altri titoli, evolve nel segno costante di una grande coerenza e, al contempo, dell'eclettismo di un artista che sceglie di esplorare continuamente nuovi territori. Oggi i suoi libri sono tradotti in tutto il mondo, mentre i suoi disegni appaiono su riviste e quotidiani quali The New Yorker, Le Monde, Das Magazin, Süddeutsche Zeitung, Le nouvel Observateur, Corriere della Sera e la Repubblica. Nell'ambito della moda, Mattotti interpreta i modelli dei più noti stilisti sulla rivista Vanity e, nel 2010, realizza tutte le copertine del mensile Domus. Illustra vari libri per l'infanzia, tra cui Pinocchio ed Eugenio, che nel 1993 si aggiudica il Grand Prix di Bratislava, uno dei massimi riconoscimenti nel settore dell'editoria per ragazzi. Numerose le sue esposizioni personali, tra cui l'antologica al Palazzo delle Esposizioni di Roma, al Frans Hals Museum di Haarlem e, più di recente, ai Musei di Porta Romana di Milano. Mattotti realizza copertine, campagne pubblicitarie e manifesti, tra gli altri per il Festival di Cannes, nel 2000, e per l'Estate Romana. Tra le sue ultime pubblicazioni: Jekyll & Hyde (2002) e Il rumore della brina (2003) per Einaudi e, nello stesso periodo, I manifesti di Mattotti (2002) e Angkor (2003) per Nuages; nel 2008, Appunti sul paesaggio per Tricromia e Le avventure di Pinocchio per la collana "I Millenni" di Einaudi; nel 2009, Hansel e Gretel per Orecchio Acerbo/Gallimard, le cui incredidili illustrazioni affiancano i testi di Neil Gaiman nell'edizione americana. Nel 2010, da una collaborazione con Lou Reed nasce l'opera The Raven (Il corvo, Einaudi, 2012). Nel 2004, contribuisce al film Eros di Wong Kar-wai, Steven Soderbergh e Michelangelo Antonioni, curando i segmenti di presentazione di ogni episodio. Nel 2007 realizza uno dei sei episodi del film d'animazione collettivo Peur(s) du noir – Paure del buio. Nel 2011 lavora alle sequenze animate del film di Charles Nemes, Il Etait une fois... peut-être pas e nel 2012 porta a termine gli sfondi e i personaggi del film d'animazione Pinocchio di Enzo D'Alò. Nel 2012 #logosedizioni ha inaugurato la collana "Works", una pubblicazione sistematica dei suoi lavori, con un primo volume dedicato alle illustrazioni a pastello, seguito dal volume dedicato al mondo della moda. Nel 2013, sempre per #logosedizioni, esce l'opera visionaria Oltremai che viene esposta alla Pinacoteca di Bologna. Realizza infine nel 2014 Vietnam per la collana "Travel Book" di Louis Vuitton. Alla ricerca constante di un linguaggio in grado di spingersi oltre i confini esistenti, le opere variegate di Mattotti sono state raccolte nella mostra Sconfini, il cui catalogo di esposizione è stato pubblicato nel 2016 presso #logosedizioni. Nel 2017 Mattotti torna a collaborare con Jerry Kramsky, realizzando un nuovo graphic novel dal respiro epico, Ghirlanda (#logosedizioni), capace di trasportare il lettore nei più profondi meandri dei sogni. L'universo di Mattotti spazia ormai, senza soluzione di continuità, tra fumetto, pittura, illustrazione e cinema d'animazione.
Con #logosedizioni ha pubblicato: La stanza, Mattotti Works 1, Oltremai, Stanze, Venezia - limited edition, Venezia - Scavando nell'acqua, Mattotti Works 2 - Moda/Fashion, Nell'acqua, Oltremai - trade edition, Sconfini, Ghirlanda, Blind e Covers for the New Yorker.
Formato: cm 17,0 x 24,0 Pagine: 104 Colore: Colore Caratteristiche: Brossura con ali
Nelle fiabe classiche, succede che la protagonista si allontani dal mondo in cui vive e, trasportata da un tornado, cadendo in una tana, attraversando uno specchio o spiccando il volo grazie a una polvere di fata, raggiunga un altro piano di realtà, dominato da leggi completamente differenti. E che con i suoi nuovi compagni inizi poi un viaggio di scoperta attraverso scenari surreali.
Nel mondo in cui viviamo noi, tuttavia, non abbiamo accesso al Paese delle Meraviglie, al Regno di Oz né all'Isola che non c'è. La cosa più simile a un altro mondo arriva forse solo in seguito alla morte.
È questa l'idea di fondo di Malaria, un graphic novel che ruota intorno alla morte di una bambina e alla conseguente angoscia dei suoi genitori, i quali non sopportano l'idea che la loro piccola Natalia possa continuare a "esistere" in un altro mondo tutta sola e impaurita.
Ma non è detto che dopo la morte tutto sia buio e paura. Si può, ad esempio, incontrare un granchietto dispettoso e testardo che ti costringe ad affrontare luoghi e realtà che prima ti spaventavano. E ci si può imbattere in curiosi personaggi con cui farsi compagnia durante il viaggio: eleganti signori con una corda al collo, vecchietti simili a chiocciole dai curiosi copricapi, bizzarri soldati con un enorme buco nel petto. E poi, durante la strada, capita magari che il buco possa chiudersi, le corde cadere dal collo e la paura svanire.
Grazie a Jali, il passaggio all'altro mondo si trasforma in una meravigliosa esperienza resa attraverso sobrie tavole in bianco e nero dall'esecuzione grandiosa, capaci di alternare il più piccolo dettaglio a campi aperti di enormi dimensioni.
Nell'introduzione firmata dall'esperto di fumetti Gerardo Vilches leggiamo che, a sette anni da L'ultimo grande viaggio di Olivier Duveau, con Malaria Jali fa ritorno "a quel mondo poetico tutto suo fatto di morte e solitudine, ma anche di tenerezza e amicizia. Nelle pagine delle sue storie, Jali si sente libero. Gioca con la composizione, si lascia andare a esperimenti grafici, combina scenari tetri con l'innocenza infantile. E così facendo crea, ancora una volta, un'opera fantastica".
José Ángel Labari Ilundain, Jali (Pamplona, 1977), si laurea in Belle arti presso l'Università di Barcellona. Inizia a creare i suoi primi fumetti all'età di 12 anni e dal 1997 pubblica regolarmente su fanzine e riviste quali Amaníaco, La Comictiva e Mala Impresión. Dal 1999 i suoi lavori entrano a far parte di monografie che gli garantiscono crescente visibilità. Partecipa inoltre a interessanti progetti collettivi come Tapa roja (Ediciones Sins Entido, 2003) e Mentiroso mentiroso (Warner España, 2008), disco-libro di Iván Ferreiro in cui traduce in fumetto tre canzoni del musicista.
Nel 2004 si distingue con Plexiglas (#logosedizioni, 2013), con cui si aggiudica il Premio Junceda de ilustración e la candidatura a migliore opera e autore rivelazione al Salón Internacional del Cómic di Barcellona nel 2005. Nel graphic novel successivo, L'ultimo grande viaggio di Olivier Duveau (2009; #logosedizioni, 2012), il suo sguardo a volte tenero a volte crudele, come la vita, raggiunge vette sorprendenti di lirismo visivo. Non svegliate l'essere che dorme (2012; #logosedizioni, 2013) comprende il racconto inedito che dà il titolo alla raccolta e recupera alcuni dei suoi primi lavori. Malaria è il suo ultimo lavoro.
Formato: cm 17,0 x 24,0 Pagine: 104 Colore: b-n Caratteristiche: Brossura con ali
Selezione ufficiale Angouleme 2009
Tra un mese Jakob compirà dieci anni. Jakob vive solo con la madre, che gli parla spesso dell'altro Jakob, il primogenito morto il giorno del suo decimo compleanno. Per la madre, Jakob, nato nove mesi dopo l'incidente del fratello, è la reincarnazione del primo figlio.
Inevitabilmente il bambino crede che la storia si ripeterà…
Joanna Hellgren evoca con pudore e delicatezza la violenza psicologica al centro della quale si trova un bambino, tra un madre che vede in lui la reincarnazione di un figlio perduto e un padre che preferisce sfuggire al dolore.
Joanna Hellgren
Giovane autrice svedese, nata nel 1981 nella periferia di Stoccolma, dove ha trascorso gran parte della propria infanzia. Dopo gli studi di graphic design e illustrazione della Konstfack University College of Arts, Crafts and Design di Stoccolma, e presso l'accademia d'arte ESAG Penninghen, si trasferisce a Parigi, dove vive per alcuni anni. Nel 2008 pubblica i suoi primi due libri: Mon frère nocturne, poi selezionato per l'edizione 2009 del festival di fumetto d'Angoulême, e Frances, primo episodio di una serie che si comporrà di almeno tre volumi, nominato per il premio Artémisia 2009. L'infanzia è al centro delle opere di Joanna Hellgren e viene descritta con grande sensibilità attraverso il mondo interiore di un bambino.
Attualmente l'autrice vive a Stoccolma, lavora a progetti di graphic design, illustrazione e fumetto e i suoi disegni vengono regolarmente pubblicati su diverse riviste, fra le quali anche l'italiana Internazionale. Ha partecipato a progetti collettivi in Francia, Finlandia, Italia e Stati Uniti.
Formato: cm 32,0 x 42,0 Pagine: 128 Colore: Colore Caratteristiche: cartonato con dorso cucito a vista
"Dopo il mio lavoro su Hansel & Gretel, i due protagonisti della fiaba sono usciti dal bosco e hanno lasciato la scena ad altri abitanti di quella foresta archetipica. Ho cominciato a creare immagini narrative evocandole sul momento, lavorando con pennelli e inchiostro di china direttamente sulla carta, senza schizzi o altre mediazioni. Questa piena libertà che mi sono preso mi obbligava paradossalmente a un'estrema concentrazione sul soggetto e sulla composizione del disegno. Tutto doveva essere contenuto, svolgersi in quell'unica tavola. Ho l'impressione che la mente, in questi casi, si metta all'ascolto di lontani echi narrativi, di storie, simboli e immagini, visti in altri periodi della mia vita. Scava nella memoria e va a pescare immagini rimaste impresse nella mia pinacoteca personale, creando strane associazioni, mescolando miti, personaggi, luoghi. Piano piano si è concretizzato un universo fiabesco senza riferimenti precisi a storie esistenti, un racconto per immagini molto personale, dove la luce e il buio vestono un ruolo da protagonisti."
Lorenzo Mattotti
"OLTREMAI racconta il raccontare, non con parole ma per figure, quale emerge dal disegnare senza progetto, dal suo scandagliare il profondo. La figurazione emerge dalla foresta grafica, dal groviglio di inchiostro nero e luce della carta risparmiata dall'invasione dell'inchiostro; segni bianchi e segni neri che, avvinghiandosi e confondendosi, producono figure. In questi racconti improvvisati in bianco e nero nessun filtro che sia evidente limita l'artista. Non esprimono testi ma storie terribili e innocenti, come quelle dei sogni, non tutte chiarificabili, non tutte memorizzabili, non tutte dominabili. Più che vere allora, perché esprimono l'immaginario più imprendibile dell'artista, talmente suo da rendere qualunque soggetto altrettanto libero di sentire e vibrare, immaginando sul proprio fondo di mistero."
Luigi Ficacci
soprintendente di Bologna
Questo lavoro di Lorenzo Mattotti è stato protagonista dell'omonima mostra in programma alla Pinacoteca Nazionale di Bologna dal 22 febbraio al 7 aprile 2013, proprio nei giorni in cui il capoluogo emiliano si anima grazie al festival internazionale del fumetto BilBolBul, che ha ospitato Oltremai tra i propri eventi, e la Bologna Children's Bookfair, due manifestazioni che fanno di Bologna un centro di riferimento per l'illustrazione, il fumetto e l'arte.
Lorenzo Mattotti vive e lavora a Parigi. Terminati gli studi di architettura, pubblica i suoi primi fumetti alla fine degli anni '70 e, all'inizio degli anni '80, fonda con altri artisti il collettivo Valvoline. Nel 1984 realizza Fuochi, che viene accolto come un evento nel mondo del fumetto e si aggiudica importanti premi internazionali. Il suo lavoro, da Incidenti a Stigmate (quest'ultimo pubblicato da Einaudi), passando per Signor Spartaco, Doctor Nefasto, L'uomo alla finestra e numerosi altri titoli, evolve nel segno costante di una grande coerenza e, al contempo, dell'eclettismo di un artista che sceglie di esplorare continuamente nuovi territori. Oggi i suoi libri sono tradotti in tutto il mondo, mentre i suoi disegni appaiono su riviste e quotidiani quali The New Yorker, Le Monde, Das Magazin, Süddeutsche Zeitung, Le nouvel Observateur, Corriere della Sera e la Repubblica. Nell'ambito della moda, Mattotti interpreta i modelli dei più noti stilisti sulla rivista Vanity e, nel 2010, realizza tutte le copertine del mensile Domus. Illustra vari libri per l'infanzia, tra cui Pinocchio ed Eugenio, che nel 1993 si aggiudica il Grand Prix di Bratislava, uno dei massimi riconoscimenti nel settore dell'editoria per ragazzi. Numerose le sue esposizioni personali, tra cui l'antologica al Palazzo delle Esposizioni di Roma, al Frans Hals Museum di Haarlem e, più di recente, ai Musei di Porta Romana di Milano. Mattotti realizza copertine, campagne pubblicitarie e manifesti, tra gli altri per il Festival di Cannes, nel 2000, e per l'Estate Romana. Tra le sue ultime pubblicazioni: Jekyll & Hyde (2002) e Il rumore della brina (2003) per Einaudi e, nello stesso periodo, I manifesti di Mattotti (2002) e Angkor (2003) per Nuages; nel 2008, Appunti sul paesaggio per Tricromia e Le avventure di Pinocchio per la collana "I Millenni" di Einaudi; nel 2009, Hansel e Gretel per Orecchio Acerbo/Gallimard. Nel 2010, da una collaborazione con Lou Reed nasce l'opera The Raven (Il corvo, Einaudi, 2012). Nel 2004, contribuisce al film Eros di Wong Kar-wai, Steven Soderbergh e Michelangelo Antonioni, curando i segmenti di presentazione di ogni episodio. Nel 2007 realizza uno dei sei episodi del film d'animazione collettivo Peur(s) du noir – Paure del buio. Nel 2011 lavora alle sequenze animate del film di Charles Nemes, Il Etait une fois... Peut-être pas e nel 2012 porta a termine gli sfondi e i personaggi del film d'animazione Pinocchio di Enzo D'Alò. Nel 2012 #logosedizioni ha inaugurato la collana "Works", una pubblicazione sistematica dei suoi lavori, con un primo volume dedicato alle illustrazioni a pastello. Nel 2013, sempre per #logosedizioni, esce l'opera visionaria Oltremai che viene esposta alla Pinacoteca di Bologna. Realizza infine nel 2014 Vietnam per la collana "Travel Book" di Louis Vuitton. L'universo di Mattotti spazia ormai, senza soluzione di continuità, tra fumetto, pittura, illustrazione e cinema d'animazione.
Formato: cm 21,0x 26,0 Pagine: 68 Colore: Colore Caratteristiche: Cartonata
Come già in Alice Sotto Terra, Stefano Bessoni riprende uno dei personaggi più amati della sua infanzia per personalizzarne le gesta con uno stile narrativo agile e fiorito e le sue riconoscibilissime immagini macabre e divertenti. Il suo sguardo è quello di un naturalista dall'animo vittoriano, diviso tra la passione per gli insetti, l'anatomia umana, gli scheletri, gli spettri, la fotografia. Lungi dal seguire fedelmente le arcinote vicende narrate da Collodi, l'autore mette in scena il burattino e lo stralunato circo di personaggi che gli ruota attorno dotandoli di tutto ciò che la fantasia lo ha portato a immaginare al di là del testo scritto. Il Pinocchio di Bessoni si nutre delle suggestioni del famoso sceneggiato di Luigi Comencini e delle illustrazioni di Enrico Mazzanti e Carlo Chiostri e le contamina con influenze shelleyane e lombrosiane. Nato probabilmente da una grossa radice di mandragola cresciuta ai piedi di una forca, Pinocchio è una creatura bizzarra che reca le stigmate anatomiche del "delinquente nato" di Cesare Lombroso e la perturbante diversità del Frankenstein di Mary Shelley. Si unisce così a quella vasta schiera di esseri creati sovvertendo le regole naturali, infelici per vocazione e freak a ogni costo. Insieme a lui gli altri personaggi delineano un'irresistibile galleria di caricature macabre: Geppetto è ingobbito, sdentato e dal naso rubizzo; il grillo parlante color verde smeraldo ha un cappello a cilindro, occhi iper-sproporzionati e due sghangherate file di denti; Mangiafoco è una montagna di capelli, baffi e barba da cui spuntano due occhi malvagi e gli immancabili dentacci; la fata turchina è una macilenta fanciulla dalla chioma enorme, che nutre un affettuoso interesse per Pinocchio e in particolare per il suo naso lungo e turgido. Una reinterpretazione di un grande classico che, andando al di là dell'ambito della narrativa per bambini, rivendica il proprio status di opera letteraria gotica o romantica, nel solco di Hoffman e Poe.
L'autore e illustratore:
Stefano Bessoni, regista, illustratore e animatore stop-motion, nasce nel 1965 a Roma, dove si diploma all'Accademia di Belle Arti. Dal 1989 realizza film sperimentali, installazioni videoteatrali e documentari, suscitando l'attenzione della critica. Negli anni '90 lavora per alcune società di produzione televisiva come operatore, direttore della fotografia e montatore. È stato docente di regia cinematografica presso la NUCT a Cinecittà e presso l'Accademia Griffith di Roma. Ha tenuto e tiene numerosi workshop in Italia e all'estero, presso scuole e festival specializzati. Insegna inoltre illustrazione e animazione stop-motion presso La Fabbrica delle Favole a Macerata.
Diversi i riconoscimenti ricevuti con i suoi ultimi film Canti della forca, riconosciuto di interesse culturale nazionale da parte del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, e Krokodyle, miglior film fantasy al 6° CINEFANTASY a San Paolo in Brasile, miglior film internazionale a PUERTO RICO HORROR FILM FEST 2011, Menzione Speciale al SITGES 2011 – 44° Festival Internacional de Cinema Fantastic de Catalunya, che si aggiunge a quella ottenuta al FANTASPOA 2011.
Con #logosedizioni ha pubblicato: Alice sotto terra (disponibile anche in inglese e in spagnolo), Canti della forca (disponibile anche in inglese), Homunculus, Mr Punch, Pinocchio, Stop-motion. La fabbrica delle meraviglie, Workshop di stop-motion. Primo livello e Wunderkammer.
Formato: cm 17,0 x 24,0 Pagine: 160 Colore: Colore Caratteristiche: Brossura con ali
Nomination per la migliore opera spagnola al Salón Internacional del cómic di Barcellona 2005
Il protagonista? Un tipo timido e con un frigorifero al posto del busto che affitta un letto in una fabbrica abbandonata, lontano dalla città. Il coinquilino arrogante? Un becchino, con un water al posto del cappello, che fa il furbo. Il coinquilino brontolone? L'altro becchino, con la testa in un televisore, asociale e propenso alle sentenze lapidarie. La ragazza? Una nuova vicina, che vive in un camper separata dai tre da un burrone che di notte scompare. L'astronauta? Poteva forse mancare l'astronauta? La sua navicella si è schiantata sulla luna e gli impedisce di tornare dal suo amore. E poi, ovviamente, il bambino Yogurt (scaduto, poverino), i saggi della città… tutto normale, nell'universo di Jali.
Nella sua prima opera di successo, Jali (José Ángel Labari) ci permette di avvicinarci al suo strano universo personale, popolato da personaggi grotteschi e a volte teneri, e pervaso da un costante senso di meraviglia.
Formato: cm 17,0 x 24,0 Pagine: 122 Colore: Colore Caratteristiche: Brossura con ali
Psiconauti è una narrazione poetica, intensa, nella quale non mancano la tenerezza, l'amore, l'amicizia e la speranza di un futuro migliore.
Dinky e Birdboy, i due protagonisti, desiderano sfuggire alle proprie esistenze, scappare dalla loro opacità, alienandosi e rifugiandosi nelle sostanze stupefacenti.
"Una storia sulle barriere che trovano coloro che non rientrano nella normalità. Tenerezza e crudeltà in ugual misura, nello stile Tim Burton, ma con guanti da boxe. " Andrés S. Braun. EP3 El País
Promessa del fumetto spagnolo, Alberto Vázquez,1980, inizia a studiare Belle Arti in Galizia per poi completare i suoi studi a Barcellona, nella scuola della Massana. Con il nuovo millennio si appassiona di fumetto.
Psiconauti, di Alberto Vázquez, è finalmente un lungometraggio
Pedro Rivero si è innamorato del graphic novel e nel 2012 assieme all'autore hanno realizzato una prima riduzione cinematografica dell'opera di Vázquez con il cortometraggio Birdboy, vincitore quello stesso anno del Premio Goya per il miglior cortometraggio di animazione.
Nel 2015 Vázquez e Rivero hanno finalmente terminato il lungometraggio Psiconautas, the forgotten children, presentato nella sezione Zabaltegi del San Sebastián Film Festival, e vincitore del Primo Premio Lungometraggi al ToHorror Film Fest 2016, in cui estendono e approfondiscono le tematiche e lo stile di cui hanno dato prova in Birdboy, basandosi sul graphic novel del 2006. Nel film torniamo a incontrare Birdboy e Dinki, in lotta per fuggire da un'isola su cui si è abbattuto un disastro ambientale: Birdboy isolandosi dal mondo, Dinki intraprendendo un rischioso viaggio nella speranza che Birdboy la accompagni. Il film coinvolge per la forza dei personaggi, nel racconto di un mondo metaforico difficilmente dimenticabile. Ha la forza di un nuovo classico.
Illustratore sporadico per El País settimanale ha ricevuto svariate menzioni per Miglior Disegno, Sceneggiatura e Opera nel Salone del fumetto di Barcellona.
Formato: cm 17,0 x 24,0 Pagine: 208 Colore: Colore Caratteristiche: Cartonato
Premio come autore rivelazione al Saló de Cómic de Barcelona 2012
Complessi edipici non risolti, rivalità fra fratelli, genitori assenti (anche se non fisicamente), bambini che vivono nel proprio mondo, adolescenti eccentrici e con una sensibilità "diversa"… Un mondo diverso, realista e magico, tra l'ingenuo e conturbante, in cui il lettore si addentra, perdendosi nel tratto di Lola Lorente che gioca con le sottigliezze dei paradossi della giovane età, che oscilla tra l'innocenza e la crudeltà, la violenza e il gioco.
Lola Lorente
Nel 2006 vincitrice del INJUVE award of illustration.
Nata nel 1980 a Bigastro, piccola cittadina nel sud della Spagna, si è laureata in belle arti all'Università Politecnica di Valencia, specializzandosi poi in illustrazione alla scuola Messana di Barcellona.
I suoi lavori sono stati pubblicati sulle pagine di diverse riviste di fumetti come Nosotros Somos Los Muertos, Humo, Tos o Fanzine Enfermo, collettivo fra i più conosciuti in Spagna. Nominata nel 2007 autrice rivelazione alla Fiera Internazionale del Fumetto di Barcellona, ha vinto numerosi premi, tra cui lo INJUVE award of illustration nel 2006. Lavora come docente e illustratrice freelance, collaborando con giornali e riviste spagnole come SMODA de El País, La Vanguardia, o Diario Público.
Sangue del mio sangue è il suo primo Graphic Novel, realizzato con il sostegno della Fondazione Arte e Diritto, durante un periodo di residenza presso la Maison des Auteurs de Angoulême (Francia).
Formato: cm 19,0 x 19,0 Pagine: 172 Colore: Colore Caratteristiche: Brossurata
LA FABBRICA DELLE MERAVIGLIE...
"Dimenticate i colori sgargianti dei cartoni animati per bambini, gli animaletti canterini dei film della Disney e le storie tranquillizzanti per famigliole felici con lieto fine assicurato, perché la stop-motion è la parte nascosta dell'animazione, quella più misteriosa, oscura, perturbante, quella che le persone 'normali' generalmente cercano di evitare e che spesso frettolosamente tendono a etichettare come inquietante. I materiali prediletti degli autori che fanno stop-motion sono le ossa, gli stracci, i vecchi balocchi e gli oggetti dimenticati in soffitte polverose e i temi affrontati sconfinano spesso nel gotico e nel macabro, ma se si perde quella ritrosia ingiustificata, quel timore iniziale che a volte può infondere sensazioni sbagliate, si potrà scoprire un mondo meraviglioso, forse un po' sinistro, ma sicuramente affascinante e coinvolgente. Da sempre considerata la sorella più piccola, bruttarella e un po' birichina dell'animazione tradizionale, la stop-motion si è vista a un certo punto superare con altezzosità anche dall'avvento dell'animazione 3D e proprio come Cenerentola aveva bisogno dell'intervento di una fata che con i suoi incantesimi rimettesse a posto le cose e facesse finalmente giustizia. Un bel giorno questa fata arrivò, aveva i capelli arruffati, forse mai pettinati in vita sua, il volto scavato e il sorriso dell'eterno fanciullo, veniva da Burbank e si chiamava Tim Burton." – Stefano Bessoni
Con l'introduzione scritta da Barry JC Purves, ecco che Stefano Bessoni allestisce un manuale illustrato dedicato all'animazione stop-motion. Partendo da Cosa è la stop-motion?, ne analizza la storia e le tecniche, prima di passare alla descrizione passo passo e corredata da dettagliate fotografie della fabbricazione di un burattino per le vostre animazioni, senza trascurare la preparazione del set, l'utilizzo di Dragonframe e le tecniche di montaggio e postproduzione, concludendo con una carrellata su alcuni film in stop-motion che, se non l'avete già fatto, dovete assolutamente vedere, tra cui Něco z Alenky (Qualcosa di Alice) e Lekce Faust (Lezione di Faust) di Jan Švankmajer, Rigoletto di Barry JC Purves, The maker di Christopher Kezelos, La noria di Karla Castañeda e naturalmente il suo Canti della forca.
L'autore e illustratore:
Stefano Bessoni, regista, illustratore e animatore stop-motion, nasce nel 1965 a Roma, dove si diploma all'Accademia di Belle Arti. Dal 1989 realizza film sperimentali, installazioni videoteatrali e documentari, suscitando l'attenzione della critica. Negli anni '90 lavora per alcune società di produzione televisiva come operatore, direttore della fotografia e montatore. È stato docente di regia cinematografica presso la NUCT a Cinecittà e presso l'Accademia Griffith di Roma. Ha tenuto e tiene numerosi workshop in Italia e all'estero, presso scuole e festival specializzati. Insegna inoltre illustrazione e animazione stop-motion presso La Fabbrica delle Favole a Macerata.
Diversi i riconoscimenti ricevuti con i suoi ultimi film Canti della forca, riconosciuto di interesse culturale nazionale da parte del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, e Krokodyle, miglior film fantasy al 6° CINEFANTASY a San Paolo in Brasile, miglior film internazionale a PUERTO RICO HORROR FILM FEST 2011, Menzione Speciale al SITGES 2011 – 44° Festival Internacional de Cinema Fantastic de Catalunya, che si aggiunge a quella ottenuta al FANTASPOA 2011.
Con #logosedizioni ha pubblicato: Alice sotto terra (disponibile anche in inglese e in spagnolo), Canti della forca (disponibile anche in inglese), Homunculus, Mr Punch, Pinocchio, Stop-motion. La fabbrica delle meraviglie, Workshop di stop-motion. Primo livello e Wunderkammer.
Film:
2013 Canti della forca – Prod. e distr. Interzone Visions (Italia)
2011 Krokodyle – Prod. Interzone Visions (Italia) www.krokodyle.com
2009 Imago mortis – Prod. Pixstar (Italia) / Telecinco Cinema (Spagna) – Distr. Medusa (Italia) / Telecinco Cinema (Spagna) – Film riconosciuto di interesse culturale nazionale – Interpreti: Alberto Amarilla, Oona Chaplin, Alex Angulo, Leticia Dolera, Geraldine Chaplin, Francesco Carnelutti, Jun Ichikawa
2005 Frammenti di scienze inesatte – Prod. White Shark Production
Premi e riconoscimenti:
2013 Canti della forca: Riconoscimento dell'interesse culturale nazionale da parte del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali Direzione Cinema
2012 Krokodyle: Miglior film per ragazzi, fascia 16-25 anni, e Menzione speciale della giuria di qualità al Vittorio Veneto Film Festival 2012, Festival internazionale di cinema per ragazzi
2011 Krokodyle: Menzione Speciale, Méliès d'Argento al Sitges, Festival Internacional de Cinema Fantàstic de Catalunya, Sitges, Spagna; Miglior film internazionale al Puerto Rico Horror Film Fest, Puerto Rico, USA; Miglior film fantasy al CineFantasy, San Paolo, Brasile; Miglior film, Migliore fotografia, Migliore scenografia, Migliori costumi al Festival del Cinema della Ciociaria "Nino Manfredi", Frosinone, Italia; Menzione d'onore per il miglior contributo artistico al Fantaspoa 2011, Porto Alegre, Brasile
2006 Imago mortis: Riconoscimento dell'interesse culturale nazionale del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali Direzione Cinema
2006 Frammenti di scienze inesatte: Primo premio, sezione lungometraggi, al Fano International Film Festival; Premio della Giuria Giovani al Festival Valdarno Cinema Fedic; Miglior lungometraggio al Tenebria Film Festival, Roma; Evento speciale a Filmvideo, Mostra Internazionale del Cortometraggio di Montecatini Terme; Evento speciale (Orrende "prime" visioni) al PesarHorrorFest.
Formato: cm 14,8 x 21,0 Pagine: 48 Colore: b-n Caratteristiche: Cartonato
Una collezione speciale fatta di Naturalia, Artificialia e Mirabilia
Un libro illustrato pieno di meraviglie racchiuse nella Camera di Stefano Bessoni.
"La wunderkammer...
tante piccole meraviglie, cose naturali o artificiali, oggetti che suscitano stupore e qualche volta anche orrore."
La parola Wunderkammer significa letteralmente "camera delle meraviglie" e indica un contenitore, un luogo, uno spazio nel quale vengono conservate decine, centinaia, migliaia di oggetti. Oggetti reali o immaginari, che suscitano un'attrazione irrefrenabile, che incarnano fantasie, sogni e ossessioni.
La Wunderkammer è un microcosmo a sé, una sorta di museo-non-museo, un gioco di specchi, di richiami dove è fantastico smarrirsi. La camera delle meraviglie cresce e prende forma assieme al suo artefice, e l'artefice ne diviene l'anima, il motore, il corpo, gli arti, lo strumento di raccolta.
Bisogna però stare attenti che la Wunderkammer non prenda il sopravvento fino a divorare il suo stesso creatore, trasformandolo nell'ultimo pezzo della raccolta, nel tassello finale, nell'ultima meraviglia che dovrebbe completare ciò che per sua natura completabile non è.
Questa Wunderkammer di carta, opera di Stefano Bessoni, racchiude tre personaggi e tre camere delle meraviglie, in una serie di disegni originali, tra il grottesco, il fantastico e l'esilarante.
Naturalia: Jonah Zalkowsky raccoglie oggetti naturali. Nella sua wunderkammer sono custoditi piccoli tesori che la morte ha voluto congelare trasformandoli in macabre meraviglie.
Artificialia: Nella wunderkammer di Ezechiel Tadeusz Baum ci sono tanti mostri, alcuni reali e molti posticci. Baum è un cultore della scultura tassidermica. Quando non trova esemplari veri, li crea con le sue mani e con la sua immaginazione.
Mirabilia: Rebecca Kowalski raccoglie, restaura e conserva vecchi balocchi, pupazzi, marionette, bambole, burattini meccanici, automi...
L'autore e illustratore:
Stefano Bessoni, regista, illustratore e animatore stop-motion, nasce nel 1965 a Roma, dove si diploma all'Accademia di Belle Arti. Dal 1989 realizza film sperimentali, installazioni videoteatrali e documentari, suscitando l'attenzione della critica. Negli anni '90 lavora per alcune società di produzione televisiva come operatore, direttore della fotografia e montatore. È stato docente di regia cinematografica presso la NUCT a Cinecittà e presso l'Accademia Griffith di Roma. Ha tenuto e tiene numerosi workshop in Italia e all'estero, presso scuole e festival specializzati. Insegna inoltre illustrazione e animazione stop-motion presso La Fabbrica delle Favole a Macerata.
Diversi i riconoscimenti ricevuti con i suoi ultimi film Canti della forca, riconosciuto di interesse culturale nazionale da parte del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, e Krokodyle, miglior film fantasy al 6° CINEFANTASY a San Paolo in Brasile, miglior film internazionale a PUERTO RICO HORROR FILM FEST 2011, Menzione Speciale al SITGES 2011 – 44° Festival Internacional de Cinema Fantastic de Catalunya, che si aggiunge a quella ottenuta al FANTASPOA 2011.
Con #logosedizioni ha pubblicato: Alice sotto terra (disponibile anche in inglese e in spagnolo), Canti della forca (disponibile anche in inglese), Homunculus, Mr Punch, Pinocchio, Stop-motion. La fabbrica delle meraviglie, Workshop di stop-motion. Primo livello e Wunderkammer.