È uscito il nuovo numero della rivista "Hamelin" con un approfondimento sulla figura del migrante.
Su tutti quei ragazzi che in aula, in biblioteca, durante gli incontri, spesso occupano le ultime file e di rado intervengono. Coloro che non si distinguono dal resto della classe se non per un copricapo, un abito lungo dai colori sgargianti. Ragazze e ragazzi forti di una singolarità che è costretta, per forze di cose, nei limiti soffocanti di un Gruppo, di una generalissima Differenza, difficile da contenere, da comprendere, da definire. Sono stranieri? Migranti? Immigrati? Extracomunitari? Come si possono avvicinare, farli entrare nel vivo di una storia, appassionarli alla lettura? Di quali strumenti hanno bisogno?
Com'è cambiata la natura dei fumetti nell'era del graphic novel? Qual è oggi la loro posizione nel sistema culturale? A dieci anni dalla prima edizione di BilBOlbul. Festival internazionale di fumetto, autori, critici e operatori riflettono sulle recenti evoluzioni di un'arte quantomai vitale, ma ancora poco compresa.
La copertina e la quarta sono di Marino Neri.
IN QUESTO NUMERO:
LO STATO DEL FUMETTO
– Il colore e la forma della memoria: un'intervista a Chris Ware • Kevin Larimer
- La maggiore età del fumetto. L'era del graphic novel• Emilio Varrà
- Dal digitale all'universale. Ragionare sul fumetto online per discutere il fumetto tradizionale • Lorenzo Ghetti
- Le autoproduzioni conquisteranno il mondo? • Alessandro Lise
- Questa ossessione per il racconto. Conversazione sul disegno nei fumetti • Alessandro Tota, Manuele Fior
- A cosa serve il testo in un fumetto? Riflessioni di uno scrittore sulla narrazione per immagini • Francesco Pacifico
BILBOLBUL: STORIA DI UN FESTIVAL
– L'idea di un festival e le sue conseguenze • Matteo Stefanelli
- L'immagine di BilBOlbul
- Un discorso sul desiderio • a cura di Elena Orlandi e Alessio Trabacchini
- L'anno scorso a BilBOlbul. Cinque autori raccontano cinque mostre del Festival
Ma davvero è possibile catturare l'autenticità dell'infanzia? Questo è l'interrogativo che ha guidato la costruzione di questo numero della rivista e ci ha portato da una parte a scavare nel passato, alla ricerca e analisi di altre rappresentazionei dell'infanzia che sono diventate codice genetico del nostro immaginario, dall'altra di riconoscere e segnalare quegli autori che, oggi, perseverano nel tentativo di catturarla nelle pagine e di cercare lì i propri lettori.
La copertina e la quarta sono di Anouk Ricard.
Le illustrazioni interne sono di Kalina Muhova.
INDICE
– Non abbiamo mai smesso di mangiare i bambini • Giusi Quarenghi
– Dell'indugiare: elogio dell'infanzia • Martino Negri
– Jerry • Giorgia Grilli
– Dream Days: nostalgia d'infanzia • Barbara Servidori
– Ci salveranno le bambine del nord? Perchè l'infanzia non ha bisogno di ribellarsi • Giordana Piccinini
– Come in uno specchio, in modo oscuro. Intervista a Frances Hardinge • A cura di Nicola Galli Laforest e Barabra Servidori
– Il lettore piccolo • Nicoletta Gramantieri
LETTURE
– Guus Kijer. Nel segno di una leggerezzza lirica e riflessiva • Martino Negri
– Maria Parr. Sotto il segno di Astrid • Nicola Galli Laforest
– Jerri Spinelli o del prendere a mano le minuzie del quotidiano • Nicoletta Gramantieri
– Frida Nilsson. Narrazioni "ecologiche" per bambini e bambine • Federica Rampazzo
– Jutta Richter • Marilisa Malizia
– Claude Ponti. Pontificare. v. tr. [costruire geografie d'infanzia] • Ilaria Tontardini
– Piccole donne crescono (anche con i fumetti) • Emanuele Rosso