Corea, giorni nostri. Kim Mun Bin è un ragazzo come tutti gli altri: è uno studente che ama scherzare, divertirsi e spiare le ragazze, e se la cava anche bene con il kendo. Ma in fondo in fondo, qualcosa non va. Un incubo lo perseguita e una misteriosa donna dai capelli neri vestita di abiti antichi sembra cercare ogni volta di volerlo uccidere. Sembra strano, ma Mun Bin, nella sua mente, possiede ricordi di un altro tempo. Ricordi sbiaditi, dapprima, ma che a poco a poco si fanno vividi, tanto da poterli toccare con mano, tanto da diventare realtà. Per Mun Bin è uno shock incredibile capire di trovarsi a vivere in Koryo, la Corea del tredicesimo secolo; e per di più in un momento molto delicato, quello in cui, per un banale incidente, la Mongolia decide di fare guerra alla Corea...
In un sapiente intreccio narrativo tra passato e presente, Noh Mi- Young, questa sorprendente autrice, ci mostra una situazione ai limiti del sogno e dell'immaginazione, dove realtà, fantasia e Storia, si fondono e confondono in un mix davvero affascinante.
La principessa Ah-Than-Ah-Das, con un sotterfugio, riesce a dimostrare la sua validità nell'arte della guerra e ad avere una chance nell'esercito. È affiancata da un nuovo, enigmatico personaggio, Sali Tayi, il glaciale, cinico e risoluto generale dell'esercito mongolo. Viene preparato un piano per attaccare Koryo; e tutto questo accade mentre ancora Kim Mun Bin vive una difficile crisi esistenziale, diviso come è tra la sua situazione presente e quelli che sono i ricordi di quando era un semplice studente nella Corea del presente. L'incontro con un monaco potrebbe essere il modo per sciogliere ogni suo dubbio, in realtà la sua confusione aumenterà...ma non ci sarà tempo per farsi domande troppo complesse, perché la guerra tra la Mongolia e Koryo sta esplodendo e Mun Bin si trova in una situazione particolarmente anomala e imbarazzante...
Continua questa interessante saga ambientata nel medioevo coreano, tinta di sangue e scene particolarmente crude e realistiche, ma di grande impatto emotivo.
La battaglia tra i mongoli e il popolo di Koryo sta per infuriare, caratterizzata dalla spietata strategia di guerra di Sali Tayi. La principessa Ah-Than-Ah-Das comunica al generale mongolo la presenza, nell'esercito di Koryo, del generale Kyung Sohn Kim, padre di Kim Mun Bin, uomo dotato di particolare forza e intelligenza. Intanto, Kyung Sohn Kim si trova nella fortezza di Ghu-Zhu e Sali Tayi, assetato di sangue, non vede l'ora di poter battersi con lui. Aiutato dal tradimento di alcuni coreani, l'esercito mongolo in breve assale la fortezza di Ghu-Zhu, dimezzando l'esercito di Koryo. Ma proprio nel momento di massima difficoltà, il generale Kyung Sohn si trova a comandare un esercito di dodici valorosi coreani, che si scagliano con grande coraggio contro la ben più numerosa orda mongola. È una carneficina, segnata dalla fratellanza del popolo coreano, ma anche dall'urlo di dolore del generale Kyung Sohn.
Tutto questo mentre nel palazzo in cui vive l'ancora incerto Kim Mun Bin, arriva la notizia della guerra e il ragazzo, mentre dorme, sogna qualcosa di orribile… diventerà realtà il suo sogno?
In questo ottavo volume di Sal Le Top Noh Mi Young accantona momentaneamente le efferate descrizioni degli orrori della guerra tra mongoli e coreani per soffermarsi sull'approfondimento della psicologia dei tre protagonisti del suo emozionante racconto.
L'annuncio del matrimonio combinato tra Sartaq e Al T'an Ha Das scatena un acceso diverbio tra i due, lasciando in entrambi un profondo turbamento.
Veniamo così a conoscenza, assieme al passato dello spietato generale, del suo lato più umano e insospettabile; mentre la bellissima principessa mongola si vede costretta a combattere quotidianamente contro i pregiudizi che la vorrebbero adatta solo a ricoprire il ruolo di sposa e madre.
Nel frattempo il destino di Sakyong si delinea sempre più nitidamente, grazie anche alle visioni che la "sorella" defunta continua a inviargli in sogno. L'ora della vendetta e del ritorno a casa si staranno finalmente avvicinando o le macchinazioni del destino avranno in serbo ancora nuove sorprese?
Kim Sa Kyong si rende conto che non è in grado di uccidere in battaglia degli uomini di Koryo, e nottetempo decide di darsi alla fuga, ma viene inseguito, ferito e catturato dallo stesso Sartaq. La sua esecuzione è fissata per il giorno successivo, tuttavia grazie all'aiuto di uno dei suoi compagni riesce a mettersi in salvo assieme alla principessa. Mentre Sa Kyong e Al T'an Ha Das sono al riparo in un tempio vengono attaccati da un gruppo di miliziani di Koryo. La principessa viene ferita, ma l'improvviso arrivo di Dang K'u mandato da Sartaq fa si che venga portata indietro all'accampamento mongolo. Sa Kyong rimane invece con la milizia, che si scopre essere nulla di più che un gruppo di contadini guidati dal giovane monaco conosciuto oltre un anno prima in compagnia del maestro più anziano. Sartaq in modi bruschi esterna i suoi sentimenti nei confronti della principessa, la quale è convinta che dopo l'accaduto della fuga verrà rimandata a Karakorum. Nel frattempo Sa Kyong incontra dapprima il maestro anziano, e successivamente alla guida dei contadini del villaggio sconfigge un gruppo di avanguardie dell'esercito di Koryo.
I contadini del villaggio in cui si è rifugiato Kim Sakyŏng riescono a mettere in fuga i Mongoli, ma uno di quest'ultimi riferisce al generale Sartaq di averlo visto al loro comando, e il generale mongolo decide di occuparsi personalmente della faccenda. Nel frattempo Sakyŏng ha un sogno dove incontra nuovamente la misteriosa ragazza dai capelli neri e vede, sempre nel sogno, peggiorare le condizioni di salute del monaco anziano. I mongoli, guidati da Sartaq, attaccano nuovamente il villaggio; gli abitanti tentano di difendersi, ma vengono sopraffatti da un tranello teso dai loro avversari. Sakyŏng giunge sul luogo dello scontro troppo tardi, e incontrandovi non solo la principessa Al T'an Ha Das, ma anche Sartaq, si da alla fuga. Nottetempo decide di recarsi nel luogo dove hanno riparato i mongoli, e si trova nuovamente faccia a faccia con lo stesso Sartaq.