Nato nel 1971 e pubblicato con grande successo di pubblico in Italia e all'estero fino al 1990, anno della prematura scomparsa del suo autore, Gigitex è un fumetto umoristico che trae ispirazione dal genere cinematografico degli spaghetti western. Con un tratto grafico originale, in cui sono tuttavia ben visibili le influenze di grandi maestri del fumetto italiano come Jacovitti, Peroni, Bonvi, Cavazzano e della scuola franco-belga, Simioni sviluppa le avventure di Gigitex, un pistolero dal cuore d'oro e dalla fama spesso sopravvalutata, e del suo abbondante e ingombrante alter-ego onirico Gigifat. A far da comprimari tutta una serie di personaggi che sono la chiara trasposizione in chiave western di certe figure tipiche della vita di paese nostrana, talché l'effetto comico è assicurato. L'edizione, che raccoglie le storie pubblicate tra il 1982 e il 1988 e realizzata recuperando le tavole originali dell'autore, è curata da Franco Carrara, storico amico e collaboratore di Alberto Simioni, con la postfazione a cura di Giuseppe Pollicelli.
Dopo più di un secolo di felicissima e intensa vita sui palcoscenici, L'importanza di chiamarsi Ernesto, probabilmente la più nota delle opere di Oscar Wilde è ora anche un brillante e ironico fumetto a strisce. L'Inghilterra delle buone maniere e dell'alta società mirabilmente tratteggiata da Wilde riprende così vita in un dedalo di equivoci e deliziose contraddizioni. Amori, bugie, situazioni ai limiti dell'assurdo e improbabili cappellini faranno capire all'accorto lettore che davvero non c'è nulla di più bello ed essenziale al mondo dell'importanza di essere franco. La commedia più brillante di Oscar Wilde qui si fa fumetto, adottando e facendo propria la tradizionale scansione in quattro tempi delle gag tipica delle grandi strisce umoristiche americane. Ogni quattro vignette, striscia dopo striscia, il lettore verrà accompagnato verso lo scioglimento della trama, senza tuttavia tradire la consueta battuta che la conclusione di ogni striscia esige, ritmando così le vicende della nota pièce in un crescendo di risate e colpi di scena.
È decisamente singolare il detenuto n. 35, alias Pietro, uno dei primi personaggi umoristici nati dal pennino graffiante di Giuliano, già apprezzata firma storica de Il Male e di molte altre riviste satiriche. Pietro è infatti un ergastolano decisamente atipico perché è un ergastolano vero, di quelli cioè in prigione da una vita, dimenticato lì da una giustizia vecchio stile mai intaccata da riforme, condoni, amnistie o qualsivoglia sconto di pena. Ma Pietro di tutto questo non se ne cruccia, anzi, è ben felice di stare in carcere e dal carcere organizzare con furbesca maestria la vita propria e di chi gli sta attorno. In fondo, se la vita è una galera, stare in galera forse può essere la miglior difesa dalla vita. Pigramente sornione, Pietro si è talmente adattato all'ambiente da farlo proprio, nel senso che del carcare in cui è detenuto ne è pure il legittimo proprietario (e nel libro ci spiega anche come ci sia riuscito). A far da spalla alle sue surreali vicende vari personaggi sono chiamati in causa di quando in quando: la guardia, i compagni di cella, il direttore, ecc... incontri più o meno occasionali di un ergastolo lungo 32 km e mezzo perché è in chilometri che a Pietro piace misurare la durata della sua pena).
Un ricettario ormai non lo si nega più a nessuno. Lo scrivono con novella e impeccabile competenza giornalisti, medici, sportivi, politici, veline, casalinghe blogger, mezzibusti televisivi e anche busti interi e forse, prima o poi, anche qualche cardinale. Anche i cani hanno il loro ricettario, ovviamente scritto da un cane. Potevamo forse stare da meno? Certo che no. Così ecco il nostro personalissimo libro di cucina, ma non uno dei tanti che affollano gli scaffali di librerie e supermercati, bensì un ricettario umoristico illustrato, il primo di questo tipo. Qui, infatti, oltre alle ricette, tutte rigorosamente collaudate, per amor della cultura s'intende, dall'équipe di Nonna Farina con apposite serate culinarie all'uopo dedicate, il contorno è dato dalle tavole umoristiche di Salvetti. A corroborare il tutto si inframezzano poi qua e là, giusto per stuzzicare l'appetito e la convivialità, gustosissimi enogastronomici racconti d'autore, spaziando da classici evergreen come Jerome K. Jerome, Fucini o Boccaccio fino alla proposta di validi autori contemporanei come Marco Bottoni, Pier Giorgio Viberti e Nuccia Isgrò. Avremmo potuto cercare un titolo altisonante, che strizzasse l'occhio al marketing e alle vendite, e fare un po' come certi chef, bravi tanto nelle parole quanto con le pentole, che guarniscono un semplice brodino di pomposi quanto aerei effluvi letterari, tuttavia ci sarebbe sembrato di uscir dal seminato. Così, per amor di genuinità, di quella schietta franchezza, a volte anche ruvida, che, crediamo, si accompagni sovente alla buona cucina quanto al ben essere, al buon umore, allo stare bene in compagnia, abbiamo scelto un nome che "gratta" in bocca e che sia in grado di esprimere l'ironia e la spensieratezza che abbiamo messo in questo progetto gastroumoristico (neologismo coniato per l'occasione e che a breve troverà spazio anche nel Devoto-Oli). Ecco questo è, molto semplicemente, Il cucinaccio, un'agile guida al buonumore e al buon mangiare, ricca di idee e di suggerimenti, per cucinare e stare in allegria in famiglia e con gli amici. A proposito, il libro è umoristico, ma le ricette sono tutte vere, collaudate, semplici da preparare ma comunque in grado di farvi fare un figurone se organizzate una cena tra amici.
Formato: 20,5 x 14 cm Pagine: 152 Colore: b/n Caratteristiche: brossurato
Finalmente scherzosamente chiariti, dopo anni di ricerche, tutti i punti oscuri del calcio. Modi di dire, regolamenti segreti, magnifici sporchi trucchi per segnare, la storia di illustri sconosciuti e, dulcis in fundo, le comic strip della serie Ultras, per conoscere tutto quello che avreste sempre voluto sapere sul calcio ma che nessuno vi ha mai spiegato.
Prefazione di Alberto Brandi.
Formato: 14 x 20,5 cm Pagine: 144 Colore: b/n Caratteristiche: brossurato
Prendete un papà di nome Gio, poi prendete una mamma di nome Cris, quindi aggiungete un figlio dall'aria sbarazzina di nome Ricky, amante di dinosauri, iguane e similari, e il mix è fatto.
All'apparenza potrebbe sembrare una famiglia normale, ma poi, con la lettura, si scoprirà un figlio filosofo a sua insaputa e con un sense of humour travolgente, un marito-papà che, oltre a essere degno di nota per il suo prorompente e caratteristico nasone a pera, è anche un grande pasticcione e, infine, una mamma-moglie che, come le sue amiche, cerca conferme nel consorte, inevitabilmente disilluse, al proprio ideale di principe azzurro.
Chi leggerà questo libro non potrà dunque non ritrovarsi nelle piccole grandi storie quotidiane di Gio, Cris & Ricky; la loro, infatti, non è una famiglia da carosello, tutta rose e fiori, ma una famiglia che, come la maggior parte delle famiglie reali, ha i suoi problemi di coppia, di lavoro, di scuola e di amicizia, problemi che qui, tuttavia, sono sempre contornati da un pizzico di bonaria ironia per strappare a ogni lettore un grasso e grosso sorriso.
Formato: 20,5 x 14 cm Pagine: 112 Colore: b/n Caratteristiche: brossurato
"Come è andata a scuola?". La risposta è sempre la stessa: "Bene!".
Ma come è possibile, se si è dovuto fare i conti con: compiti in classe, interrogazioni, brutti voti, note sul registro, ufficio del Preside, materie assurde come italiano, storia e matematica, campanelle che suonano troppo presto o troppo tardi, compagni di classe insopportabili, secchioni, compagne di classe di cui innamorarsi perdutamente, ricreazioni troppo brevi, ore di lezione troppo lunghe e compiti per casa.
Una serie di strisce autoconclusive raccontano la dura vita degli studenti in classe (ma anche quella degli insegnanti).
Soprattutto la vita di Ryan, uno più abili nel sottrarsi alle responsabilità, e quella della Profe, una delle insegnanti più determinate a far sì che Ryan si trasformi in uno scolaro modello.
E se pure si tratta di strisce autoconclusive, raccontano anche una storia: la storia di un lungo, lunghissimo, anno scolastico, fino al colpo di scena finale: Ryan sarà promosso o bocciato?
Chi vuole sapere come andrà a finire deve leggere "Un pollo in classe", dove il pollo non è un ingenuo studente ma una vera e propria gallina, l'animale da compagnia di un altro dei protagonisti di questo fumetto.