Tornano, con la seconda raccolta, le strip che hanno fatto innamorare Argentina, Francia, Spagna e Italia. La piccola Enriqueta e il suo gatto Fellini, i bizzarri folletti, il tenero Robot Z-25, Oliviero l'olivetta, i folli pinguini, l'uomo che traduce i titoli dei film e altri nuovi personaggi scaturiti dalla fervida mente di Liniers affollano le pagine di questo coloratissimo volume con le loro avventure tenere, divertenti, malinconiche e surreali, che potete trovare anche ogni settimana su Internazionale. Se già conoscete l'umorismo di Liniers, adorerete questo nuovo volume. Se ancora non lo conoscete, imparerete ad apprezzarlo.
Macanudo, la strip argentina pubblicata ogni settimana dall'Internazionale, ritorna con il terzo volume di strisce inedite, che raccoglie la produzione dal 2004 al 2005.
Dietro una bizzarra copertina "ricamata all'uncinetto", torna il delicato e surreale umorismo di Liniers, insieme a personaggi che i lettori già conoscono, come la piccola Enriqueta e il suo gatto Fellini, e ad altri che impareranno a conoscere, tra cui la tenera coppia di innamorati Lorenzo e Teresita.
Una nuova occasione di sorridere con le trovate meta-fumettistiche dell'autore argentino,
presente pochi mesi fa al festival BilBOlbul di Bologna, dove ha avuto modo di dipingere le pareti e lo specchio della stanza 426 dell'AEmilia Hotel che lo ospitava, rendendola un "unicum" bizzarro e divertente per chi avrà modo di dormirci.
La quarta raccolta di MACANUDO presenta al pubblico italiano le strip che vanno dal 2005 al 2006. Oltre ai personaggi già noti dalle precedenti raccolte, come l'innocente bambina Enriqueta e il suo gatto Fellini, gli assurdi folletti, e Lorenzo e Teresita, stavolta l'incredibile fantasia di Liniers presenta Alfio, la palla troglodita, e Olga, l'amico immaginario che sa dire soltanto il suo nome.
Alcuni dei nuovi personaggi che entrano in MACANUDO sono l'amico immaginario "Olga" che sa soltanto dire il suo nome o "Alfio", la palla troglodita.
Lo sguardo surreale, insolito, di Liniers scruta il mondo, le persone, le cose e ci mostra il loro lato assurdo e malinconico, strappandoci continuamente un sorriso di comprensione e una risata ironica nel riconoscersi nei suoi personaggi e nelle situazioni in cui li coinvolge.
Tra le poche buone notizie che uno può sperare di leggere la mattina c'è l'uscita di un nuovo volume di MACANUDO.
Strisce che diventeranno un classico del fumetto umoristico e non, profonde e tenere al tempo stesso. Una doccia agrodolce di risate contagiose, in compagnia della gente che trovi in giro, di Olga (l'amico immaginario), del gatto Fellini, delle cose che forse sono capitate a Picasso, del misterioso uomo in nero, di Alfio e dello stesso Liniers, insieme a mille altri personaggi che escono dal pennello di questo erede della migliore tradizione comica letteraria e disegnata.
Formato: 13,6×18,4 Pagine: 128 Colore: Colore e b/n Caratteristiche: Brossurato
MOM'S CANCER
di Brian Fies
Brian Fies è un giornalista freelance alla cui madre è stato diagnosticato un cancro ai polmoni. Mentre lui e le sue due sorelle lottavano con gli effetti della malattia della madre e le conseguenze del suo ricovero, Brian raccontava a fumetti la sua esperienza in un blog su internet. Fies ha utilizzato uno stile semplice e amichevole, vicino a quello dei cartoni animati, per narrare il
viaggio di quattro persone (lui, sua madre e le sue due sorelle) in una malattia devastante. La storia ha tutto il dramma che ci si può aspettare quando dei figli si trovano di fronte alle improvvise necessità di un genitore, e ci mostra una madre che reagisce con calma, dignità e una buona dose di umorismo alla malattia, anche se qualche volta è piegata dal dolore e dai dubbi. Il racconto che ne è venuto fuori, dal titolo Mom's Cancer, inizialmente è apparso su internet anonimamente, con l'intenzione da parte dell'autore di condividere con altri l'esperienza che stava vivendo, ed ha da subito avuto un forte risalto poiché i lettori che vivevano o avevano vissuto vicende simili si sentivano sorpresi e gratificati dal realizzare che non erano soli.