Una raccolta tematica di storie dedicate al blues e alle radici della musica americana realizzate da uno dei più noti e autorevoli autori di graphic novel internazionali.
Dal delta del Mississippi alle orchestre jazz degli anni Trenta, dal profondo sud degli Stati Uniti con la sua musica nera intrisa di malinconia e di ritmo ai miti che hanno costruito la storia del rock. Uno stile che dalla ricostruzione storica si spinge fino a un'inaspettata ironia passando attraverso episodi di paranoia. C'è la storia triste di Patton, uno degli inventori del blues, un uomo che arrivava direttamente dai campi di cotone e che, sfruttato dall'industria discografica, finì per morire alle soglie del riconoscimento artistico. Oppure quella di un piccolo manager perseguitato da una maledizione vudù. Squarci sulla vita nelle piantagioni e sull'importanza di una chitarra e di una voce con cui raccontare la propria vita ma anche la parodia di vecchie e nuove canzoni, come il successo degli anni Sessanta My Guy o Purple Haze di Jimi Hendrix.
Formato: 21X29 Pagine: 128 Colore: Due colori Caratteristiche: Cartonato
Una pietra miliare del fumetto internazionale, assente dalle
librerie italiane.
Solo il maestro argentino ha saputo rendere figurativamente l'orrore di
Lovecraft, dando ai mostri innominabili dello scrittore di Providence
delle forme instabili e inafferrabili, così come emergevano dai
racconti. Un libro maledetto quello di queste storie in cui Breccia ha
messo a frutto tutte le tecniche possibili del disegno. Maledetto
perché introvabile, maledetto perché mai stampato nel modo giusto.
Questa è la prima edizione completa dell'intero ciclo, stampato con i
criteri di un libro d'arte: riproduzione dagli originali (tranne per una
storia le cui tavole sono ormai perdute), stampa in due toni di grigio
per dare più profondità al disegno, utilizzo della modalità retino
stocastico, lo stesso della stampa d'arte...
Inoltre il volume contiene una storia completamente inedita per
l'Italia.
Dichiarazione di Alberto Breccia:
"Mi sono reso presto conto che l'approccio tradizionale del fumetto non
bastava a rappresentare l'universo di Lovecraft e allora ho cominciato a
sperimentare delle nuove tecniche come il monotipo o il collage. Questi
mostri senza forma, simili a quelli che avevo disegnato ne L'Eternauta
son così fatti perché non volevo limitarmi a dare al lettore la mia
propria rappresentazione di questi mostri; volevo che ogni lettore vi
aggiungesse del suo, che utilizzi questa base informe che gli ho fornito
per sovrapporci i propri timori, la propria paura… All'inizio, ho come
raccolto una sfida: volevo sapere se ero capace di disegnare ciò che
Lovecraft descriveva. Non so se ci sono riuscito, ma vi posso assicurare
che durante i due o tre anni che mi ha preso la realizzazione di questo
lavoro, ho vissuto completamente immerso nel mondo di Lovecraft."
Un gatto che fuma il sigaro, orsetti sporcaccioni, marinai sull'orlo di una crisi di nervi... una girandola di atrocità in una metropoli popolata di esseri buffi che sembrano quelli rassicuranti di cui è costellata la nostra infanzia ma che qui svelano la loro vocazione a delinquere allegramente. L'universo di Mondo boia! è la versione riveduta e corrotta del nostro, visto attraverso gli occhi di un bambino cattivo. Si ride
amaro, ma pRofondamente, irresistibilmente. Il segno di Kaz è intelligente, graffiante, le sue battute fulminanti.
Kaz, sotto altra veste, è anche uno dei creatori delle avventure di uno dei
miti moderni dell'animazione per bambini: Sponge Bob.
Le pagine di Mondo boia! qui raccolte appaiono sui principali settimanali free press della controcultura statunitense.
Nico Macchia è ambientato con grande rigore storico e visivo alla fine del XVI secolo, un'epoca caratterizzata da profondi contrasti religiosi. Il volume racconta le gesta di tre cavalieri di ventura: Nico Macchia, esiliato da Ferrara, sua città natale; Conghe Dommert, un lanzichenecco che ha lasciato i propri compagni, e Mal Mouhal Assad, disertore dell'esercito ottomano.
Il disegno delle storie contenute in questo volume stupisce per la sua maestria e, insieme alla sceneggiatura, contribuisce in maniera determinante alla precisione della ricostruzione storica operata da Carlo Ambrosini che a suo tempo è valsa a questo personaggio una grande attenzione sia da parte dei lettori italiani (inizialmente apparve su Orient Express) come da parte di quelli francesi.
Oggi Ambrosini, dopo essere stato tra i protagonisti della stagione del grande exploit di Dylan Dog, è conosciuto presso il grande pubblico per essere anche creatore di due serie della Bonelli editore: Napoleone e la recentissima Dix.