Formato: 21,5x29 Pagine: 192 Colore: B/n Caratteristiche: Cartonato con sovraccoperta
Dopo "La Trilogia", Coconino Press presenta la seconda antologia dedicata alla riscoperta di uno dei grandi maestri del fumetto, Guido Buzzelli (1927-1992), precursore e padre del moderno graphic novel italiano, definito dalla critica "il Michelangelo dei mostri". Buzzelli fu autore di storie fantastiche e visionarie pervase da un'amarissima vena di satira sociale, ferocemente critico verso il potere e la società dei consumi. Il volume Annalisa e il diavolo, in edizione cartonata deluxe e con una prefazione dello scrittore Emanuele Trevi, raccoglie diversi tra i più celebri racconti di Buzzelli degli anni '70 e '80, tra i quali L'intervista, L'Agnone, Guerra videologica, Peisithanatos, spesso apparsi in prima pubblicazione in Francia, dove Buzzelli è venerato come uno dei più grandi esponenti della Nona Arte.
In queste storie emerge in tutta la potenza della sua arte: Buzzelli, definito dalla critica anche "il Goya del fumetto", fu un grandissimo disegnatore e pittore di taglio naturalistico, della scuola di illustratori come Achille Beltrame e Walter Molino. Un maestro che però per esprimersi aveva scelto il fumetto e la satira, perché con questi strumenti poteva comunicare meglio il suo messaggio beffardo e sconsolato, realisticamente aspro: una fotografia deformata delle debolezze e delle contraddizioni dell'umanità. Umanista per contrasto, Buzzelli si mette sempre in scena nei suoi fumetti e disegna con continue varianti, surreali e grottesche, la denuncia di Pasolini: il grido di dolore per una società che ha abbracciato lo sviluppo senza progresso e annientato l'uomo.
Ha il frigo vuoto.
Vive di Campari.
Frequenta sociopatici.
Non torna in Egitto da secoli.
E non c'è niente da ridere.
Anubi, il venerato dio sciacallo egizio, è stato esiliato in una squallida città di provincia. Del passato glorioso e della sua natura divina non sono rimaste che ombre sbiadite. Insultato e disprezzato per il suo essere diverso, Anubi conduce una vita desolata. L'unico suo rifugio è in un sordido bar dove trascorre le giornate nutrendosi di Campari, circondato da un microcosmo di reietti: tossici, anziani, un clown nazista, un disincantato William Burroughs (reso immortale dalle droghe), tre suore sboccate e provocatrici e tanti altri.
Un racconto spietato ma irresistibile, denso di ironia e comicità nera, dietro cui si nasconde una feroce satira sociale. Passando dal turpiloquio alla prosa letteraria più poetica, Taddei e Angelini mettono in scena un campionario di perdenti. Un universo in cui il nichilismo esasperato è una lente attraverso cui riflettere sullo smarrimento collettivo e sul deserto morale del nostro tempo.
GLI AUTORI
MARCO TADDEI (Vasto, 1979), scrittore.
SIMONE ANGELINI (Pescara, 1980), fumettista.
Nel 2015 conquistano critica e pubblico con Anubi (Grrrz edizioni), la storia del dio egiziano ambientata ai giorni nostri tra bar e balordi. Il volume è premiato al Napoli Comicon come "Miglior fumetto italiano 2015" dai lettori di Repubblica XL e si aggiudica
il premio Carlo Boscarato come "Miglior Fumetto Italiano 2016" al Treviso Comic Book Festival. Dopo l'apparizione del personaggio di Anubi in alcune storie inedite su Linus, nel 2016 è il turno della space opera Malloy, Gabelliere Spaziale (Panini Comics) e di Storie Brevi e Senza Pietà (Panini Comics), antologia delle loro storie uscite prima del 2015, alcune delle quali erano state tradotte per il mercato americano con il titolo Short and Merciless Stories. Nel 2018 Coconino Press pubblica Horus e la riedizione di Anubi.
C'è una guerra sullo sfondo, ed è arrivata all'im- provviso... Questa è la storia di tre ragazzi di 17 anni, sulla linea di confine tra l'adolescenza e la maturità. Christian, Stefano (detto 'Il Killerino') e Giuliano, che vivono ai margini di un mondo in conflitto, sono legati da una profonda amicizia nonostante le differenze sociali. Nello scenario di una provincia italiana, cercano di sfuggire a scontri e cecchini e di sopravvivere come possono tra le macerie di un pa- ese devastato dai bombardamenti. Un giorno però incontrano Felix, un miliziano senza scrupoli che li coinvolge in attività criminali. La loro vita verrà completamente stravolta, e ciascuno di loro sarà po- sto di fronte a una scelta.
Nella cornice di una guerra futura, più evocata che descritta, Gipi ambienta uno splendido, commo- vente romanzo di formazione che tocca i temi pro- fondi a lui più cari: l'adolescenza e la crescita, l'ami- cizia con i suoi slanci e i suoi tradimenti, il mistero che sta nel cuore di ognuno di noi.
Un pianeta abitato solamente da un mostro. Non c'è altro in questo libro. Come può nascere una grande storia da tale miseria?
L'Arcanoide è l'unico protagonista di un racconto poetico, epico e feroce, tenero eppure spietato, che attraverso forme, colori e pochissime parole si interroga e ci interroga sulle domande più profonde e difficili: che cosa vuol dire esistere? Che cos'è la solitudine? Di cosa è fatto il rapporto tra individuo e comunità?
Questo racconto, perfettamente leggibile a sé stante, è al tempo stesso il prequel e il sequel del fumetto Gli Arcanoidi. Una storia che riflette spirali, crea un sistema solare binario che irradia l'universo di energia narrativa sconosciuta.
Un Piccolo principe al contrario. Un Guerra e pace senza pace. Un Viaggio al termine della notte spaziale.
Si può raccontare un'epopea di un popolo con solo sei esseri e qualche cespuglio?
Con quest'opera maicol&mirco (autori de Gli Scara- bocchi di maicol&mirco) urlano: Sì!
I geniali autori ci trascinano su un pianeta fuori dal tempo, teatro di una mostruosa e sanguinaria avven- tura: l'ascesa e soprattutto la caduta del popolo Arca- noide. Seguiamo le peripezie del povero Cervello, che vede morire uno alla volta tutti i suoi amici e si ritro- va a confrontarsi con il suo fantasma e con il rischio dell'estinzione del suo popolo...
"Gli Arcanoidi. Morte, avventura e basta".
Parigi di notte: musica, anarchia, misteri esoterici... Un noir metafisico e incalzante, sospeso tra sogno e realtà.
Dopo aver raccontato a fumetti De Chirico, Vilella torna con un nuovo "giallo d'artista". Un raffinato omaggio al genio visionario di Erik Satie nel 150° anniversario della nascita del grande compositore.
In una Parigi di inizio '900, notturna e perennemente battuta dalla pioggia, l'incontro tra l'eccentrico e visionario musicista Erik Satie e l'anarco-insurrezionalista Pierre Lacombe, ricercato dalla polizia, mette in moto una misteriosa catena di eventi.
Riuscito a sfuggire ad un agguato, il latitante si rifugia nel monolocale di Satie e da questi si fa curare, in attesa di potersi ricongiungere con la giovanissima Suzanne, testimone dello scontro a fuoco in cui l'uomo è rimasto ferito. Mentre la polizia politica indaga per riacciuffare Lacombe e recuperare la refurtiva delle rapine commesse dalla sua banda, questi resta nascosto e protetto nell'angusto appartamento di Satie, che è quasi una fantastica "Wunderkammer" sospesa in un tempo indefinito. Si stabilisce così un legame artistico e ideologico con il giovane compositore che lo nasconde, convinto a sua volta di ospitare in incognito lo chansonnier anarchico Leo Ferrè, che dice di aver conosciuto in un'epoca futura.
L'intreccio poliziesco, carico di tensione, si sviluppa su più livelli narrativi al limite tra realismo, satira surreale e mistero trascendentale, con un ricco corredo di aneddoti e riferimenti alle reali esistenze di Satie e Ferrè, due tra i più celebri protagonisti della cultura europea del Novecento.
"La critica sociale permea amaramente le tavole disegnate da Vilella con sensualità e stile". _ Il Manifesto
"Lo stile grafico di Vilella è percorso da segni che ricordano Egon Schiele e l'espressionismo, rievoca atmosfere percorse da tensioni psicologiche...". _ Fumo di China
"Scrivo e disegno storie 'nere'…ma che significa? Racconto di personaggi complessi, spesso ricchi di contraddizioni, non facilmente identificabili come buoni o cattivi". _ Sebastiano Vilella, intervista a "Milano Nera"
SEBASTIANO VILELLA è nato a Bari nel 1960. Si occupa di fumetto, pittura e illustrazione, a cui affianca l'attività di docente di discipline artistiche e letterarie. Scrive e disegna fumetti da quasi trent'anni, e ha collaborato con le principali riviste italiane, tra cui Eureka (dove è apparso per la prima volta il personaggio del commissario Grimaldi), Frigidaire, Comic Art e molte altre. Ha all'attivo numerose mostre personali e collettive. Tra i volumi pubblicati: Italo Grimaldi, un commissario tra le due guerre, Tre toni di nero, SpasMex, MiticOperaio e l'antologia di racconti erotici Notturni. Nel 2009, per Coconino Press, ha pubblicato Interno metafisico con biscotti, visionario graphic novel ispirato alla vita del pittore Giorgio De Chirico. Nel 2012, sempre per Coconino, ha realizzato il graphic novel Requiem per due c... che vede il ritorno come protagonista del commissario Grimaldi.
L'incredibile destino della prima pittrice ammessa
.ufficialmente a far parte dell'Accademia
,Accompagnata dai sublimi disegni di Tamia Baudouin
Nathalie Ferlut ci conduce sulle orme di un'artista
straordinaria, diventata un'affascinante icona
.del femminismo
La pittura ai tempi di Artemisia Gentileschi
:era riservata esclusivamente agli uomini
,una donna non poteva avere una formazione ufficiale
.firmare i suoi dipinti né riceverne alcun compenso
Ma la sua forza gli permetterà di trionfare sull'ostilità
dell'ambiente circostante, rivelando al mondo
una pittrice la cui arte non ha nulla da invidiare
a nessuno dei suoi contemporanei.
Nell'inverno del 1638, la pittrice Artemisia Gentileschi
intraprende un viaggio da Roma a Londra per incontrare
suo padre, pittore a sua volta. Durante la corsa
in carrozza, attraverso paesaggi innevati e collinari, sua
figlia Prudenzia non smette di interrogarla. Vuole capire
come abbia fatto sua madre, una donna, a imporsi
.in un microcosmo artistico assolutamente maschilista
Artemisia fino a quel momento aveva sempre evitato di
rivelarle i suoi ricordi, e infine sarà Marta, la nutrice, a
.iniziare a sollevare alcuni veli sul suo passato
La storia torna allora indietro al 1606, a quando Caravaggio
fu condannato a morte e Orazio Gentileschi
iniziò ad essere un rinomato artista romano. Tra i suoi
figli fu inaspettatamente la femmina a mostrare di aver
ereditato il talento paterno. Ogni notte rimaneva sveglia
a rifinire le sue opere a lume di candela, per la gioia
.dell'occhio paterno alle prime ore del mattino seguente
Nel 1611, Orazio mostrò alcuni dipinti di Artemisia a
un collega pittore, Agostino Tassi, che riconobbe il suo
talento e si propose di formarla. Ma le mire dell'uomo
sulla ragazza erano altre, e le attenzioni dell'uomo si
trasformarono in uno stupro e in un umiliante processo
pubblico conseguente. Costretta a lasciare Roma, Artemisia
trovò comunque, a dispetto di tutto e tutti, la sua
rivincita nell'arte.