Nuovissimo episodio per la magnifica serie western franco-belga, ideata nel 1969 da Greg ed Hermann. Comanche è il nome della proprietaria del ranch in cui si aggira il malinconico ed umanissimo cow-boy Red Dust, qui alle prese con terribili attentati ferroviari e con una donna assai poco rispettabile.
“Comanche” è serie già molto nota in Italia, per la sua costante
pubblicazione da parte di riviste specializzate come L’Eternauta, il Corriere dei Piccoli e Lanciostory. Hermann fu sostituito da Rouge ai disegni, e quest’ultimo episodio è stato inoltre completato dal bravo Rodolphe sulla base di un testo di Michel “Greg” Regnier, che purtroppo ci ha lasciati nel 1999.
Greg è autore di note serie a fumetti di successo, pubblicate anche in Italia, come “Luc Orient” o “Colby”.
Grande ritorno per un classico del western amato e pubblicato in Italia fin dagli anni ’70.
L’albo è imperdibile per i fan della serie ed è costituito da alcuni racconti brevi “fuori serie”, mai raccolti prima in volume.
“Comanche” è una delle più belle saghe western della “bande dessinee” franco belga, che fu ideata dal compianto Greg in collaborazione con l’inossidabile Hermann.
Hermann è l’autore dei notissimi “Torri di Bois Maury” e “Jeremiah”.
Proprio il suo inconfondibile e ancor giovane tratto realistico da’ qui vita al malinconico cowboy Red Dust, solitario e malconcio, ripreso in varie avventure ai bordi del ranch “Triplo sei” gestito dalla proprietaria Comanche.
Un prodotto adatto ai collezionisti, agli appassionati del western più umano e crepuscolare e a chi ancora non conosca la bellissima serie di Greg.
Ecco finalmente in volume, in preziosa veste cartonata, l'ultimo capolavoro del prolifico autore belga Hermann Huppen.
L'autore è ormai una celebrità mondiale, la sua carriera, lungi dall'aver termine, è costellata da una serie lunghissima di successi che gli hanno garantito l'affetto e la stima di tanti lettori anche qui in Italia.
Dai suoi esordi con le saghe di Comanche e Bernard Prince, sempre pubblicate in Italia già dagli anni '70 su riviste quali Skorpio, il Corriere dei Piccoli e Comic Art, e più volte ristampate in volume, fino alla fantascienza di Jeremiah o al medioevo delle Torri di Bois Maury, il suo universo è garanzia di sicuro fascino per tutti.
Nel rivedere il genere western, Hermann può avvalersi del suo tratto acquarellato, caratteristico delle sue opere mature, che rende affascinanti gli sfondi innevati delle vallate americane.
Hermann costruisce l'ennesimo capolavoro di genere, un western crepuscolare e maledetto, condotto con la consueta abilità narrativa, che ha possibili paragoni forse solo nel cinema tanto amato di Sam Peckinpah.
Un libro per tutti, eppure in grado di rivolgersi anche agli intenditori, per un nome che da sempre è garanzia di successo.
Tornano puntuali e prolifici come sempre il più apprezzato dei grandi 'vecchi' del fumetto mondiale ed il più coinvolgente degli attuali sceneggiatori d'oltralpe, con una storia avvincente e assolutamente innovativa ed originale che prende piede da una felice riunione conviviale.
Questo albo testimonia infatti il recentissimo ed eccezionale incontro tra due maestri dell'arte fumettistica.
Hermann è da considerarsi uno dei più grandi illustratori realisti viventi, che si presenta ai suoi affezionati lettori già dal 1963 con le sue ben note avventure ( Torri di Bois Maury, Jeremiah e Comanche solo per citarne alcune).
Van Hamme è invece lo sceneggiatore di alcuni dei più grandi successi della 'Bande Desinée' contemporanea (XIII, Largo Winch, Thorghal, I Maestri dell'Orzo).
Il suo stile di scrittura si avvale di dialoghi incalzanti e di una messa in scena dinamica in grado di conquistare i moderni lettori.
La trama di questo albo è infatti assolutamente originale ed in grado di ribaltare molti luoghi comuni, perché non è sempre vero che il giorno del proprio matrimonio sarà ricordato come il più bello della propria vita, e non esiste solo la malaugurata ipotesi che lo sposo non si presenti....
Hermann mette tutta la sua recente tecnica a tinte sfumate al servizio di una storia che conferma Van Hamme come una garanzia per lettori e librai. Un fumetto che resterà a lungo nelle nostre menti.
'Jeremiah' è una delle serie avventurose più belle e longeve che il fumetto possa annoverare. Il suo autore, il belga Hermann, è assai familiare al lettore italiano, avendo egli caratterizzato con il suo segno realistico e mai banale un numero sorprendente di riviste specializzate italiane (COMIC ART, IL CORRIERE DEI RAGAZZI, SKORPIO, LANCIOSTORY) . Hermann è infatti creatore di famose saghe storiche (Le torri di Bois-Maury), d'avventura (Benard Prince), western (Comanche) e fantascienza post atomica (Jeremiah), cui tutti i frequentatori del fumetto sono da molti anni affezionati. La sua capacità di rinnovarsi nel dipingere volti e corpi vissuti e un poco deformati ha conosciuto negli ultimi anni una notevole evoluzione, a partire forse dal suo noto fumetto di denuncia 'Sarajevo Tango'. Questo episodio di Jeremiah si colloca proprio nel punto di svolta di una ricerca di un nuovo stile, che cerca di eliminare i contorni per prediligere un tratto più diffuso ed acquerellato, senza però voler rinunciare alla verità di un realismo insistito. L'effetto complessivo, quasi crepuscolare, è assai suggestivo e bene si adatta ad una saga come questa di Jeremiah, amara ma densa di vitalità. La grande capacità di disegnare i mondi e le situazioni più diverse rende Hermann Huppen un autore maturo e raro, tra i più prolifici e sempre originali, conscio osservatore disincantato di un mondo che nel dolore raffigurato egli pure non finisce mai di amare. La serie è qui presentata in edizione di largo formato e di grande cura e pregio, ad un prezzo davvero eccezionale, adatta a tutti e ad ogni occasione. Un grande autore ormai classico, sempre presente e bene accolto alle frequenti fiere del libro e del fumetto italiane.
Continua la celebre saga di Jeremiah, con un recente nuovissimo episodio, che segue temporalmente il recente volume della stessa serie 'I mercenari', e ne conserva quindi il tratto acquarellato caratteristico dell'ultimo Hermann.
Anche la storia, ambientata nel noto futuro apocalittico e desertificato, si fa più intima, quasi una avvincente saga familiare. Pochi artisti possono dirsi in grado di coniugare così perfettamente il fumetto d'autore e l'avventura popolare, ed il prolificissimo Hermann è ormai una garanzia di riuscita. Egli è ormai da considerarsi appartenente a pieno diritto a quell'olimpo dei pochi che davvero hanno inciso profondamente sullo sviluppo dell'arte sequenziale. Le sue avventure godono di un variegato pubblico di lettori fedelissimi, successi quali Comanche, le Torri di Bois Maury o Bernard Prince si susseguono ininterrotti dagli anni '60 e la vena di questo autore completo non pare affatto intaccata dagli anni. La storia è completamente inedita in volume, la serie gode della massima considerazione tra gli appassionati del bel disegno e dell'avventura a fumetti e saprà conquistare anche quei pochi che ancora non conoscono il grande autore belga.
L'ultimo, terribile scontro con Hogan ha lasciato Magico Vento quasi svuotato, senza energie e con il bisogno di riflettere, in solitudine e silenzio. Si dirige, così, verso il deserto ed è lì, nel cuore del nulla, travolto da un incessante nubifragio, che soccorre un uomo: è un pellerossa, sepolto nel terreno fino alle spalle, a cui sono stati cavati gli occhi! Il vecchio, morente, invade con il suo spirito il corpo di Ned, chiedendogli di vendicarlo. Magico Vento si mette sulle tracce degli spietati assassini e, presto, si trova costretto a battersi tra comancheri, messicani e apache per proteggere delle giovani vite…
Audace e solitario, ricercato dalla Legge, Tex cavalca in sella al fedele Dinamite tra i monti selvaggi dell'Arizona, per difendersi da una falsa accusa, sgominare intere bande di desperados e comancheros, salvare fanciulle in pericolo e incontrare (per la prima volta) Cochise dei Chiricahuas!...